Crop Circles (Cerchi nel Grano)
Il caso di MELARA - Giugno 2003

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Crop Circles: è di scena l’Italia!

Ai primi della seconda decade di Giugno, corrente anno, il 53enne Gino Bianchi, stava pilotando il suo Cessna dell’aeroclub di Legnago assieme al giovane figlio Francesco sopra la zona suddetta. Ad un tratto s’accorge della presenza in un campo di frumento presso la località “Le Glorie” in Via S. Stefano, tra Correggioli e Melara, di quattro misteriosi cerchi di dimensioni differenti. “Il cerchio di maggiori dimensioni – come spiega Bianchi al corrispondente del R.d.C. Nicola Testoni e più tardi a noi – misurava oltre venti metri di diametro mentre i tre più piccoli quattro”. Dalle diverse foto scattate dall’alto e dalle riprese effettuate dalla sua telecamera Bianchi notò che le spighe non erano state né tagliate né spezzate ma semplicemente coricate in senso orario e, in un cerchio soltanto, in senso antiorario. N’emerse anche come non ci furono tracce evidenti del passaggio di veicoli, di calpestii, di bruciature o d’eventuali burloni: le spighe, infatti, apparivano molto fitte e sarebbe stato molto difficile non schiacciarle camminandovi in mezzo. La famiglia Bianchi, il 70enne Mario Guernieri, proprietario del terreno, e tanti altri curiosi non riuscivano a darsi una spiegazione convincente. Quest’ultimo, una volta recatosi sul posto, pensando in un primo istante che fosse uno scherzo architettato da qualche burlone, nel chinarsi per guardare le spighe notò che i chicchi avevano raggiunto la piena maturazione come tutte le altre spighe ancora sollevate e le piantine erano rimaste radicate al terreno, perfettamente piegate senza nessun danno, garantendo la naturale maturazione.


In ogni modo il signor Guernieri ad evitare un ulteriore calpestio da parte dei curiosi trebbiò velocemente il campo non riuscendo ad evitare, però, la visibilità perfetta di tracce dei quattro cerchi.


Come spesso accade per casi anomali il membro del CICAP, Marco Morocutti, basandosi solo sulle foto aeree, ha tratto le sue conclusioni, dimostrandosi scettico ed irrazionale con domande del tipo: “Ma lei crede agli UFO?”.


L’attivissimo membro dell’USAC e di STARGATE, Giuseppe Garofalo, ed il sottoscritto, saputo del fenomeno, ci siamo messi subito in contatto con il signor Bianchi. Secondo quest’ultimo, ancora prima del passaggio delle macchine agricole erano presenti sul terreno del piumaggio appartenente forse ad una colomba e della crusca di grano, tutti concentrati grossomodo in un punto preciso. Certo che era impossibile capire la situazione reale dopo che il terreno era stato messo in subbuglio dalla trebbiatura, ma dei segni principali ed inconfutabili erano rimasti. Sono stati raccolti da noi degli steli nei quali erano incorporate delle piume, così aderentemente da sembrare una cosa sola. Una considerazione logica: poiché il grano era da tempo maturo, era impossibile piegarlo ed intrecciarlo in senso rotatorio così perfettamente senza procurargli delle lesioni.


Giuseppe Garofalo provò a passare il Metal-detector nei punti centrali dei cerchi, senza nessun risultato, e raccolse dei campioni di terreno, del piumaggio e altro materiale misto, consegnandolo all’equipe tecnico-scientifica dell’USAC.


Una volta ricevute le diverse campionature delle spighe e del terreno, ho compiuto personalmente (essendo tra l’altro un chimico professionista prima d’essere ufologo) le opportune analisi. Sul terreno e le spighe non sono state rilevate forme d’elettricità statica né di magnetismo né di radioattività. Nel terreno totale assenza di sferule di ferro e di elementi chimici non comuni. Alcune spighe mostravano ad un'indagine del microscopio binoculare la superficie ricoperta a puntini di una patina nerastra, che, analizzata successivamente, risultava di carbonio microcristallino, sintomo di bruciatura della crusca da parte di una notevole fonte d'energia (probabilmente microonde). Sono da escludere formazioni di muffa o colonie di batteri. Le analisi sono state eseguite con gli strumenti a disposizione del nostro Centro USAC.


L'USAC nutre un particolare interesse per il crop circle di Melara, poiché è il primo apparso nella zona della provincia di Rovigo. Esso è molto semplice ma nella sua semplicità rivela degli aspetti interessanti. Nella foto digitale inviata al nostro socio Giuseppe Garofalo da Gino Bianchi, il pilota del Cessna, all'interno del cerchio grande si notano delle spighe rialzate, intatte.


