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FULMINI GLOBULARI E MUTILAZIONI ANIMALI

Piccoli, ma spietati

 

 di Corrado Malanga

 

 

Il fenomeno dei fulmini globulari è stato sovente correlato alle problematiche UFO sia per

screditare questi ultimi sia per sostenerne l’esistenza. Poco è stato scritto, comunque, su

questo argomento, tranne un mio articolo comparso qualche anno fa su di una rivista

specializzata, dove si metteva in evidenza il fatto che i fulmini globulari assomigliavano ad

UFO, viste le decine di testimonianze e di statistiche alla mano, mentre, d’altra parte, tutti

gli sforzi di trovare, per questi fenomeni, una spiegazione scientifica diversa da quella

extraterrestre era rimasta una vera e propria chimera.

I fulmini globulari non potevano essere riprodotti in laboratorio ed i calcoli fisici fatti su

modelli matematici davano risultati spropositati per l’energia e le dimensioni che questi

strani fenomeni avrebbero dovuto possedere per essere considerati solo ed

esclusivamente fulmini.

Il sottoscritto si trovò, qualche anno fa, a discuterne con l’allora direttore del CICAP,

professor Ferluga, in diretta televisiva su RAI2. In quella sede il fisico padovano dichiarò

che un suo amico aveva riprodotto i fulmini globulari nel suo laboratorio e che, quindi, il

problema degli UFO era risolto.

Tale dichiarazione dimostrava, però, che Ferluga non aveva chiara la differenza tra

produrre un effetto e riprodurre un effetto fisico in laboratorio: infatti, se diamo retta a

questa filosofia scientifica da quattro soldi, ci rendiamo conto che potremmo dimostrare

che i treni non esistono, perché esistono i trenini elettrici.

D’altro canto non abbiamo visto, in tutti questi anni, corroborata l’affermazione del

professore, poiché, in letteratura, non sono state mai pubblicate le scoperte del suo amico

costruttore di fulmini globulari. Inoltre, se li avesse veramente fatti, gli avrebbero dovuto

conferire il Nobel per la Fisica.

Mi risulta, invece, che, nel 1995, i professori Brovetto e Maxia pubblicarono, sul Nuovo

Cimento, vol.17D N.2, a pagina 169, uno studio intitolato “On the instability of ionospheric

plasma originated by charge separations in the troposphere. The UFO phenomenon

mechanism”. Il professor Brovetto, da me contattato, mi spiegò che si era interessato a

questo fenomeno perché lui stesso era stato testimone, una volta, a Cagliari, di un

fenomeno che, ovviamente, doveva essere un fulmine globulare e per questo aveva scritto

l’articolo.

Purtroppo l’articolo, che fa dei conti sulle energie messe in gioco dal fulmine globulare,

spiega il fenomeno dei dischi volanti come una emissione di elettroni a livello di bordo

della ionosfera. Se ne deduce che i fulmini globulari devono essere piccoli, anche se

appaiono grandi, e soprattutto devono starsene molto in alto. Gli UFO descritti dal

professor Brovetto sarebbero, quindi, da paragonarsi, per sua stessa affermazione, a quei

fenomeni segnalati a Hessdalen di cui tanto si parla in ufologia.

Dico “purtroppo” perché mi sembra che la parte bibliografica riguardante i testi ufologici

menzionati dal Brovetto sia assolutamente insufficiente.

Si fa riferimento al rapporto Condon, di cui tutti conoscono le limitazioni interpretative ed al

libro di Philip Klass “UFO explained”, non tenendo conto del fatto che Klass era sul libro

paga della Cia e non era uno scienziato, ma, come pochi sanno, un semplice giornalista;

inoltre si fa riferimento al libro di J. H. Hyneck “The UFO experience”, non tenendo conto

del fatto che la figura del professor Hyneck, oggi come oggi, tende ad essere rivista dagli

storici ufologici, i quali vedono in lui più una longa manus dei servizi segreti americani che

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un buon difensore della causa ufologia, come qualcuno vorrebbe ancor oggi far credere.

