di Giovanni Pellegrino
In questo articolo ci occuperemo del Triangolo delle Bermude, situato nell’oceano Atlantico, nel quale a partire dal 1800 ad oggi sono scomparsi misteriosamente almeno un centinaio di navi ed aerei e in alcuni casi si è verificato il fatto che sono state ritrovate navi o piccoli velieri privi di equipaggio benché a bordo di tali navi tutto era normale e le scialuppe di salvataggio erano ancora al loro posto ragion per cui da un lato non esisteva nessun motivo che giustificasse un’eventuale fuga dell’equipaggio per ragioni di emergenza e dall’altro lato la presenza delle scialuppe di salvataggio dimostrava che l’equipaggio non si era allontanato dalla nave di sua spontanea volontà per qualche motivo non ben definito poiché in tal caso avrebbe utilizzato le scialuppe di salvataggio che invece come abbiamo detto sono state trovate al loro posto.
In tale lavoro cominceremo col descrivere alcuni casi particolarmente famosi e clamorosi di sparizioni di navi ed aerei nel Triangolo delle Bermude: dopo aver descritto tali sparizioni misteriose prenderemo in considerazione alcune ipotesi che sono state formulate per cercare di dare una spiegazione a tali misteriose sparizioni e quindi per cercare di risolvere il mistero del Triangolo delle Bermude.
La prima nave scomparsa nel Triangolo delle Bermude della quale ci occuperemo è il Marine Sulphur Queen che partì il 2 febbraio del 1963 da Galveston diretta a Norfolk. Il Marine Sulphur Queen doveva arrivare a Norfolk il 7 febbraio. Ma quello stesso giorno vedendo che la nave era in ritardo sull’orario di arrivo la Guardia Costiera diede l’allarme.
A ben pensarci c’era qualcosa di strano in quella fretta di dare l’allarme come se già aleggiasse il presentimento di una tragedia. Probabilmente la fretta con la quale venne dato l’allarme era dovuta al fatto che dopo la trasmissione di due messaggi privati avvenuta il 4 febbraio 1963 la radio di bordo era rimasta stranamente muta.
L’8 febbraio 7 aeroplani sorvolarono la zona compresa tra Galveston e il Golfo della Florida. Ma nonostante l’impegno degli uomini impegnati in tale ricerca non venne individuata nessuna nave alla deriva, nessun relitto, nessuna macchia sospetta. Il giorno dopo furono effettuate nuove perlustrazioni questa volta più al largo ma anche questa volta non fu trovato nessun relitto e nessuna nave alla deriva.
Fino al 13 febbraio vennero effettuati numerosi voli di ricerca su una superficie di 500.000 chilometri quadrati. Inoltre la zona venne ispezionata da alcune motovedette e vennero interrogati i capitani di numerose navi che avevano seguito presumibilmente la stessa rotta della nave scomparsa . Nonostante tutto non emerse nessun indizio.
Questa sparizione di una grande nave avvenuta così vicino alla costa in un’area relativamente ristretta e senza nessuna segnalazione di pericolo proveniente dalla nave rappresenta un vero e proprio mistero. Secondo gli esperti che condussero le ricerche sembrava che la nave fosse sparita nel nulla. La cosa più sorprendente è che questa sparizione inspiegabile era avvenuta in un tratto di mare vicino alla costa e intensamente trafficato.
La commissione di inchiesta della Sorveglianza Costiera pubblicò un rapporto molto dettagliato sulla sparizione della nave. In tale rapporto si giunse alla conclusione che la sparizione della nave era inspiegabile anche perché le condizioni del mare non erano tali da creare pericoli per la nave.
Prenderemo ora in considerazione la scomparsa nel Triangolo delle Bermude del Cyclops, una grande nave utilizzata per rifornire le forze americane di stanza nell’Atlantico meridionale. La sparizione di tale nave avvenne il 4 marzo del 1918. La nave partì da Bahia il 21 febbraio del 1918 diretta verso gli Stati Uniti ma non arrivò mai a destinazione. L’ultima segnalazione riguardante tale nave risale al 4 marzo, giorno in cui il Cyclops si fermò nel porto di La Barbade ma questa fu l’ultima volta che qualcuno vide la nave perché essa non giunse mai a Norfolk. Secondo la Commissione di inchiesta che condusse l’indagine sulla sparizione di tale nave si tratta di una scomparsa totale, perfetta, inspiegabile: niente SOS, niente relitti, niente scialuppe di salvataggio, nessun indizio per capire che cosa poteva essere accaduto a tale nave.