Se un ipotetico furbone avesse voluto inscenare un falso, l'avrebbe fatto con una certa metodologia e pignoleria, piegando completamente tutte le spighe.
Il fatto che le spighe analizzate non presentino nodi allungati e la maggior parte delle piegature in prossimità degli stessi nodi dipende dalla spinta maturazione del grano, dall'aridità delle spighe, prive d'acqua e quindi scevre dall'azione di microonde che, agendo sull'acqua, provocano il detto fenomeno della piegatura in prossimità dei nodi e la formazione di cavità d'espulsione al di sopra degli stessi nodi. Inoltre, come fatto notare da Giuseppe Garofalo durante una sua ricerca d'archivio, i quattro cerchi (uno grande di circa 22 mt di diametro e i tre piccoli di 4 metri di diametro) sono una ripetizione, un'appendice di un altro pittogramma apparso nelle campagne inglesi il 17/04/2002, come nella foto. Combinazione? Non credo. Anch'esso mostra i tre cerchi più piccoli disposti in modo asimmetrico intorno al cerchio più grande. Se si avesse una foto del nostro crop circle scattata in posizione perpendicolare dall'aereo, si potrebbero ricercare e studiare eventuali costanti geometriche, come è accaduto per altri crop circle inglesi da parte di Michael Glickman. Altra cosa strana è il piumaggio riscontrato su alcuni steli. Evidentemente qualche pennuto stava pranzando con i chicchi di grano quando è stato investito da microonde. Forse avrà fatto in tempo a fuggire non impedendo, però, di perdere delle piume, che sono rimaste attaccate, quasi incollate agli steli. Se le spighe non si presentavano così aride, quindi prive d’acqua all'interno (colpevole anche l'alta temperatura), avremmo potuto osservare degli insetti morti su di loro. Se dovessi dare un voto da uno a dieci per il livello d'autenticità del crop circle, darei un otto.


“La sensazione più lampante è la totale estraneità della gente del posto alla capacità di concepire e creare qualcosa di simile”.- questo è quanto è stato affermato dallo stesso corrispondente del R.d.C. – “C’è stupore e curiosità da parte delle numerose persone che si sono recate ad osservare i crop circles, la maggior parte proveniva dalle provincie vicine”.


Altro fatto forse indirettamente collegato con l’evento è la scomparsa di un noto Geometra comunale, di cui non si hanno più notizie a partire dal Lunedì successivo al ritrovamento del pittogramma. Essendo anziano, aveva solamente problemi di vista. Nelle ricerche sono stati impegnate le forze dell’Ordine che hanno setacciato la zona con l’ausilio di cani addestrati ed elicotteri; i cani hanno cercato fino ad una linea parallela al campo interessato al fenomeno, cioè ad Est, qui si sono fermati senza proseguire, come se avessero perso le tracce o nient’altro da ricercare. Ancora tutt’oggi l’uomo non è stato ritrovato, anzi è stato segnalato il ritrovamento di un altro cadavere, una persona annegata, di cui, però, non si hanno notizie in merito.

Ma veniamo al nostro “crop circle” di Melara. In una delle foto riportate abbiamo una panoramica delle spighe superstiti piegate, non tagliate dalla trebbiatrice. I tre cerchi più piccoli, di quattro metri di diametro, sono disposti ai vertici di un ipotetico triangolo isoscele. I due cerchi, rispettivamente rivolti a Nord e a Sud-Ovest, mostrano le spighe piegate in senso orario, mentre quello rivolto a Sud-Est in senso antiorario.


Durante una ricerca nel suo archivio Giuseppe Garofalo ha trovato la foto di un pittogramma inglese dell’Aprile 2002. Ebbene un’appendice di quest’ultimo ricalca, come si può notare, il crop circle di Melara. Non è possibile, però, stabilire le sue dimensioni rispetto al secondo. La forma è identica. Il cerchio di per sé simboleggia la perfezione, ha un’infinità di punti, il punto non occupa spazio. Il tre con i suoi multipli è da sempre il numero divino di perfezione e nella Triade-Trinità ci sono gli elementi base di tutta la creazione. Il numero tre ricorda i tre stati della materia: solido, liquido e gassoso; le tre particelle della materia: protoni, neutroni ed elettroni; le tre forze del cosmo: gravitazionale, elettrodebole e magnetica; la divisione del tempo: passato, presente e futuro; l’uomo: spirito, anima e corpo; le facoltà dell’uomo: intelletto, memoria e psiche; le tre virtù teologali: fede, speranza e carità, ecc.


La formazione in ambedue i casi sembra disarmonica. Cosa vuol dire? Le interpretazioni possono essere diverse. L’orientamento sembra molto simile a quello della grande piramide di Giza, verso Nord, con la sua facciata a triangolo isoscele, sembra un messaggio del tipo: siete in disarmonia con tutta la creazione, ritornate ai valori più profondi, alla natura, alla spiritualità…
Il crop circle di Melara è in ogni modo molto semplice, ma potrebbe essere in avvenire il preludio di formazioni più complesse, come sta avvenendo in altre regioni italiane. Occhi aperti, dunque. L’USAC è disponibile con la sua vasta gamma di strumentazioni scientifiche a discernere l’autenticità dalla falsità di un crop circle. Il pittogramma di Melara per l’USAC mostra l’80% di autenticità.


Sebastiano Di Gennaro e Giuseppe Garofalo

 

Foto 1

Prima veduta aerea del cerchio di Melara ripresa da Gino Bianchi a bordo del suo Cessna.

 

Foto 2

Una veduta ancor più allargata della zona del cerchio.

 

Foto 3

Particolare del cerchio ripreso da terra.

 

Foto 4

Particolare del cerchio ripreso dall'aereo.

 

Foto 5

Particolare dell'appendice del cerchio.

 

 

 

 

 



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