ABDUCTIONS

INTRODUZIONE AD UNO DEGLI ARGOMENTI PIU' CONTROVERSI DELL'UFOLOGIA

di Sandro Accorsi

 

Il fenomeno delle abductions fa riferimento a situazioni in cui un essere umano viene prelevato dal luogo in cui si trova e portato a bordo di astronavi aliene (o in posti a lui sconosciuti) per un certo lasso temporale e successivamente rilasciato a distanze a volte anche considerevoli dal punto in cui è stato prelevato.

A questi eventi si associano con frequenza molto elevata fenomeni di "missing time" in cui il soggetto che viene prelevato non si ricorda cosa gli è successo, ma semplicemente si rende conto che all'appello dell'ultimo periodo trascorso in una giornata manca alla memoria un certo lasso di tempo, che può variare dalla mezz'ora alle due ore.

Spesso è proprio questo sintomo, accompagnato da strani sogni durante la notte e dalla presenza di perdite di sangue dal naso, ad allarmare il soggetto e a spingerlo alla ricerca del periodo mancante.

Così avvenne anche nel caso forse più limpido della letteratura ufologica sulle abductions, il caso dei coniugi Barney e Betty Hill.

A mio parere questo caso rimane di importanza fondamentale per il semplice motivo che si è verificato il 19 settembre 1961, ed è emerso nella sua interezza solo dopo le sedute di ipnosi regressiva operate dal Dr.Benjamin Simon per analizzare le cause di una serie di disturbi presentatisi a carico di entrambi i coniugi, con particolare gravità nel caso di.Barney Hill; quindi va a collocarsi storicamente in un periodo in cui ancora non si parlava di questo fenomeno. Di conseguenza ciò che emerse dai racconti dei pazienti non poteva in nessun caso essere causato da letture o da domande tendenziose dell'ipnologo che era completamente all'oscuro della tematica.

Che cosa emerse in particolare? Emerse che i due coniugi, la sera del 19 settembre 1961, stavano tornando a casa dopo una breve vacanza in Canada e quindi, partiti alle 22.05 da un ristorante sito a Colebrook, si erano avviati in direzione Sud diretti a Portsmouth, città in cui risiedevano.

Giunti all’altezza di Lancaster iniziano ad avvistare un oggetto luminoso in cielo e, strada facendo, notano che l’oggetto passa dietro le Cannon Mountain.

Dopo un altro breve tratto di strada Barney esce dall’auto e con il binocolo osserva l’oggetto. Barney comincia ad avvertire i primi suoni intermittenti e da questo momento iniziano le due ore mancanti.

Dall’ipnosi regressiva emergerà che, risalito in auto, Barney compie un altro breve tragitto per poi svoltare in una strada secondaria dove poi avviene il rapimento. A bordo saranno sottoposti separatamente a vari tipi di analisi mediche, a prelievi di materiale genetico e sarà mostrata alla signora Betty Hill una mappa olografica raffigurante un insieme di stelle e di corpi celesti che la signora riprodurrà sotto ipnosi.

Per chi fosse interessato a un’esposizione più accurata del fatto consiglio la lettura del libro “Prigionieri di un UFO” di John Fuller, edito da Armenia editore la prima volta nel 1974.

 Tornando però al nocciolo della questione è importante rilevare che questi fatti avvengono in tutte le parti del mondo e che non sono solo il racconto di burloni, mitomani o individui con problemi di ordine psichiatrico, bensì testimonianze di persone pienamente inserite nella struttura sociale e dotate di un equilibrio psicologico normale, spesso con quozienti intellettivi oltre la media, come ben evidenziato da Richard Thompson nel suo bellissimo libro "Le civiltà degli alieni" e più recentemente evidenziato dallo psichiatra americano John Mack nel suo libro "Rapiti".

Quindi il fenomeno è reale e va studiato in maniera seria e approfondita perché riguarda uomini e donne di ogni strato sociale,

e alcuni di loro sono prelevati più volte nel corso della vita partendo sin dall’infanzia, subendo a volte l’introduzione nel loro corpo di strani oggetti minuscoli tipo trasponder che vengono inseriti la maggior parte delle volte dal naso e collocati in una zona vicino alla ghiandola pineale.