La Sorveglianza Costiera emise un bollettino molto significativo nel quale la sparizione del Cyclops venne addirittura definita uno dei più stupefacenti misteri degli annali della Marina.
Ma i misteri del Triangolo delle Bermude non finiscono qui anzi la sparizione del Cyclops è meno misteriosa del caso che ora prenderemo in considerazione.
Nel 1881 la nave americana Ellen Austin avvistò un veliero che andava alla deriva. Il capitano della Ellen Austin ordinò di avvicinarsi alla nave che andava alla deriva ma grandissima fu la sorpresa di tutti quando si vide che la nave era deserta, priva di equipaggio. Come prima ipotesi si pensò che l’equipaggio fosse stato portato via dalle onde ragion per cui il capitano della nave Ellen Austin fece salire sul veliero alcuni uomini cosicché le due navi fecero rotta di conserva.
La notte seguente comparve all’improvviso una nebbia e quando questa sparì l’Ellen Austin si trovò solo in mare.
Due giorni dopo il misterioso veliero apparve di nuovo e cosa strana sembrava ancora una volta non riuscire a tenere la rotta anche se questa volta le vele erano spiegate.
L’Ellen Austin abbordò il veliero e vennero chiamati gli uomini che dall’Ellen Austin erano stati trasferiti sul veliero. Ma incredibilmente non vi fu nessuna risposta perché anche il nuovo equipaggio era scomparso misteriosamente.
Il capitano dell’Ellen Austin chiese di nuovo dei volontari disposti a trasferirsi su quel veliero che sembrava stregato. Questa volta non fu facile trovare dei volontari essendo tutti gli uomini terrorizzati dalla sparizione del precedente equipaggio. Tuttavia alla fine il capitano riuscì a trovare altri volontari anche se dovette loro dare una considerevole somma di denaro per convincerli ad imbarcarsi sul veliero. Trovati i volontari le due imbarcazioni ripresero la navigazione una vicina all’altra.
Ma non per molto perché presto si ripresentò la stessa scena da incubo. Durante la notte comparve ancora una volta la sinistra nebbia che fece venire i brividi all’equipaggio dell’Ellen Austin.
La mattina dopo la nave era di nuovo scomparsa ma dopo un giorno essa ricomparve dal nulla all’improvviso anche questa volta priva di equipaggio.
Allora il capitano dell’Ellen Austin si arrese e non mandò più nessun uomo sul veliero misterioso convinto che un’oscura maledizione lo aveva colpito.
Ma nel Triangolo delle Bermude non sono scomparse solo navi ma è scomparso anche un certo numero di aerei.
Il primo caso di sparizione di aerei che prenderemo in considerazione avvenne il 5 dicembre del 1945 e riguardò 5 Avenger aerei militari. Tali Avenger decollarono dalla base di Fort in Florida per una normale esercitazione ma non fecero mai più ritorno alla base. Volendo sintetizzare ciò che accadde, dobbiamo mettere in evidenza per prima cosa che un’ora e mezzo dopo la partenza della squadriglia la base di partenza captò un messaggio proveniente dagli Avenger a dir poco sconcertante: i piloti dagli Avenger comunicarono alla base che non vedevano più la terra e che quindi si erano persi.
Questo messaggio è assolutamente inspiegabile poiché da un lato gli aerei erano ancora abbastanza vicini alla base per cui dovevano vederla per forza di cose, dall’altra il cielo era sereno e quindi la visibilità era ottimale. Il controllore di volo consigliò al capo squadriglia di far rotta verso ovest ma la risposta che gli giunse dal capo squadriglia degli Avenger fu assolutamente incomprensibile. Egli infatti rispose che non era sicuro di nessuna rotta ed inoltre affermò che il colore dell’oceano era diverso da quello solito.
Dopo tale frase incomprensibile gli uomini della base cominciarono fortemente a preoccuparsi anzi per meglio dire furono presi da un vero e proprio panico di fronte a questo avvenimento incomprensibile. Sembrava quasi che gli Avenger fossero finiti in un’altra dimensione nella quale il colore del mare era diverso da quello riscontrabile nella nostra dimensione. Passarono lunghi minuti pieni di angoscia.
Dopo una mezz’ora il controllore di volo ebbe un vero e proprio sobbalzò in quanto captò un nuovo messaggio non meno inspiegabile. Infatti il capo squadriglia degli Avenger comunicò al controllore che non conosceva la posizione nella quale si trovavano gli Avenger e concluse il suo messaggio con queste parole enigmatiche: sembra che siamo…. . Dopo tali parole incomprensibili il controllore di volo perse il contatto con gli Avenger i quali sparirono per sempre nel nulla.
