“Durante il periodo dell’evoluzione dell’uomo il Tempo è stato misurato dal viaggio dei nostri pianeti attraverso il buio dello spazio. Gli scienziati usano il nostro Sistema Solare e le vaste regioni fredde dell’universo come giganteschi orologi. Il Tempo ha la qualità di essere evanescente e distante come il perimetro della nostra galassia. L’evaporazione, in genere, fornisce una spiegazione per coloro che si chiedano quale sia la vera natura del materiale del tempo stesso e viene rivelata una parte del suo significato. Il Tempo, dalla Creazione ai giorni nostri, gira verso il passato quasi con la stessa forza con cui va verso il futuro e tutta l’eternità. Un giorno l’uomo metterà una bilancia tra queste due grandi forze universali: il passato e il futuro…e allora l’uomo potrà fare il fantastico…”

 

VIAGGIO AL CENTRO DEL TEMPO

(Di Giovanni Mongini)

La porta sul Tempo

L’introduzione che dà il titolo al capitolo è tratta dall’omonimo film di David L. Hewitt del 1967 e vedeva un gruppo di temponauti che, grazie ad una capsula, giungono nel nostro futuro, e precisamente il 6069, dove una razza di alieni vorrebbe insediarsi su una Terra distrutta dal conflitto nucleare.

E’ possibile o sarà possibile viaggiare attraverso il tempo?

Nel suo ormai storico romanzoLa Macchina del Tempo”, Herbert George Wells faceva viaggiare lo scienziato attraverso le ere future a bordo di una strana macchina molto ben rappresentata nell’omonimo film di George Pal “L’Uomo che visse nel Futuro” (The Time Machine – 1960), ma, nella realtà, tutto ciò non sarebbe molto facilmente realizzabile. Vediamo il perché.

La Terra si sposta in continuazione nello spazio per cui se il nostro Viaggiatore si insediasse sulla sua Macchina del Tempo e volesse, per esempio, tornare indietro di qualche giorno, andrebbe a finire nel vuoto nello spazio questo perché, qualche giorno prima, la Terra si trovava in un altro punto della propria orbita.

Non sarebbe affatto difficile calcolare quale punto dello spazio la Terra occupava, per esempio, sei mesi fa, e quindi iniziare il nostro viaggio apparentemente tranquilli ma, ancora una volta, ci ritroveremmo nel cosmo perché la Terra, con il Sole e tutti i pianeti, si sposta all’interno della nostra galassia diretta verso un punto che sta tra la Costellazione della Lira e quella di Ercole . Cosa ci vada a fare da quelli parti il Sistema Solare, noi proprio non lo sappiamo, ma sappiamo che così è per cui noi dovremmo spostarci non solo nel tempo, ma anche nello spazio, quindi le cose cominciano a farsi alquanto complicate.

Procediamo con calma: dobbiamo metterci, prima di tutto, in un punto dello spazio che sia stato calcolato con assoluta precisione, dove non vi siano stati prima dei corpi celesti per cui vi voglio vedere cercare di scoprire le traiettorie di eventuali meteoriti che potrebbero essere transitati da quelle parti e, se dite che la cosa non ha molta importanza, provate a ricevere, al momento del vostro ritorno dal viaggio temporale, un bel sasso che viaggia a migliaia di chilometri all'ora giusto sul naso e poi sappiatemi dire…

Sarebbe sfortuna nera, è vero, ma non è impossibile. Comunque sia, mettiamoci, per esempio a metà strada tra la Terra e la Luna, indietreggiamo nel tempo e poi scendiamo sul nostri pianeta all’epoca, per esempio, dei dinosauri. Alcuni Ufologi, in effetti, sostengono che gli UFO altro non sono se non macchine che viaggiano nello spazio e nel tempo e sarebbero quindi i nostri pronipoti che ci stanno studiando con la massima attenzione. Questo spiegherebbe perché evitano come la peste ogni contatto con noi, perché questo potrebbe alterare il futuro.

Presso il Centro Nazionale di Ricerche di Meudon, vicino a Parigi, alcuni ricercatori sono arrivati a concludere che, almeno in teoria, i viaggi nel tempo potrebbero diventare una cosa fattibile e l’ingegnere Emil Drouet è addirittura convinto che possa essere costruita una temponave . Il costo del progetto era di soli due miliardi di franchi e ne fu interessato un ricco magnate denominato Il Re dei Diamanti il quale, però, abbandonò il progetto quando venne a sapere che il viaggio nel passato era di sola andata, non era previsto il ritorno.