Le altre voci bibliografiche, 23 in tutto, sono di trattati di fisica.

Ancora una volta, a mio parere, esiste uno squilibrio tra le testimonianze dei fenomeni

fisici da interpretare e le interpretazioni date, tale da non poter tener conto delle

conclusioni di Brovetto, se non nella misura in cui si deve comunque plaudire ad un

tentativo di spiegazione parziale dei fenomeni descritti.

In questa analisi non mi soffermerò sugli aspetti moderni del problema, perché di questo

ho già trattato in Notiziario Ufo n. 102 a pagina 51, nel lontano 1984. Desidero, invece,

portare a conoscenza del lettore un’opera del 1914, dal titolo “Fulmini Globulari: effetti

sull’uomo e sugli animali”, volume 32, del professor Ignazio Galli, socio ordinario della

Pontificia Accademia Romana dei Nuovi Lincei.

Nella memoria quarta di questo imponente lavoro, l’autore ricorda e ricostruisce alcune

delle più importanti testimonianze storiche sul comportamento e gli effetti che fulmini

globulari avrebbero prodotto dal momento in cui qualcuno ha avuto il bisogno di descrivere

queste cose per la prima volta, fino quasi ai giorni nostri.

Ma facciamo parlare l’autore di questo imponente lavoro:

“Sembra che un’apparizione osservata ad Hirshberg, nella Slesia, alle 16 del 19 aprile del

1886, avesse qualche somiglianza con quelle lunghe file di globi che Gastone Plantè

chiamò lampi a rosario. Un globo giallo, grosso quanto una testa di un fanciullo, era

seguito da una fila di globi minori come palle da biliardo…ed ancora ….Il professor Muller

della società Geografica Russa dichiarò di aver visto, verso le 18 del 30 luglio 1888, tre

globi in fila. Il globo di mezzo era giallo con riflessi dorati, di sessanta centimetri di

diametro, gli altri erano meno grandi e color porpora.”

Oppure sentite questa:

“Il 23 luglio del 1913 il signor Isidoro Baroni vide un globo di colore azzurro, del diametro

apparente di dieci-dodici centimetri, con un anello azzurro tutt’intorno.”

Nella parte terza di questo trattato l’autore parla di strani fulmini globulari di forma piatta

(?), arcuata, caudata e così via, mentre più avanti riporta di un evento avvenuto, verso le 9

di sera del 19 agosto 1820, tra Lione e Grenoble, quando comparve, a grande altezza

nell’aria, un serpente di fuoco che sembrava lungo più di 160 metri. Rimase immobile circa

due minuti, poi sparì lasciando al suo posto moltissimi globi luminosi di mirabile

trasparenza.

Un altro strano resoconto risale al 25 giugno del 1885.

In Svizzera il signor Studer, sulla cima del Sentia (2504 m), durante un temporale, vide

guizzare alcune fiamme giallastre, che poi si rivelarono globi gialli in fila indiana. Poco

dopo, sulla medesima cresta, comparve un globo luminoso grande come una grossa

bomba (?), che oscillava alternativamente tra due punti, descrivendo un arco parabolico

molto stretto con velocità uniforme, non superiore a quella di una palla lanciata a mano.

Ai punti estremi della traiettoria, questo strano oggetto diventava trasparente, mentre

riacquistava consistenza e colore nel mezzo. Oltre ad effettuare altre strane manovre,

questo strano coso distrusse 15 pali della luce; a terra si trovarono pezzi di metallo fuso. Il

testimone ebbe problemi alla vista a causa dell’intensità luminosa del fenomeno

osservato.

Al di là di queste incredibili osservazioni, effettuate da persone di elevato grado culturale,

tenendo conto dei tempi in cui i racconti venivano raccolti, ho scoperto una serie

incredibile di effetti prodotti, su esseri umani ed animali, dai fulmini globulari citati dal

professor Galli.