Prenderemo ora in considerazione la sparizione di un altro aereo avvenuta poche ore dopo quella degli Avenger.
Dieci minuti dopo questo incredibile messaggio il comandante della base diede ordine ad un idrovolante Mariner di decollare al più presto dirigendosi sull’ultima posizione fornita dal capo squadriglia degli Avenger. Il Mariner raggiunse tale posizione in un’ora. Il Mariner inviò regolarmente dei messaggi molto dettagliati anche perché i membri dell’equipaggio erano esperti in questo genere di ricerche. Il comandante restò in attesa di nuovi messaggi da parte del Mariner che tuttavia non arrivarono. Il comandante della base pensò che questo fosse un buon segno interpretando la mancanza di messaggi con il fatto che gli uomini del Mariner fossero impegnati nel salvataggio dei piloti degli Avenger superstiti.
Tuttavia con il passare delle ore il comandante cominciò a preoccuparsi e cercò di mettersi in contatto con il Mariner ma l’idrovolante non rispose. Anche il Mariner era scomparso come gli Avenger. Immediatamente partirono degli aerei e delle navi per cercare di ritrovare il Mariner scomparso ivi compresa una portaerei ma nonostante tutti gli sforzi si dovette giungere alla conclusione che anche il Mariner era scomparso nel nulla come gli Avenger. Questi non sono gli unici aerei scomparsi nel Triangolo delle Bermude: nel periodo compreso tra il 1950 e il 1995 scomparvero altri 20 aerei.
Dopo aver descritto questi casi di sparizioni di aerei e navi nel Triangolo delle Bermude esporremo le ipotesi che sono state formulate per spiegare il mistero del Traingolo delle Bermude.
In estrema sintesi possiamo dire che le spiegazioni fornite sono state 3: l’ipotesi atlantidea, la presenza nel Triangolo delle Bermude di finestre extradimensionali oppure di finestre polidimensionali e l’ipotesi che spiega il mistero del Triangolo delle Bermude chiamando in causa gli UFO.
I sostenitori dell’ipotesi atlantidea affermano che dalle sommerse rovine del perduto continente di Atlantide partirebbero dei raggi micidiali che causerebbero la scomparsa di aerei e navi. Per dirla in altro modo secondo tali autori tra le rovine sommerse di Atlantide vi sarebbero delle armi che appartenevano agli atlantidei che sarebbero ancora funzionanti cosicché in condizioni particolari, che non è possibile conoscere da tali armi partirebbero dei raggi micidiali che distruggerebbero aerei e navi. Uno dei sostenitori di tale ipotesi David Zink ha definito tali raggi con il termine di “fuoco di cristallo” ed ipotizza che tali armi da cui partirebbe il fuoco di cristallo si attiverebbero quando si verificano un insieme di condizioni non facili da determinare in mancanza delle quali le armi pur essendo ancora in condizione di funzionare resterebbero inattive. Sempre secondo Zink sarebbe proprio questo “fuoco di cristallo” la causa delle perturbazioni magnetiche e delle anomalie gravitazionali che sono state riscontrate nel Triangolo delle Bermude.
I sostenitori dell’ipotesi atlantidea attribuiscono grande importanza alle profezie effettuate da Edgar Cayce, un famoso veggente americano molto famoso negli Stati Uniti. Edgar Cayce quando andava in trance era solite effettuare delle profezie di vario tipo alcune delle quali riguardano Atlantide da lui chiamato Poseidonia che sarebbe il nome con il quale gli abitanti del perduto continente chiamavano Atlantide. Cayce ha affermato che ad Atlantide vi erano immense città, misteriose macchine che trasportavano la materia ed una pietra di fuoco che era in grado di captare ed utilizzare la formidabile potenza dell’energia cosmica.