I paradossi temporali sono il pane della fantascienza, sia letteraria che cinematografica e sono anche alla base di una possibilità fattiva di un viaggio nel tempo perché le conseguenze, anche minime, potrebbero poi avere quello che viene definito l’effetto valanga dal quale un piccolo fiocco di neve genera poi un ammasso nevoso di immani proporzioni. Questi paradossi sono molto ben rappresentati dai romanzi “La Fine dell’Eternitàdi Isaac Asimov e “Oltre l’Invisibile” di Clifford Simak i quali giustificano l’intrusione dal futuro come una cosa che doveva accadere affinché il fatto connesso avvenisse effettivamente, il pezzo di un puzzle storico mancante ed inserito da un evento proveniente dal nostro domani. Se così fosse molti avvenimenti sono accaduti così come noi li conosciamo, solo perché noi stessi siamo intervenuti a manipolarli. Questa teoria, ovviamente contrasta con quella precedente che non permette alcun intervento di nessun genere per non cambiare il corso degli eventi.

A voi sembrerà facile dire che se ci sono stati dei viaggiatori nel passato, essi non lo hanno manipolato perché, per esempio, è da sempre che la scoperta ufficiale dell’America è attribuita a Cristoforo Colombo.

Da sempre secondo quale concetto? Quello della nostra memoria? Ammettiamo, solo per amore dell’ipotesi, che lo scopritore del continente americano fosse, per esempio, Gigetto Rossi, se noi avessimo manipolato il passato fino ad ottenere come scopritore Cristoforo Colombo solo quello ci ricorderemmo da sempre, solo il suo nome sarebbe scritto in ogni volume e Gigetto Rossi, ci farebbe solo sorridere come se fosse una battuta.

Noi dobbiamo uscire dal concetto che il passato sia qualcosa di…passato, di già vissuto, esso è reale come il presente e come il futuro. Paragoniamo il tempo ad una pellicola srotolata della quale vediamo, essendoci posti al di fuori di essa, sia l’inizio, sia la fine. Noi possiamo rientrare in qualunque punto di questa pellicola e, in qualunque punto noi vogliamo tornarne dentro è un presente perché tutto il film che sta sulla pellicola è reale e presente in quel momento, visto che noi ne abbracciamo con lo sguardo tutto l’insieme.

Forse, in questo modo, potrebbe essere possibile viaggiare nel tempo, uscire dalla pellicola e poi rientrare nel punto da noi desiderato ed il difficile sta nel creare una sacca di distorsione temporale da usare come tramite.

Non è facile capire, ma i nostri sensi sono stati creati in modo da poter percepire quella parte della realtà che ci è indispensabile per poter sopravvivere, i nostri sensi fanno parte del nostro corpo e si sono formati assieme a lui e le informazioni che ci danno sono quelle che servono e garantiscono la vita del corpo stesso.

Proprio per questo ci è estremamente difficile capire la natura dello spazio-tempo, anche se lo possiamo fare usando dei simboli matematici

 Per quello che noi conosciamo, normalmente, del concetto di tempo possiamo dire che esso è la misura di un cambiamento, da quello delle posizioni del Sole e della Luna rispetto alla Terra e quindi il giorno e la notte a, quello delle nostre cellule che, passato il periodo di tempo che abbiamo chiamato notte o giorno, sono invecchiate ulteriormente.

Questo ci potrebbe portare a pensare che il tempo sia una questione di materia che si sposta o che si logora, ma questo non è esatto perché questa energia che produce questi spostamenti e questo logorio subisce a sua volta dei cambiamenti per cui se noi avessimo un universo dotato di sola energia, il suo consumarsi sarebbe un altro segno del passare del tempo, un tempo ben diverso da come noi lo conosciamo.

Senza soffermarsi sugli sproloqui filosofici che portano, per poter innestare una misura umana, ad un universo rigido, il quale come tale non può esistere perché esso è in continua e costante evoluzione, cambiamento e consumo su vari fronti, ecco che, grazie ad Albert Einstein, noi possiamo avere un concetto si spazio e di tempo alla portata della scienza anche se ciò che si è scoperto ha, se possibile, reso l’ idea ancora più difficile da comprendere.

Secondo la sua ormai famosa Teoria della Relatività lo spazio ed il tempo non sono tra loro indipendenti, ma sono la parte essenziale per poter localizzare un evento e questo è facile da comprendere perché quando noi ricordiamo un avvenimento lo associamo, per esempio, al luogo dove esso è avvenuto e le circostanze che lo hanno causato, di conseguenza noi dobbiamo avere un’idea del luogo dove questo avvenimento è accaduto, lo spazio e lo spazio temporale dove esso è accaduto quindi noi abbiamo le tre dimensioni dello spazio dove l’avvenimento e collocato più il tempo, come quarta dimensione.

Un oggetto occupa un luogo con le sue tre dimensioni: altezza, larghezza, lunghezza e lo occupa anche nel tempo perché oggi, in questo tempo c’è, domani potrebbe non esservi più.

Se noi lo spostiamo ecco che esso non occupa più quello stesso spazio nel tempo, ma lo ha occupato nel passato e se noi potessimo arretrare nel tempo in quello spazio lo ritroveremmo, ma in un altro tempo.