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Innanzi tutto le stragi effettuate da questi strani fulmini appaiono esagerate per essere

prodotte da tali cause (per esempio oggi queste cose non sembrano più accadere, nda).

Il 5 giugno 1781 tre morti e sessanta feriti, l’11 luglio 1819 nove morti ed ottantadue feriti,

mentre tutti i cani presenti nella chiesa dove cadde il fulmine, e ce n’erano molti, furono

trovati morti.

Il 9 settembre del 1843 otto cavalli uccisi a Fourgerè, nel maggio del 1904 strage di tutti gli

animali della stalla di Metilene, tra cui buoi, capre, porci, tranne una capra malata, che il

fulmine non aveva toccato.

Il 19 luglio 1759, a Dresda, uno stalliere vede una fortissima luce nella stalla, chiude gli

occhi e, quando li riapre, scopre che, dei trenta cavalli, diciannove erano morti, ma erano

stati scelti dal fulmine con qualche strana strategia, visto che erano tutti in fila.

Nel luglio del 1836 un vaccaio, che conduceva le sue bestie, vide scoppiare attorno a se

un fuoco, svenne ed, al suo risveglio, solo tre mucche erano salve.

Le mucche non sembravano avere segni esterni, ma molte presentavano alcune strisce di

pelo bruciato, solo sul lato sinistro (?), con forte ecchimosi della cute in strisce larghe 4

centimetri ed estese fino ai lombi, ai seni, alle cosce, all’incavo dei garretti. Sangue

sgorgava anche dai capezzoli. Dopo alcune ore dall’ispezione del veterinario molti organi

erano pieni di sangue e liquido giallo in stato di putrefazione. Ad una vacca mancava

l’epiglottide e la metà dell’epitelio sul lato destro della lingua.

La bestia aveva un taglio così sottile, dalla laringe alla biforcazione, che sembrava fatto

con il coltello.

Nel 1715 un fulmine circolò per l’Abbazia di Tours e non molestò alcuno dei 150 frati, ma

se la rifece con 22 cavalli.

Nel 1819, presso Beaumont-Le-Roger, un solo fulmine stese 44 castrati.

La sera dell’11 maggio 1865 il pastore Uberto Wera riconduceva 152 castrati. Un fulmine

ne uccise 126 e lui fu trovato completamente nudo (?), calvo, con una cicatrice che

andava dalla fronte al petto, ma senza effusione di sangue. Delle bestie morte alcune

erano decapitate, tre avevano la testa forata da parte a parte o le gambe rotte. Il cane non

fu più trovato.

Se, per caso, il lettore sta cominciando a pensare che questi strani fulmini globulari

praticano le stesse operazioni che sarebbero da ascrivere ai casi di mutilazioni animali ad

opera di alieni, ancora non ha letto niente.

L’8 settembre del 1896, a Vandieres, un pastore e due bambine che erano con lui

rimangono paralizzati per più di un’ora, mentre il cane e molti animali vengono ammazzati

da un fulmine. Ma la cosa interessante è che, tra le altre mutilazioni sugli animali

probabilmente effettuate dal fulmine, se ne annoverano di veramente strane; al povero

pastore, infatti, viene tolto un padiglione auricolare!

Questi fulmini devono essere dei veri macellai se ad Aubrac, nell’agosto del 1905, uno

solo di essi stese 586 bestie, tra cui 246 agnelli, 218 pecore, 84 castrati e 20 arieti.

Al principio di luglio del 1865 un fulmine, oltre ad ammazzare alcuni bambini, li spogliò

completamente.

Nel pomeriggio del 5 luglio del 1781 un fulmine uccise tre uomini, ma ad uno di essi tagliò

la lingua e praticò un foro sul collo (come ai cavalli di S. Rossore - nda).