Inoltre Edgar Cayce formulò quando era in trance una profezia molto precisa nel 1940. Egli predisse che una parte delle rovine di un tempio di Atlantide che giacerebbe sepolta sotto il fango di Bimini, un’isoletta al largo della Florida sarebbe stata scoperta 28 anni dopo ovvero nel 1968. In effetti nel 1968 esattamente a Bimini alcuni sommozzatori scoprirono dei blocchi di pietra che potrebbero essere le mura di un tempio crollato nonché altre rovine che potrebbero essere le mura e le strade di una città sommersa molto tempo fa. Nuove immersioni e foto aeree sembrano confermare l’esistenza di tali rovine. Tuttavia dobbiamo dire che non tutti gli oceanografi sono sicuri che questi blocchi di pietra siano una parte delle rovine di Atlantide. Dobbiamo dire che anche se se si trattasse di semplici rocce come affermano tali oceanografi si tratterebbe senza dubbio di rocce dalla forma molto particolare tanto da dare l’idea di poter essere le rovine di una città sommersa. Inoltre anche ammesso che questi blocchi di pietra siano effettivamente come sembrerebbe le rovine di una città sommersa ciò non significherebbe necessariamente che esse siano le rovine di una città distrutta del continente di Atlantide dal momento che il livello delle acque del mare nel corso dei secoli si è alzato più di una volta ed inoltre eventuali maremoti potrebbero aver sommerso città costiere nel lontano passato che non avrebbero niente a che vedere con il continente di Atlantide.
Altri autori invece credono che le scomparse di navi ed aerei nel Triangolo delle Bermude siano dovute alla presenza in tale zona geografica di una finestra extradimensionale oppure di una finestra polidimensionale (le finestre extradimensionali metterebbero in contatto la nostra dimensione, il nostro universo con una dimensione parallela mentre le finestre polidimensionali metterebbero in contatto la nostra dimensione con un certo numero di universi paralleli e non con un solo universo parallelo). Tali autori attribuiscono le perturbazioni magnetiche e le anomalie gravitazionali rilevate nel Triangolo delle Bermude all’esistenza di tale finestra sia essa extradimensionale oppure polidimensionale.
A nostro avviso questa ipotesi, insieme a quella ufologica della quale ci occuperemo tra poco ci sembra molto più plausibile dell’ipotesi atlantidea in quanto in alcuni casi di sparizione di navi o di aerei sembrerebbe proprio che essi siano stati trasportati in un’altra dimensione.
Per fare un esempio preso dai casi che abbiamo citato in precedenza vorremmo ricordare al lettore le parole pronunciate dal capo squadriglia dei 5 Avenger scomparsi. Egli affermò che l’oceano aveva un colore diverso da quello solito. Tale frase farebbe pensare che gli Avenger stavano entrando in una dimensione parallela alla nostra nella quale l’acqua degli oceani o dei mari ha un colore diverso da quello che presenta nel nostro universo. Inoltre noi pensiamo che anche gli uomini dell’Ellen Austin che si trasferirono sul vascello siano stati portati in un’altra dimensione in quanto tutte e due le sparizioni di tali uomini furono precedute dalla comparsa inspiegabile di una nebbia durante la notte ed in entrambi i casi il veliero scomparve per uno o due giorni per poi ricomparire senza l’equipaggio a bordo. Si potrebbe ipotizzare che tale nebbia sia stata causata dall’attivazione per motivi che non siamo in grado di comprendere di una finestra extradimensionale o polidimensionale. Per cause anche questa volta incomprensibili la finestra in questione si sarebbe riaperta permettendo il ritorno del veliero nella nostra dimensione ma non permettendo il ritorno dei due equipaggi che sarebbero restati nell’universo parallelo (anche se come vedremo tra poco questa scomparsa definitiva solo degli uomini a differenza della scomparsa temporanea del veliero farebbe pensare più all’azione intenzionale di entità provenienti da altre dimensioni che hanno voluto rapire gli uomini dell’equipaggio utilizzando gli UFO).
Prenderemo ora in considerazione la terza ipotesi avanzata per cercare di risolvere il mistero del Triangolo delle Bermude: secondo tale ipotesi le sparizioni di navi ed aerei avvenute in quella zona di mare sono state causate dagli UFO. L’autore che più di tutti ha sostenuto questa ipotesi e ha cercato di trovare prove per sostenerla è l’ufologo americano Jessup che dedicò molto del suo tempo allo studio del possibile legame tra UFO e mistero del Triangolo delle Bermude. Purtroppo la decisione di Jessup di suicidarsi impedì all’ufologo americano di continuare le sue indagini sia sul rapporto tra UFO e Triangolo delle Bermude sia su altri elementi della fenomenologia ufologica (più avanti diremo qualcosa sul suicidio di Jessup dal momento che si tratta di un suicidio misterioso ed inquietante i cui motivi non sono mai stati individuati).
