STRANI FENOMENI
di
Sebastiano Di Gennaro
Una strana nebbia, un grosso siluro mutilato ed un’anguilla che sembrano
tolti dall’acqua bollente, una strana orma a tre dita, erba inaridita,
appaiono come la trama di un racconto di fantascienza. E’ quello che è
apparso al 33enne Andrea di Filo d’Argenta (FE). Ma sentiamo per adesso il
suo racconto testimoniale, poi analizzeremo più da vicino i vari eventi.
“Era il 26 Maggio del corrente anno. Mi sono svegliato verso le 5.15 per
andare a pescare al mio solito posto, lungo il solito canale che ormai
frequento da più di dieci anni. Quella mattina, prima di partire, feci il
solito controllo di routine dell'attrezzatura da pesca, poi guardai fuori
dalla finestra per scrutare il cielo e decidere se sarebbe stata una buona
giornata di pesca. Il cielo era limpido e la giornata cominciava ad aprirsi
all'alba. Così decisi di andare. Arrivai sul posto di pesca alle 6.15 / 6.20
circa, e mi accorsi subito che, tranne me e gli uccellini che
dall'altra riva cinguettavano, non c'era nessun'altro; allora presi la mia
attrezzatura di pesca e la preparai. Mi misi finalmente a pescare, seduto
sul mio sgabello con le canne già pronte in acqua, quando notai che il cielo
tutto d'un tratto si oscurò, come se dovesse arrivare un temporale su in
fretta. Un pò scocciato, mi alzai e tirai fuori
il marsupio per indossarlo in caso di pioggia, perché, comunque, non avevo
nessunissima intenzione di rinunciare a pescare. Poco dopo, verso le 7.00
notai che l'acqua del canale iniziava ad evaporare, poi improvvisamente nel
giro di qualche minuto si formò una nebbia densa e fitta da non riuscire a
vedere né l'altra riva né addirittura le vette delle mie canne (che sono
all'incirca 5metri e 20cm ogni una). Ma la cosa strana, fu che la nebbia
rimaneva solo lungo il corso d'acqua del canale, e c che anche gli uccellini
avevano smesso improvvisamente di cantare. Si era quasi creata un'atmosfera
da brivido, ma rimasi comunque. Poi, nel giro di qualche minuto,
d'improvviso la nebbia sparì e gli uccellini ricominciarono a cinguettare.
Sentii alla mia destra una specie di tonfo nell'acqua; allora mi girai, per
dare un'occhiata e vedere da dove provenisse quel rumore. Fu in quel momento
che mi accorsi di qualcosa di grande e bianco che affiorava sull'acqua. Mi
si presentò davanti agli occhi una scena un
pò raccapricciante: un pesce Siluro di più di 1
metro e mezzo, era morto, e la parte bianca che notai non
era altro che la pancia, ma presentava uno strano foro cavo, grande come una
palla da bigliardo, nella parte dove si trova l'organo riproduttivo, il
quale era stato completamente rimosso, in un modo così pulito e preciso che
rimasi turbato. Tornai dalle mie canne da pesca e di
nuovo, dopo qualche minuto, (7.15 circa) vidi per la seconda volta,
ritornare la nebbia, e per la seconda volta, gli uccellini smisero di
cinguettare. Allora, decisi di tirare fuori la mia fotocamera, (che mi porto
per l'occasione di fotografare se prendo un pesce grosso) e filmare il
posto, quella nebbia, e il Siluro morto. Mi accorsi mentre filmai, di altri
2 pesci Siluro, di dimensioni di poco più piccoli rispetto al primo, e anche
questi, avevano la stessa incisione, forse poco più grande, e la medesima
estrazione dell'organo riproduttivo. Controllai il filmato, e constatai che
la nebbia, stranamente, si era infittita nel giro di una ventina di secondi
(il tempo che mi dava il filmato della fotocamera). Vidi poi galleggiare
sull'acqua un'anguilla, poi ne vidi un'altra. A questo punto, pensai di
tirarne su una, con il retino, per cercare di capire il perché fosse morta,
e così feci. Rimasi a dir poco esterrefatto, perché questa presentava un
insolito colore violaceo e a chiazze; ma quello
che mi sorprese di più ,furono gli occhi che erano bianchi, come se fosse
stata bollita nell'acqua o lessata. Le chiazze, infatti, sembravano, il
risultato di una bollitura. Mi accorsi anche che, stringendola con le mani
(indossavo i guanti) nella parte dell'intestino, tutte le visceri uscivano
fuori sciolte, e tagliandola poi con un coltellino, vidi le carni al suo
interno bianche e compatte, come, ripeto,
fosse stata bollita (sarà stata un'anguilla di circa
4/6 etti). Da quel momento in poi sembrava che tutto fosse tornato alla
normalità: era ritornato il Sole, non c'era più
nebbia, e gli uccellini erano tornati a cinguettare. Poi,
dopo circa 2 ore( verso le 9.15 – 9.20) di calma, il sole molto caldo, ad un
tratto un branco di carpe, (all'incirca una dozzina) aveva iniziato ad
affiorare e a boccheggiare, disegnando dei cerchi sull'acqua e venendo verso
la mia riva (che quasi potevo prenderle su con un semplice retino) come se
fossero disorientate. Sul momento pensai fosse il fatto che erano nel
periodo di riproduzione ma, riflettendoci su, sapevo
che le carpe, quando devono depositare le uova, vanno in mezzo ai canneti e
non in branco. Erano come disorientate o spaventate da qualcosa che era
nell'acqua; e poi perché si
estendevano, da dove ero io appostato, per una larghezza di circa 7 metri
da una riva all'altra del canale e non lungo il
corso? Comunque sia, dopo aver visto quelle carpe così inquiete, decisi di
tornare a casa, ancora turbato per quello che mi era accaduto. Avevo sempre,
la sensazione di non essere solo, e che qualcuno, o qualcosa mi stava
spiando. Forse è stato lo strano comportamento dei pesci. Quasi come
avessero cercato di farmi capire che dovevo andarmene, o scappare da
qualcosa. Una nebbia formarsi così velocemente non l’avevo mai vista, eppure
non tirava nemmeno una bava d' aria, anzi era caldo e l'umidità era pesante
addosso. Pensare che con tutte le volte che sono stato lì a pescare non mi è
mai successa una cosa così strana!”
