NIKOLA TESLA L’INIZIATO

 

In questo brano analizzerò la filosofia di NIKOLA TESLA ed il punto di vista dell’esoterismo, della morale, di alcuni argomenti etici su cui i teologi ed i religiosi dibattono. Di conseguenza questo brano sarà necessariamente soggettivo e non si baserà, come il resto del libro su solidi riscontri storici e scientifici, ma sarà spesso basato su pure ipotesi.

Queste tematiche ci possono aiutare a comprendere appieno in primo luogo la concezione del mondo di NIKOLA TESLA, in quanto individuo libero, ed i suoi rapporti con gli altri ed anche la sua opera instancabile di scienziato ed inventore.

 



TESLA INIZIATO INDÙ

 Dal punto di vista religioso, sappiamo che NIKOLA TESLA era figlio del reverendo MILUTIN e ricevette una educazione cristiana ortodossa.

È anche importante cercare di determinare se ed in quale misura TESLA apprese delle conoscenze induiste e come tale esperienza influì sulle sue invenzioni.

Le fonti di informazione sono molteplici e non sono solo di parte induista. L’ingegnere elettronico TOBY GROTZ, che fa parte della TESLA Society di COLORADO SPRINGS e della THEORETICAL ELECTROMAGNETIC STUDIES AND LEARNING ASSOCIATION, INC. ha raccolto in modo sistematico tutti questi riferimenti; quindi seguiremo i suoi scritti.

Fin dal 1891 oppure prima, TESLA, che aveva letto attentamente l’enciclopedia di scienze naturali scritta da GHOETE, era convinto che l’universo fosse saturo di energia e che tale energia fosse in perenne movimento. Possiamo dire dal 1891 perché in quell’anno tenne un discorso presso l’American Institute of Electrical Engineers., che fu trascritto e che riporta tali affermazioni.

Nel 1893 a CHICAGO fu fondato il WORLD PARLIAMENT of RELIGIONS, con il contributo determinante della Società Teosofica Internazionale. Il missionario indù SWAMI VIVEKANANDA si recò negli Stati Uniti per rappresentare la sua fede e vi rimase per 3 anni fino al 1896.

NIKOLA TESLA all'epoca era famoso per il grande successo della Centrale idroelettrica sulle cascate del NIAGARA.

Ovviamente il termine Esposizione Universale era improprio, in quanto non vi erano espositori provenienti da altri pianeti o se vi erano, assunsero un camuffamento indistinguibile.

TESLA ebbe modo di incontrare VIVEKANANDA e di discutere con lui in numerose occasioni. 

Le conoscenze della scienza Vedica, quindi, non diedero il via ad un impulso, che era già presente in TESLA, ma lo accrebbero, spronando lo scienziato nella sua ricerca di fonti di energia elettrica e di macchinari di nuova concezione che liberassero l’uomo per quanto possibile dall’onere del lavoro fisico, per permettergli di dedicare il proprio tempo alla crescita spirituale. Se non avesse incontrato il maestro indù, TESLA avrebbe comunque proseguito sulla stessa strada, ma avrebbe impiegato più tempo e affrontato maggiori sforzi per arrivare a quei risultati.

VIVEKANANDA a NEW YORK non incontrò solo TESLA, ma anche altri scienziati tra cui sono stati ricordati Sir WILLIAM THOMPSON, meglio conosciuto come LORD KELVIN e il professore tedesco HERMAN L. F. HELMHOLTZ (1821-1894)

Purtroppo HELMHOTZ è rimasto famoso per l’ipotesi della morte termica dell’universo che è una stupidaggine, quindi non aveva compreso appieno la portata della Scienza Vedica.

 

È possibile fare un lavoro spostando del calore da un corpo freddo ad uno più caldo con alcuni sistemi. Il primo è quello della psicocinesi. Quando si sposta un oggetto l’energia cinetica viene dissipata in calore ceduto all’esterno sotto forma della cosiddetta energia libera. Finora i fisici accademici ritenevano che non fosse possibile recuperare il calore ceduto all’ambiente. Invece è possibile farlo tramite la psicocinesi, mediante la quale il calore dell’ambiente viene catturato ed accumulato per muovere oppure deformare degli oggetti.