Secondo Jessup gli UFO causavano le sparizioni di navi ed aerei nel Triangolo delle Bermude per rapire esseri umani. A dire dell’ufologo nelle acque del Triangolo delle Bermude doveva essere presente una base sottomarina aliena nella quale venivano portati gli uomini, le navi e gli aerei che sparivano nel Triangolo delle Bermude. Jessup attribuiva molta importanza a tali sparizioni perché riteneva un fatto molto preoccupante il fatto che gli alieni rapissero degli esseri umani perché questo poteva far pensare che avevano intenzioni ostili nei confronti del genere umano. Dobbiamo tenere presente che nei suoi libri Jessup ha spesso messo in evidenza il fatto che il problema più importante che gli ufologi dovevano risolvere era quello di comprendere quali intenzioni avessero gli alieni nei confronti degli esseri umani. In sintesi Jessup sosteneva che se gli alieni venivano sulla Terra dovevano avere dei validi motivi per compiere tali viaggi. Il problema era quello di stabilire se essi erano ostili oppure erano ben disposti nei confronti degli esseri umani. Se essi erano ben disposti nei confronti degli esseri umani i motivi per i quali venivano sulla Terra non dovevano preoccupare il genere umano ma se al contrario essi erano ostili i motivi che li spingevano a venire sulla Terra dovevano destare grande preoccupazione negli esseri umani. Ora se i responsabili delle sparizioni delle navi e degli aerei nel Triangolo delle Bermude erano gli alieni questo significava secondo Jessup che esistevano molte probabilità che gli alieni fossero ostili al genere umano con tutte le conseguenze che tale ostilità poteva determinare.
Inoltre Jessup sosteneva che le perturbazioni magnetiche e le anomalie gravitazionali presenti nel Triangolo delle Bermude erano causate dalla base sottomarina costruita dagli alieni per rapire gli uomini.
A nostro avviso come abbiamo detto in precedenza noi pensiamo che gli UFO siano con molta probabilità responsabili delle sparizioni avvenute nel Triangolo delle Bermude anche se non escludiamo l’ipotesi che esistono finestre extradimensionali che si attiverebbero per motivi che ancora non conosciamo nel Triangolo delle Bermude. Tuttavia noi crediamo che dietro gli UFO vi siano entità parafisiche nella maggior parte dei casi le quali intenzionalmente porterebbero nella loro dimensione navi, aerei ed uomini. Addirittura si potrebbero considerare valide tutte e due le ipotesi ovvero quella della presenza nel Triangolo delle Bermude di una finestra extradimensionale o polidimensionale e quella che entità parafisiche provenienti da universi paralleli utilizzando gli UFO hanno causato la sparizione di navi, aerei ed uomini. Infatti una volta ammessa l’esistenza di universi e dimensioni parallele alla nostra è possibilissimo sia ammettere l’esistenza di finestre extradimensionali o polidimensionali sia sostenere che gli UFO provengano da universi paralleli e siano guidati da entità parafisiche che rapirebbero gli esseri umani. L’unico dato che dà la priorità all’ipotesi ufologica è che come nel caso dell’Ellen Austin sembra di scorgere un piano elaborato da esseri intelligenti dotati di volontà, da entità parafisiche che hanno scelto liberamente di far scomparire definitivamente solo gli uomini ma non la nave. Se poi pensiamo che esistono altri casi (ad esempio quello della Mary Celeste) nei quali sono scomparsi solo gli esseri umani ma non le navi ci viene spontaneo ancora di più pensare che siamo nella maggior parte dei casi davanti all’azione di entità parafisiche provenienti da una dimensione parallela dotate di volontà e in grado di fare scelte, scelte come quella di far sparire gli uomini ma non le navi in alcuni casi. Tuttavia continuiamo a credere nella possibilità che esistano finestre polidimensionali o extradimensionali non solo nel Triangolo delle Bermude le quali possono trasportare aerei, navi ed uomini in un’altra dimensione.
Riteniamo opportuno chiudere questo articolo parlando del misterioso ed inspiegabile suicidio di Jessup.
La polizia aprì una breve inchiesta per cercare di stabilire i motivi del suicidio di Jessup ma chiuse con molta leggerezza e con troppa rapidità tale inchiesta sostenendo che Jessup si era suicidato perché era ancora innamorato della moglie la quale aveva divorziato dallo scienziato già da un certo periodo di tempo. Secondo la polizia americana il fatto che dimostrava che Jessup si era suicidato a causa del fallimento del suo matrimonio era la circostanza che lo scienziato si era suicidato pochi giorni prima che la sua ex moglie si sposasse per la seconda volta. In sintesi la polizia americana nel suo rapporto finale sul suicidio di Jessup sostenne che lo scienziato non accettando in nessun modo il fatto che la moglie si sarebbe sposata tra pochi giorni decise di suicidarsi proprio quel giorno perché non voleva essere vivo il giorno in cui la sua ex moglie si sarebbe sposata essendo ancora innamorato di lei.