A Draguignan, in Provenza, l’8 settembre del 1634, il solito fulmine globulare uccise otto

persone e, tra queste, venne riportato che ad un cadavere non si trovarono più né la

lingua né i denti.

Sul cadavere di un Prussiano ucciso dal fulmine globulare nel 1772 il dottor Crome

osservò che, dalla parte interna della coscia sinistra, era stato tolto un brano di derma di

quindici centimetri quadrati. Il muscolo era, però, intatto e la piaga senza sangue; la

camicia senza macchie.

Vicino a Ferbellin, nel maggio del 1809, un pastore ci rimise l’orecchio sinistro e la vita.

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Da un altro fulmine globulare, nel 1815, fu uccisa una giovinetta che viveva a Chailly: il

fulmine ferì la giovinetta all’orecchio sinistro.

E che dire dei fulmini globulari che non fanno rumore, ma, all’interno di un gruppo di

cinque donne, improvvisamente ne afferrano una sola e la trattano così? Dopo che le altre

hanno ripreso conoscenza, vedono quanto segue: la poveretta era morta, tutta nuda e con

molte ferite. Le vesti e le scarpe erano tagliate a strisce e sparse a sei piedi di distanza dal

cadavere. Quando la poveretta fu esaminata dal dottor Morand si vide che aveva diverse

graffiature parallele sulla fronte, a sinistra. Aveva lividi i lombi e l’addome, con profonde

ferite rettilinee e frattura del sacro. A sinistra ferita nell’inguine, a destra squarciato

l’addome, spezzato l’osso pubico. Era sparita una grande massa muscolare, di quasi tre

libbre, eppure sul luogo del disastro nemmeno una goccia di sangue!

Il 27 luglio 1791, a Everdon Friend (Northampton), un globo luminoso produsse, su di una

donna incinta, più di cento ferite e ad un’altra scorticò i piedi senza danno alle scarpe; ad

un’altra produsse quattro fori sopra il ginocchio e sulle spalle. Sul torace di alcuni uomini i

fori erano molti, ma lo stupore più grande fu suscitato dall’osservazione dei morti. Tre

cadaveri sedevano in atteggiamento naturale come se fossero vivi. Orbene, su questi tre e

su di un quarto che si trovava nel fosso vicino, quando furono spogliati, apparve uno

spettacolo orribile: le natiche erano dilaniate e gli organi genitali distaccati, con piaghe che

parevano fatte da piccoli ferri roventi.

Il conte Ruggiero di Bussy, vissuto nel secolo decimosettimo, riporta di un fulmine che

produsse, su alcuni uomini:

“…comme vous pourriez dire, de rendre un homme digne d’entrer dans le serail ”.

A Pietroburgo, nel 1726, un fulmine globulare uccise un uomo in barca e sul cadavere si

notò principalmente:

“Abdominis, et membri genitalis inflatio”.

Il professor Galli riporta anche numerosi esempi di animali tagliati in due per lungo e per

largo dai suoi fulmini globulari e tra questi, gatti, pecore ed esseri umani.

Nel 1865 il chirurgo Stoltemberg curò un borghigiano di Wulffdorf colpito da un fulmine sul

petto, a sinistra. Il poveraccio risultava completamente privo di derma, del quale neppure

un brandello si poteva ritrovare.

Nel luglio del 1856, negli Stati Uniti, il dottor Giuseppe Menry curò un carrettiere al quale

un fulmine globulare aveva distaccato delle strisce di pelle approssimativamente eguali ed

avvolte in rotoletti distanti quattro dita tra loro. Il fatto strano era costituito dalle vesti del

povero malcapitato che, ancora una volta, erano intatte.

Riguardo a queste cronache, devo dire che esse sono state riportate da eminenti

scienziati dell’epoca. Devo inoltre dire che, se questi effetti fossero veramente stati

prodotti da fulmini globulari, ancora oggi assisteremmo a questi fenomeni naturali; però ci

risulta che, ai giorni nostri, non si producano più. Fa una certa impressione la capacità del

fulmine globulare di scegliere le vittime in una moltitudine di esseri viventi, così come è

interessante notare che alcuni di questi fenomeni si diffondono su di una superficie

estremamente grande, tanto da poter eliminare centinaia di animali per volta.