Qualche giorno più tardi Andrea con la sua ragazza Melissa
Maccagnani, di 24 anni, tornano sul luogo delle
apparizioni, fotografando il tutto ed anche la vegetazione che costeggia il
canale. Ingrandendo l’immagine di quest’ultima si nota seminascosta fra gli
alberi una strana immagine che avremo modo di analizzare tra breve. Andrea è
disoccupato mentre Melissa è una dipendente agricola. I due giovani,
recatisi all’USAC dietro appuntamento ed interrogati dagli appositi
inquirenti del Centro, sono apparsi concreti, senza alcun cenno di
protagonismo e desiderosi che venisse loro spiegata la strana fenomenologia.
Premetto che Andrea non è del tutto ignaro della realtà ufologica. Anche
Melissa è convinta dell’esistenza degli UFO.
Analizziamo adesso le varie apparizioni.
1)
La nebbia:
erano poco più delle 6 di mattina ed il sole non si era ancora levato
all’orizzonte. Non si spiega l’apparizione improvvisa della nebbia che
avvolge il luogo dove il testimone sta pescando e l’altrettanto improvviso
ammutolirsi degli uccelli, i quali riprendono a cinguettare quando essa
sparisce poco dopo.
2)
Le carpe:
la strana disposizione quasi rettilinea in senso normale alle due rive del
canale, proprio di fronte ad Andrea, lascia pensare che abbiano scelto una
geometria priva di pericoli, ameno che non si voglia pensare a delle carpe
ammaestrate uscite da un fantomatico circo equestre.
3)
I Siluri e l’anguilla:
non riesco ad immaginare un pescatore che dapprima lessa un grosso Siluro di
più di un metro e mezzo assieme ad altri più piccoli con contorno di
anguilla, poi dopo aver mutilato quello più grande, getta il tutto in acqua
perché la cottura non era di suo gradimento! La cosa maggiormente strana e
che la mutilazione ha implicato anche l’apparato riproduttore del Siluro. Il
che ci riporta alle strane mutilazioni degli animali nella letteratura
ufologica. Escludendo l’agire pazzoide del pescatore si può ipotizzare che
gli esseri ittici abbiano subito un’ondata termica o di altro tipo di
energia (microonde?) che li ha letteralmente cotti. La susseguente
mutilazione e l’accanimento sull’apparato riproduttore ci riporta agli
alieni nel loro intento di sperimentazione. Nel mio libro “Homo
Saurus” viene riportato lo strano caso del
signor Munari lungo il Collettore padano. Mentre pescava, ad un tratto
avvertì una strana sensazione di vertigine accompagnata da un silenzio
surreale, mentre s’accorse che le acque del canale avevano iniziato ad
incresparsi come in una miniebollizione. Alle sue spalle, sopra un’altura
ricca di vegetazione, voltandosi, si accorse della presenza di un essere
ricoperto da una tuta azzurra luminescente, con in testa un casco ed una
targhetta arancione sul petto. La paura lo attanagliò ma con mossa repentina
tirò a riva la sua lenza e fuggì a piedi verso casa, non aspettando l’arrivo
di suo figlio. Quando feci analizzare da un esperto della Montedison la
lenza con la quale Munari stava pescando e che aveva ritirato dall’acqua del
canale per darsela a gambe, ebbi la sorpresa nel leggere il responso: la
parte della lenza (che aveva un giorno di vita) immersa nell’acqua
presentava una diminuzione della sua sezione del 15-20% ed appariva
scolorita del tutto. Era evidente che una forma di energia termica avesse
provocato la miniebollizione dell’acqua e la conseguente decolorazione della
lenza in modo drastico e con diminuzione della sua sezione. Nel caso di
Andrea l’evento termico era già accaduto: senz’altro il fenomeno si è
diluito nel tempo.
4)
La strana orma sul terreno:
premettiamo che un’altra orma dello stesso tipo aveva suscitato la curiosità
di Andrea ed era da lui stata fotografata qualche mese prima, anche se non
netta come la seconda. E ciò ci riporta alle strane impronte di piedi con
tre dita ungulate dell’Homo
Saurus. Coincidenza? Il terreno argilloso secco presentava tre fori
di entrata come l’alieno del mio libro.
Conclusioni
Chi legge quest’articolo non potrà fare a meno di pensare che le stranezze
abbondano nel racconto testimoniale di Andrea e Melissa ma che sono reali ed
inquietanti. Di certo i due ragazzi non potevano
inventarsi il Siluro mutilato e gli altri siluri con l’anguilla, cotti e
fotografati, le impronte secche con piedi a tre dita
ungulate e le foto riprese sulla sponda del canale. Peccato soltanto
che le notizie di questo strano fenomeno ci siano giunte un po’ tardi.
Avremmo potuto eseguire misure strumentali sul terreno e nell’ambiente e
praticato l’analisi sui pesci morti. Ancora una volta il territorio
ferrarese come quello rodigino sono al centro di fenomeni che io considero
di natura aliena.
Ed ora mostriamo le immagini dell’accaduto.
Foto 1
Foto 1bis
Foto
2
Foto 3
Foto 4
Foto 5