Questa spiegazione del suicidio di Jessup non convinse in nessun modo John Keel cosicché egli decise di indagare personalmente sulla morte di Jessup.
Le indagini condotte da John Keel misero in evidenza che erano accaduti alcuni fatti inquietanti e misteriosi prima del suicidio di Jessup cosicché l’ufologo americano ritenne inaccettabile l’ipotesi formulata dalla polizia.
Citeremo ora a titolo di esempio uno dei fatti inquietanti che vennero fuori dalle indagini di John Keel. Tale fatto accadde due giorni prima del suicidio dell’ufologo americano. Keel venne a conoscenza di questo evento misterioso interrogando gli amici più stretti di Jessup al fine di sapere se Jessup avesse detto a qualcuno di loro delle cose che potevano spiegare il suo suicidio. La grande determinazione di Keel venne premiata quando egli contattò un amico di Jessup che lavorava come astrofisico nella Marina Militare americana e di conseguenza oltre ad essere amico di Jessup era anche un suo collega. Egli rivelò a Keel che Jessup due giorni prima di suicidarsi gli aveva fatto una telefonata nella quale gli disse che aveva scoperto cose spaventose che riguardavano gli UFO ed inoltre gli disse che da qualche tempo la notte non poteva più dormire tranquillo perché a casa sua accadevano fenomeni inspiegabili e spaventosi. L’amico chiese a Jessup di spiegarsi meglio ma l’ufologo americano gli disse che non gli poteva dire di più a telefono ragion per cui gli chiese di venire a casa sua per parlare faccia a faccia. Dal momento che l’amico di Jessup si trovava in quel momento in una città molto lontana da quella dove abitava Jessup i due decisero che si sarebbero incontrati due giorni dopo tale telefonata a casa di Jessup. Jessup chiuse la telefonata dicendo all’amico astrofisico che se gli abitanti della Terra fossero venuti a conoscenza delle cose spaventose che aveva scoperto lui sugli UFO sarebbero diventati vittime di un terrore incontrollabile. Purtroppo quando l’amico giunse a casa di Jessup nel pomeriggio del giorno fissato per l’appuntamento trovò Jessup morto e la polizia non poté fare altro che dirgli che l’ufologo si era suicidato nelle prime ore del mattino.
Purtroppo noi non riusciremo mai a sapere che cosa aveva scoperto Jessup di così terrorizzante sugli UFO e non siamo neanche in grado di avanzare nessuna ipotesi sul contenuto di tali scoperte. Tuttavia siamo d’accordo con Keel che tale telefonata dimostra con certezza almeno due cose: in primo luogo Jessup non si era suicidato perché non accettava il fatto che la sua ex moglie aveva deciso di risposarsi; in secondo luogo è molto probabile che come sostenne Keel anche Jessup come altri ufologi era perseguitato da entità soprannaturali ragion per cui si spiega il motivo per cui egli disse all’amico che non riusciva più a dormire tranquillo la notte a causa di fenomeni inspiegabili che accadevano a casa sua.
Vogliamo chiudere l’articolo mettendo in evidenza che Keel ha affermato più volte che nel suo archivio ha raccolto le testimonianze di oltre 100 ufologi che gli hanno raccontato di aver avuto problemi di vario tipo con entità soprannaturali, problemi che del resto per molti anni ha avuto anche lo stesso Keel.
Riferimenti bibliografici
G. Pellegrino, Riflessioni sociologiche sul mistero degli UFO, Progetto Immagine, Torino, 2007
G. Pellegrino, I miti della società contemporanea, New Grafic Service, Salerno, 2004
C. Berlitz, Il mistero dell’Atlantide, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1991
R. de la Croix, Storia segreta degli oceani, Mondadori Editore, Milano, 1997
J. Vallée, The invisible college, Dutton, New York, 1975
J. Keel, Creature dall’ignoto, Fanucci, Roma, 1978
L. Sprague de Camp, L’Atlantide e i continenti scomparsi, Fanucci, Roma, 1980
G. Pellegrino, Mysterious elements in UFO phenomena, sito albiorix.it, articoli tematici