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Richard William
Howard Vyse (1784 - 1853) fu luomo che disse di
aver scoperto nella piramide detta di Menkara (di
Micerino, la terza piramide di Giza), la tomba e i resti
mummificati di quel faraone. Tuttavia ne' la bara di
legno, ne' i resti dello scheletro sono risultati
autentici. |
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Qualcuno - senza
dubbio lo stesso colonnello Vyse e i suoi due assistenti
- avevano portato dentro la piramide una bara che
risaliva a circa 2000 anni dopo lepoca di
Menkara (non prima del 660 a.C. secondo K. Michalowsky,
Art of Ancient Egypt) e ossa ancora più recenti, di
epoca cristiana, mettendo in piedi una colossale frode
archeologica. Inoltre, fu lo stesso Vyse e John Perring
che nel 1837 scoprirono nella piramide di Kufu (di
Cheope, la prima piramide di Giza), in camere sigillate
sopra la cosiddetta "camera del re", delle
iscrizioni non scalpellate nella pietra ma dipinte con
pittura rossa e con caratteri tremolanti. |
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E utile fare qui notare
che, mentre in tutti i templi egizi (anche minori) tutte
le pareti sono sempre coperte di geroglifici incisi nella
roccia, la prima e la seconda delle piramidi di Giza (di
Cheope e di Chefren) sono completamente prive di
geroglifici, eccetto quelli scoperti da Vyse. Già un
traduttore contemporaneo di Vyse e mandato dal British
Museum di Londra, Samuel Birch, mostrò il suo disappunto
facendo notare che le scritte scoperte da Vyse erano in
caratteri semi-ieratici o lineari geroglifici, che non
appartenevano allinizio della Quarta Dinastia ma a
vari periodi e tutti posteriori (un titolo usato era
stato trovato anche nel sarcofago della regina Amasis,
periodo di Sais, del VI secolo, cioè più di 2000 anni
dopo Cheope). |
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