Erano le 3.30 circa del 28 Settembre 2003 quando si manifestò il blackout nella nostra penisola.
Siamo a Castelfidardo, una cittadina delle Marche in provincia di Ancona. Il signor Alessio Magnaterra era ancora davanti al televisore quando s'oscurò tutto. Uscì sulla terrazza e, nell'ammirare il paesaggio buio, provò una strana sensazione, tanto irreale era l'atmosfera. Ad un tratto s'accorse della presenza nell'aria di una luce conica con il suo vertice rivolto verso l'alto; dopo pochi secondi ne notò un'altra con le stesse caratteristiche. Avevano una colorazione che andava dal bianco chiaro al rosso-giallo. Con le stesse caratteristiche subito dopo apparvero con sgomento da parte del testimone centinaia di luci, alcune delle quali sembrava che sciassero nell'aria, altre eseguivano strani ed assurdi spostamenti. Il signor Alessio chiamò subito la moglie Mirella, sveglia anch'essa, per avere una conferma di ciò che vedeva e che non se lo stava sognando. Quando la moglie uscì fuori alla terrazza e s'avvide dello spettacolo inusuale ebbe una crisi di pianto, tanto s'impaurì. Frattanto era accorsa anche la figlia Erika, stupefatta dall'affascinante ed inquieto spettacolo che appariva ai suoi occhi. L'altro figlio Gianni dormiva e non fu svegliato. Ogni tanto le luci in movimento aumentavano la propria luminosità. Dopo un'ora scese la foschia ma non al punto tale da impedirne ancora la visione nel cielo.
Il fenomeno durò circa tre ore ed in questo periodo il signor Alessio e la figlia accusarono un certo intontimento. Intorno alle sei, un poco alla volta le strane luci svanirono.
Il signor Magnaterra raccontò lo strano evento al fratello, pensando che altri cittadini, sebbene l'ora fosse inopportuna, avessero potuto assistere al fenomeno e dare la notizia ai giornali o alla polizia. L'indomani Alessio non riscontrò nulla sui quotidiani e questo lo meravigliò molto. Possibile che avessero sognato lui, la moglie e la figlia? Il fratello gli consigliò di rivolgersi a persone competenti di questi fenomeni, facendo il nome dell'USAC. Infatti, il giorno 30, di sera, il Magnaterra mi telefonò raccontandomi tutto. Io l'ho rassicurato sulla sua sanità di mente, spiegandogli che in Ufologia accadono cose molto più strane ed inquietanti di quella. Io stesso riconobbi, però, che centinaia di apparizioni di luci coniche non si vedono tutti i giorni e la loro presenza dava luogo ad inquietanti domande: erano solo luci? Perché di forma conica con la base molto piccola? Perché sono apparse subito dopo il blackout? Erano UFO non terrestri o soltanto luci? Il signor Magnaterra mi ha promesso di inviarmi uno schizzo del fenomeno.
Espongo brevemente una mia teoria.
Come sia avvenuta l'interruzione della corrente nella nostra penisola non è del tutto stato chiarito al 100%. Che cosa abbia potuto provocare la formazione di tanti plasmodi di forma conica nell'aria è fuori luogo. Ritengo che le suddette forme energetiche luminose di forma conica fossero già presenti nell'atmosfera sotto uno stato vibrazionale al di là del nostro spettro del visibile, nascoste da un campo di forza elettromagnetico. Nel momento in cui il campo di forza s’è annullato (responsabile il blackout) eccole riapparire a causa della variazione della frequenza di vibrazione, ridotta allo stato normale. Questo ci porta alla considerazione che sulle nostre teste sono presenti UFO solidi o energetici luminosi, resi invisibili da particolari campi di forza al di là del nostro spettro vibrazionale. Se verifiche ulteriori ci confermeranno ciò, sarà un passo molto importante, che ci avvicinerebbe alla spiegazione della materializzazione degli UFO.
Più avanti insisteremo nel presentare ai lettori un’imponente casistica di fenomeni luminosi, probabilmente correlati fra loro, che hanno fatto capolino negli ultimi anni e si sono intensificati nel 2003. Sembra, ormai, che l’apparizione di UFO solidi si sia ridotta ad una piccola percentuale, mentre sembra aumentare quella relativa a plasmoidi di luce di svariate forme. Non sappiamo ancora se questi ultimi siano pura energia, se siano animati da entità intelligenti o siano essi stessi delle cellule luminose autonome.
Il noto biologo Ivan Sanderson era convinto che l’atmosfera fosse permeata da forme luminose intelligenti, visibili solo in determinate condizioni, condizioni che si realizzavano soprattutto se si fotografava con l’infrarosso. L’USAC è stato uno dei rari Centri ad adottare pellicole ad infrarosso, tramite le quali è riuscito ad impressionare verso la fine degli anni settanta numerosi globi di luce, invisibili ad occhio nudo. Di queste esperienze particolari, però, parleremo in seguito.
Se volessimo correlare le famose sfere luminose, che, stando ad alcuni testimoni, sono apparse poco prima che si formassero i pittogrammi nel grano, dovremmo optare per l’intelligenza di codesti plasmoidi. Personalmente sono convinto che questi siano guidati da una mente tecnologicamente e scientificamente più evoluta. Molti sono convinti che Stonehenge e dintorni fossero dei luoghi sacri dedicati al culto dei Druidi e vedono in ciò una matrice esoterica, ma vorrei ricordare che le formazioni dei cerchi nel grano appaiono anche in altre numerose nazioni, tralasciando che alcune di loro siano opera di burloni. E’ opportuno prendere in considerazione le griglie magnetiche che circondano la nostra Terra. Sembra che i punti nodali di codeste griglie possano rappresentare dei varchi iperdimensionali per l’apparizione e la sparizione di oggetti volanti o di plasmoidi luminosi. Ma è tutto da verificare.
Anche la realtà delle luci di Hessdalen, in Norvegia, ci pone degli interrogativi. Però, se prendiamo in considerazione che numerosi testimoni hanno assistito all’apparizione di UFO nella zona suddetta, possiamo connettere molti fenomeni luminosi alla loro presenza. L’indagine e le investigazioni in ogni modo proseguono a ritmo serrato. Invito tutti gli ufologi a concentrarsi in uno studio interdisciplinare e corredato non tanto da sensazioni personali ma da strumentazioni ottico-elettroniche, accompagnate da un buon intuito e da una buona dose di logica, che a volte manca del tutto.
Sebastiano Di Gennaro