La realtà del fenomeno della psicocinesi era già stato validamente dimostrato fin dagli anni ’30 da JOSEPH BANK RHINE e da LEONID VASILIEV nell’ex-UNIONE SOVIETICA, tuttavia gli scettici, oltre a contestare la correttezza degli esperimenti evidenziavano il fatto che non era stato spiegato il fenomeno. Inoltre essi risaltavano il fatto che non era possibile indicare l’origine dell’energia necessaria a produrre gli effetti e che comunque se anche se ne fosse individuata la fonte essa sarebbe andata contro la 2a legge della termodinamica.

L’effetto di raccoglimento del calore è stato evidenziato in modo più dettagliato da JAN PAJAK autore del libro il MAGNOCRAFT. Questo vocabolo indica è un dispositivo di free energy in grado di trasformare il calore dell’ambiente in elettricità oppure in magnetismo oppure in movimento. Il suo funzionamento ha prodotto ripetute volte un abbassamento della temperatura dell’ambiente circostante, che è esattamente il contrario degli effetti prodotti dalle centrali e dai gruppi elettrogeni termoelettrici, che in più hanno delle emissioni che favoriscono l’effetto serra.

Le prove di laboratorio sono state effettuate a CRACOVIA in POLONIA, a DUNEDIN in NUOVA ZELANDA, a MONACO di BAVIERA in GERMANIA, a BERNA in SVIZZERA, etc.

Oltre al MAGNOKRAFT, lo ribadiamo ancora esistono diversi dispositivi di generazione di elettricità di energia gratuita o a resa OVERUNITY, se vi piace la matematica razionale, che non producono un abbassamento della temperatura e che quindi possono essere più adatti all’impiego nelle regioni fredde.

Eppure molti inventori di generatori di free energy di vari tipi si sentono dire o si vedono scrivere: “IL SUO DISPOSITIVO E’ IMPOSSIBILE perché viola la 2a legge della Termodinamica” e si vedono chiudere in faccia le porte delle università e delle aziende. Ma quando verrà il momento che le persone, i fatti e le strumentazioni reali verranno presi in considerazione di più delle “Sacrosante Dicerie” della scienza aberrante? Il problema non è tanto della legge in sé, quanto la forza delle gabbie mentali della carriera e del successo, in cui l’industria nuclear-petrolifera ha rinchiuso troppi scienziati e tecnici di valore.

Ora è stato possibile illustrare questi aspetti e che essi non siano contrari alle leggi della fisica. Lo sono invece il fanatismo e la rigidità.

Tornando all’ingegnere di origine slava, alcuni giorni prima del 13/2/1896 ci fu un ricevimento, organizzato dalla famosa attrice francese SARAH BERNHARDT, in cui TESLA e VIVEKANANDA si parlarono.

Questo incontro viene citato in una lettera scritta da VIVEKANANDA ad un suo amico il 13/2/1896, ma ciò non significa necessariamente che non vi siano stati altri incontri prima di cui non è rimasta una nota specifica scritta, oppure che non noi abbiamo letto. È altamente plausibile che TESLA abbia seguito i cicli di conferenze tenuti da VIVEKANDA già dal 1895 o dal 1893.

Swami Nikhilananda nel libro “Vivekananda, The Yogas  and  Other Works” edito dal Ramakrishna-Vivekananda Center, New York, 1973 non specifica quando sono avvenuti tutti questi incontri, ma considerando che HELMOTZ morì nel 1894, è probabile che ci siano stati diversi colloqui degli scienziati statunitensi con SWAMI VIVEKANANDA. Chi è interessato ad approfondire questo aspetto può contattare il Centro Ramakrishna-Vivekananda di NEW YORK.

TESLA allora promise di elaborare con una dimostrazione matematica che la forza e la materia sono riconducibili all’energia, per la settimana successiva. Tuttavia tale dimostrazione non venne riportata in seguito da nessuno scritto né di TESLA, né di VIVEKANANDA.

VIVEKANANDA era fiducioso che TESLA sarebbe riuscito a coordinare in modo rigoroso la mistica indù e la moderna scienza per dare un quadro armonico ed olistico della natura del cosmo. In realtà le cose andarono diversamente la scienza occidentale è rimasta confinata nella gabbia mentale del materialismo e della pretesa di semplificare con modelli materialistici a base di pallini o corpuscoli, eliminando l’etere concetti basilari. Questi concetti che sono di natura energetica, ma di apparenza materiale sono la struttura dell’atomo e la corrente elettrica.

