CASO CATTABRIGA

 

Località: via Bassa, una strada trasversale tra Bondeno e Burana (FE)

Data dell’avvistamento: agli inizi degli anni sessanta, nel mese di Luglio

Ore: 22-23

Data dell’inchiesta: prima decade d’Aprile 1997

 

        L’accoglienza che ci riservò il signor Enzo Cattabriga nella sua casa di Via Virgiliana, 421, fu d’estrema giovialità. Il suo piccolo podere, abbellito da uno stormo di pingui oche, è situato in una laterale destra della provinciale, che da Bondeno porta a Burana, in provincia di Ferrara.

        La nostra presentazione fu accompagnata dal Cattabriga con un’enorme carica di simpatia. Ai fiumi di parole che ci versò addosso l’allora 55enne testimone nel raccontarci quanto accadutogli nei lontani anni sessanta seguì il nostro intendimento di recarci subito sul posto dell’accaduto.

Ed ecco la sua versione:

        “Era un giorno di Luglio d’inizio anni sessanta. Io e il mio amico Enzo Ferrari, uscendo da un ritrovo d’amici, situato in Via Bassa, ci dirigevamo nelle nostre rispettive abitazioni, a poche centinaia di metri da lì. Ad un tratto scorgemmo ad una trentina di metri di distanza da noi un enorme oggetto metallico, che sostava ad Est con un’elevazione rispetto al suolo di qualche decina di metri. La parte superiore non era ben visibile, era scura ma appariva come un’ombra a forma di cupola (erano le ore 22.30-23.00), mentre la zona inferiore lasciava fuoriuscire una luce intensa circolare, che illuminava gran parte della campagna. Nella verticale di quel misterioso velivolo era situato a quei tempi un canale. L’oggetto, apparso ad Est in un primo momento (con un angolo d’inclinazione rispetto al suolo di 30°, come noi, io e Antonio Ricca, verificammo), emetteva un acutissimo ronzio o sibilo paragonabile a quello di un potente motore elettrico. Poco dopo lo strano velivolo si spostava lentamente verso Sud per poi dirigersi verso Nord, dove in lontananza, ad un paio di centinaia di metri erano situate alcune case abitate. Il mio amico Enzo Ferrari, impressionato da quella strana apparizione, si nascose sotto alcune siepi situate ai bordi della stradina di campagna.. Innalzandosi, divenne meno luminoso, si diresse di nuovo verso Sud, attraversando la mia verticale, per poi portarsi alla fine ancora verso Nord. Dopo essere rimasto fermo nel cielo per pochi secondi, in un baleno si allontanò diventando un puntino e, conseguentemente, scomparendo all’orizzonte”.

  -Signor Cattabriga, che diametro poteva avere il velivolo?

  -A parer mio circa 30 metri, forse più, appariva enorme. Ho pensato potesse trattarsi di un elicottero, ma ho dovuto scartare quest’ipotesi, perché quello che ho sentito non era per niente un rumore d’elicottero, e poi quegli strani spostamenti, le dimensioni, il modo e la velocità con cui è scomparso...

  -Quale durata può avere avuto l’intero fenomeno?

  -Una decina di minuti

  -Che impressione ha riportato?

  -In un primo momento sono rimasto sbigottito, quasi intimorito, poi mi sono ripreso ed ho acquistato una relativa calma. Sa, io non ho mai creduto agli UFO o non mi sono mai interessato all’argomento. Adesso se ne parla molto ma a quei tempi nessuno ha mai prestato attenzione a questi fenomeni.

-Ha lasciato qualche traccia lo strano oggetto, ci sono altri eventuali testimoni, ha sentito se qualche animale nelle vicinanze mostrasse segni d’inquietudine?