A una prima analisi superficiale sembra che l'interesse dei rapitori verta principalmente su elementi biologici e riguardi principalmente la struttura genetica della nostra specie, come testimoniano i prelievi di sperma e di ovuli che emergono dai racconti delle persone addotte, così come pure i prelievi di tessuto che lasciano impronte a cucchiaino nelle zone solitamente più disparate del proprio corpo (ad esempio sotto il ginocchio all'altezza della tibia). A tale proposito mi colpì molto la notizia data qualche tempo fa da riviste non del settore ufologico riguardo alla fattibilità della cosiddetta gravidanza in vitro: in sostanza ora è tecnicamente possibile far crescere un embrione umano non nel ventre materno ma in una specie di enorme provetta di cristallo. Questo però corrisponde a ciò che molte donne raccontano già da diversi anni, cioè che esseri alieni avrebbero mostrato loro, in rapimenti successivi, i feti delle creature ibride sviluppatisi grazie ai prelievi di materiale genetico e portati da loro in grembo per un breve periodo; salvo poi riportare i sintomi di una gravidanza isterica dopo che il feto viene prelevato durante un’abduction.  

Inizialmente per l'addotto si tratta sicuramente di un’esperienza traumatica, che per certi versi è riconducibile a quella di un abuso sessuale, ma in un secondo momento spesso la situazione si fa meno drammatica poiché queste creature aliene rassicurano i soggetti garantendo loro che non gli verrà fatto alcun male. Al rapito spesso poi vengono mostrati con immagini olografiche scenari di tipo apocalittico causati dall'inquinamento o dalle guerre.

E qui giungiamo a un’analisi meno superficiale: spesso le persone che subiscono quest’esperienza sviluppano una coscienza ambientalista, un sentimento di unità con il resto della natura e con l'ambiente e un’attenzione nei confronti del prossimo tali da far parlare di un fenomeno di "espansione della coscienza", quindi il soggetto veramente si sente parte integrante dell'ecosistema in cui vive.

In altri casi invece avviene che il fatto rimane in una cornice negativa nell'inconscio dell'addotto; questo avviene di solito quando al soggetto emergono ricordi terrorizzanti e fisicamente molto dolorosi in cui questi esseri compaiono a volte insieme con altri umani spesso con abiti militari e trattati più come animali che come persone.Distinguiamo quindi esperienze di abduction "positive" o "negative" secondo che l’avvenimento conservi o no caratteristiche terrorizzanti nella memoria dell'addotto anche molto tempo dopo lo svolgimento dei fatti. Comunque sia, queste persone raccontano di un’esperienza vissuta che ha lasciato nell'inconscio una traccia indelebile e un tessuto di emozioni vissute realmente da un punto di vista soggettivo e qui i detrattori della spiegazione ufologica cercano di aggrapparsi a una precedente esperienza di violenza sessuale subita in tenera età per dare un’interpretazione "convenzionale" ai fatti, salvo poi dover ripiegare su altri tipi di spiegazione quando questa violenza non è mai stata subita dal soggetto.

E' chiaro che non tutti i denunciati casi di abduction sono reali, ma la considerazione che molte di queste persone non parlano volentieri della loro esperienza e non cercano pubblicità, che spesso sono all’oscuro del fenomeno, e l'impressionante uniformità dei racconti provenienti da tutte le parti del mondo fa propendere per la realtà di un fenomeno che presenta aspetti inquietanti e comunque importanti per capire chi siamo veramente, da dove veniamo e dove stiamo andando. Per finire consiglio la lettura, oltre che dei libri citati in precedenza, anche dell'opera "Rapite dagli UFO" della compianta K. Turner, scomparsa qualche anno fa a causa di un tumore, in cui raccoglie le esperienze di donne rapite dagli alieni, situazione che visse anche lei in prima persona e a causa della quale si avvicinò alla tematica ufologica, e “Gli UFO nella mente” del Dr. Corrado Malanga.