Anche i concetti di MARCO TODESCHINI che sono in accordo con la visione Vedica dell’Universo sono stati “dimenticati” dalla scienza accademica.

TESLA, per motivi non spiegati non riuscì a dare tale dimostrazione, che venne più tardi fornita da EINSTEIN con la famosa formula:

E = mc2

Nikhilananda racconta che TESLA fu molto impressionato dalla cosmogonia Samkhya e dalla teoria dei cicli di tempo. Egli fu particolarmente colpito dalla rassomiglianza fra la teoria Samkhya sulla natura della materia e dell’energia e la fisica moderna.

TESLA fu affascinato anche dalla teoria dei KALPAs. In sanscrito KALPA significa periodo e corrisponde ad un lasso di 4.294.080.000 anni. La teoria dei KALPA prevede una alternanza di questi cicli senza fine.

 

Ecco come VIVEKANANDA ricordò NIKOLA TESLA durante una successiva conferenza in India:

“A me medesimo è stato detto da alcune delle migliori menti scientifiche di oggi quanto meravigliosamente razionali siano le conclusioni dei Vedanta. Io conosco uno di essi personalmente, che ha scarsamente il tempo di mangiare il suo pasto, o di andare fuori dal suo laboratorio, ma che è stato sempre puntuale ad assistere alle mie conferenze sui Vedanta, perché, come mi disse espressamente, essi sono così scientifici, essi si armonizzano così esattamente con le aspirazioni dell’epoca presente e con le conclusioni a cui la scienza moderna sta giungendo al momento attuale.” Questa citazione è tratta da l libro di MARIE LOUISE BURKE “Swami Vivekananda in the West, New Discoveries, The World Teacher”, Advaita  Ashrama,  Mayavati, India, 1985, p. 500.

 

Il biografo di TESLA JOHN J. O’NEILL riporta un articolo che fu scritto il 13/05/1907, ma pubblicato sul "New York American", solo il 6/7/1930, pg. 10. e che si intitola “IL PIÙ GRANDE RISULTATO DELL’UOMO”, che traduco letteralmente per la parte che ci riguarda:

 

“Qui si manifesta nell’essere pienamente sviluppato, l’Uomo, un desiderio misterioso, imperscrutabile ed irresistibile: imitare la natura, creare, elaborare egli stesso le meraviglie che percepisce... Tanto tempo fa egli riconobbe che tutta la materia percettibile deriva da una sostanza primaria, tenue oltre ogni concezione, riempiente tutto lo spazio, l’Akasha o etere portatore di luce, che è attivato dalla vita data dal Prana o forza creativa che lo chiama all’esistenza, in cicli interminabili di tutte le cose e di tutti i fenomeni. La sostanza primaria, scagliata in infinitesimali vortici di prodigiosa velocità, diviene materia grezza [poi, nel ciclo successivo, N.d.T.], abbassandosi in basso la forza, il moto cessa e la materia scompare, ritornando alla sostanza primaria."

Il PRANA o forza vitale, che viene chiamato CHI dai cinesi e KI dai giapponesi, fin dai tempi antichi, in epoca successiva sarebbe stato rinominato da WILHELM REICH “ORGONE”. Anche WILHELM REICH dovette affrontare l’ostilità della scienza politicizzata ed un processo penale iniquo.           

 

Per finire abbiamo la lettera datata 20/05/1902 di LORD KELVIN in viaggio sul transatlantico LUCANIA. WILLIAM THOMSON ringraziò TESLA per la precedente lettera del 10 maggio che aveva allegati i seguenti libri:

1) The buried temple;

2) The Gospel of Buddha;

3) Les Grands Initiés di EDOARD SCHURÉ;

4) The House of Life di ROSSETTI

Inoltre era stata allegata una copia del Century Magazine di giugno 1900 che aveva cambiato la vita di HENRY THOMAS MORAY.

Il libro di SCHURÉ “I GRANDI INIZIATI”, fu pubblicato anche in italiano dall’Editore LATERZA.