  -Dopo che il mio amico Enzo Ferrari, ancora impaurito, uscì dai cespugli, lasciammo quel posto precipitosamente senza curarci d’altro. Non potrei dire, quindi, se ci fosse presenza di qualche traccia sul terreno erboso. Sono certo, però, che il velivolo non ha mai toccato il suolo. Per quanto riguarda altri testimoni, nei dintorni non c’era nessun altro all’infuori di noi. Però nei giorni seguenti venimmo a sapere da amici, a cui avevamo raccontato lo strano fenomeno, che anche qualche funzionario delle forze dell’Ordine narrava di uno strano avvistamento, in località Iolanda di Savoia (FE), che si sarebbe verificato in quei giorni. Non altro. Non abbiamo udito, infine, nessun animale dare segni d’inquietudine quella sera.

  -Le ha lasciato qualche strascico il fenomeno?

  -Beh, qualcosa di strano è accaduto! Dopo un breve periodo da quella sera di Luglio, ho avuto una strana sensazione. Pareva di riuscire a prevenire alcuni avvenimenti, cioè di riuscire ad anticipare le mosse di altri. Inoltre sono stato per molto tempo assalito da alcuni disturbi: mal di testa, perdita d’equilibrio ed aumento della pressione sanguigna. Sottopostomi ad analisi, di là da un aumento di pressione non mi hanno trovato altro. Con il passar del tempo i disturbi si sono affievoliti. Qualche anno dopo, trovandomi a Milano a far visita a mia sorella, ne ho approfittato per fare qualche analisi in una clinica. Dal risposta di una radiografia al cranio i medici si espressero in questo modo: la morfologia di questo cervello appare piuttosto strana! Tutto finì là. Da allora, a parte qualche acciacco, sto bene.

 

  CONCLUSIONI

 

          Continuando nella conversazione, il Cattabriga promise di farci contattare in seguito il suo amico Enzo Ferrari, il quale, per evitare le solite derisioni, non ha mai fatto cenno ad alcuno del fenomeno avvenuto quella sera di Luglio degli anni sessanta.

        Un altro particolare che citiamo per dovere di cronaca, ma che può non avere alcun’importanza per l’indagine compiuta da noi dell’USAC, è quello della coincidenza delle strane morti, causate da tumori, avvenute fra gli abitanti della casa situata ai piedi della verticale, al di sopra della quale stazionava l’UFO in direzione Nord.

        Da quando raccontato dal signor Enzo Cattabriga, persona simpaticissima e scevra da qualsiasi forma di pubblicità, tuttora scettico e avulso da qualsiasi tipo di fenomenologia ufologia, si ritiene che l’avvistamento in questione possa annoverarsi tra gli incontri ravvicinati di I tipo (I.R.-1, secondo la classificazione di Hynek). Tale considerazione è valida se si tiene conto che l’aumento di stato d’alterazione di coscienza del testimone sia da imputarsi alla casualità. Vorremmo ricordare, in ogni modo, che, in base alla vasta casistica ufologia, di solito sintomi ricorrenti nel testimone, quali dolori alla testa, perdita d’equilibrio e aumentata pressione sanguigna sono una conseguenza dell’emissione di microonde da parte dell’UFO (vedi in special modo i casi dei monti Berici nel Vicentino, negli anni ottanta). Se si esclude, invece, la casualità dei sintomi presentati dal testimone suddetto, l’evento, di cui sopra, deve necessariamente essere denominato un I.R.-2.

        In ogni modo l’indagine si chiuse parzialmente, in attesa di conoscere la testimonianza di Enzo Ferrari, amico del Cattabriga. Dopo qualche mese Enzo Ferrari convalidò appieno il racconto di Cattabriga.

        Si allega al presente rapporto una piantina fotografica della zona in questione. Lo stesso è supportato da riprese effettuate da una telecamera e da referti di analisi strumentali (radioattività, anomalie magnetiche) che hanno dato esito negativo. Quest’ultimo risultato si può capire a causa della diluizione temporale trascorsa dalla data dell’avvistamento. Attualmente il signor Cattabriga ha circa 60 anni, mentre il signor Ferrari ne ha 62. Agli inizi degli anni sessanta i due testimoni erano poco più che ventenni e da allora sono trascorsi circa 30 anni.

        Il ricordo di quella luce, di quel ronzio acutissimo, delle impossibili manovre e dell’elevatissima velocità dell’UFO è ancora presente nella mente dei nostri testimoni.

               

            

           Piantina della zona d'avvistamento