Si notano, poi, alcune cronache in cui il fulmine non viene nemmeno visto, ma si dice che

deve esserci per forza stato!

Le mutilazioni che oggi ascriviamo agli alieni, tempo addietro erano addebitate ai fulmini

globulari. Se questa osservazione da un lato farà felice il professor Ferluga, il quale

finalmente vedrà risolto il problema delle mutilazioni animali (già lo sento sostenere che a

tagliare i genitali ai cavalli di S. Rossore sono stati i fulmini globulari), d’altro canto

dobbiamo riflettere sul fatto che molti anni fa gli alieni sembra avessero la mano più

pesante di ora. Non solo animali, ma anche uomini, subivano mutilazioni tali che la

carenza di conoscenza non permetteva di rendersi conto di cosa stava accadendo.

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Si dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la CIA, o chi per essa, non

c’entra per niente con i fenomeni delle mutilazioni, ma che la matrice di questi fenomeni è

extraterrestre.

I fulmini globulari del professor Galli altro non sono se non fenomeni luminosi ascrivibili a

veri e propri UFO. C’è il missing time, c’è l’abduction, c’è la mutilazione con il fenomeno

luminoso, c’è la paralisi dei testimoni e l’assenza delle tracce che un fulmine, di qualsiasi

natura, lascerebbe al suolo e sul corpo dei malcapitati, c’è, ancora una volta, l’incapacità

umana di descrivere correttamente questi fenomeni.

Mi rivolgo di nuovo ai lettori per dire loro:

LO VOGLIAMO CAPIRE, UNA VOLTA PER TUTTE, CHE NON C’È PIÙ TEMPO DA

PERDERE PER PRENDERE COSCIENZA DI QUANTO CI ACCADE INTORNO,

OPPURE SPERIAMO CHE, A TIRARCI FUORI DALLA SITUAZIONE IN CUI SIAMO,

PENSERÀ UN ESPERTO DI QUALCHE SEDICENTE CENTRO UFOLOGICO, IL

QUALE, MAGARI, SI VANTA DI AVERE DELLE RELAZIONI CON QUEGLI ORGANI DI

STATO CHE, FINO AD OGGI, CI HANNO DETTO TANTE BUGIE?
 

Bibliografia (per chi ne volesse sapere di più sui fulmini globulari)

1) G. Gilmore, Nature, 103, 274 (1919)

2) R.C. Jennison, Nature, 224, 895 (1969)

3) S. Singer, Naturwissenschaften, 67, 332 (1980)

4) R. Boyle in “The Philosophical Works of R. Boyle”, Vol. III, p. 32 London, Innys, Manaby,

Longman (1738)

5) F. Arago, Annuaire. Paris: Bureau des Longitudes (1838)

6) M. Faraday, Experimental Researches in Electricity, 1, 523 (1839)

7) W. Tompson, L. Kelvin: Rep. 58th Meeting, Brit. Assoc., Adv. Sci 58, 604 (1888)

8) M. Toepler, Ann. Phys, 2, 560 (1900)

9) S.A. Arrhenius, Lehrbuch der Kosmischen Physik Vol. 1, p. 772, Leipzig, Hirzel (1903)

10)P.L. Kapitsa, Phys Blatter, 14, 11 (1958)

11)W. K. R. Watson, Nature, 185, 449 (1960)

12)E. R. Wooding, Nature, 199, 272 (1963)

13)C. E. R. Bruce, Nature, 202, 996 (1964)

14)M.D. Altschuler, L.L. House, E. Hildner, Nature, 228, 545 (1970)

15)A.G. Keul, Naturwissenschaften, 68, 134 (1981)