Un altro importante concetto che riguarda il tempo è come esso possa essere relativo e questo è un concetto facile da spiegare. Il tempo può, apparentemente, passare in maniera più o meno veloce a seconda di ciò che stiamo facendo: lentamente se si tratta di un’attività noiosa, velocemente se ci stiamo divertendo.

Noi percepiamo il tempo come un qualcosa che ci viene incontro e che ci oltrepassa velocemente diventando storia.

Ora immaginiamo un’astronave lanciata nello spazio profondo ad una velocità vicina a quella della luce. Abbiamo avuto modo di verificare che il tempo all’interno di essa scorra molto più lentamente che all’esterno per cui un anno trascorso a bordo potrebbe corrispondere ad anni, secoli, sulla Terra e, tornando su essa abbiamo viaggiato nel tempo verso il futuro.

La luce delle stelle arriva a noi con anni, secoli di ritardo. Quando osserviamo le stelle noi osserviamo il loro passato, cioè come erano. Se una di esse fosse esplosa noi ce ne accorgeremmo solo quando la luce della sua esplosione giungesse fino a noi. Se il Sole si spegnesse di colpo, noi ce ne accorgeremmo solo dopo otto minuti. Se un osservatore fosse posto su un pianeta distante da noi mille anni luce ed avesse un telescopio abbastanza potente, egli potrebbe osservare la Terra come era mille anni fa perché la luce che arriva alle lenti del suo strumento è quella di mille anni addietro.

In questo modo possiamo o potremmo viaggiare nel tempo o forse potremmo tornare nel passato di un universo parallelo così come il fluttuante futuro ha molte ramificazioni e possibilità davanti a noi, ma solo una di esse diventerà reale.

Comunque siamo scettici sui viaggi nel tempo, rischieremmo di incontrarci con noi stessi e la stessa materia non può occupare lo stesso spazio due volte, la fantascienza ce lo ha insegnato, almeno questo.

Attraverso la soglia del Tempo

Ma la fantascienza si pone meno problemi per viaggiare nel tempo. Lo fa con dei mezzi fantasiosi e perfettamente funzionanti, lo fa con la nostra mentre proiettandoci visioni di ciò che deve accadere e rimembranze di un passato che vogliamo dimenticare, il pensiero e la sua forza possono sostituire macchinari astrusi o complicati per viaggiare nel tempo, o eventi naturali ci rapiscono e ci trascinano attraverso le ere in una strada senza ritorno verso il passato, il futuro o altre dimensioni.

Sono tanti gli esempi, vedrete quante volte con la fantasia cinematografica abbiamo viaggiato nel tempo e cominciamo con il 1931 con I Prodigi del 2000 (Just Imagine) di David Butler.

Nel 1980 New York è diventata una città progredita dove non si usano più le macchine, ma piccoli aerei e dove tutto è meccanizzato, ma anche dove tutti sono dei numeri. Un uomo proveniente dal passato trova meravigliosi i progressi, ma allucinanti le burocrazie.

E passiamo poi al 1947 con Dimmi Addio (Repeat Performance) di Alfred Werker dove un’attrice (Jean Leslie) non si sente più amata dal proprio marito e giunge ad ucciderlo. Pentita del proprio gesto cerca di tornare indietro nel tempo per rimediare al malfatto, ma tutto quello che riuscirà ad ottenere è di non essere lei l’assassina.

Se non abbiamo macchine infernali che ci trasportano nel futuro, possiamo leggerlo con la nostra mente.

Questo accade nel suggestivo La Notte ha Mille Occhi (Night has a Thousand Eyes) di John Farrow (1948), tratto da un romanzo di Cornell Woolrich il quale parla di un uomo (Edward G. Robinson) che possiede la facoltà, o la maledizione di prevedere il futuro e gli eventi funerei. Pur di salvare sua figlia sacrificherà la sua vita.

Mondo senza Fine (World Without End) di Edward Bernds è una pellicola del 1956, editata la prima volta a colori e, in seguito, rieditata in un pessimo bianco e nero, come da ignobile usanza nostrana, esso narra la storia di un’astronave con quattro astronauti a bordo che sta circumnavigando il pianeta Marte. Durante il viaggio di ritorno essa incappa in una distorsione dello spazio e del tempo che scaraventa i quattro sulla Terra in un forzato atterraggio, ma una Terra del 2508, abitata da uomini che si sono rifugiati nel sottosuolo per sopravvivere al conflitto nucleare del 2188 ed ora in via di estinzione per mancanza di luce ed aria. Sulla superficie ci sono mutanti ed uomini primitivi che vivono allo stato selvaggio. I quattro, dopo aver cercato di convincere il popolo sotterraneo a riemergere, escono e sfidano il capo della tribù, uccidendolo. Le due razze imparano così a vivere in pace sulla superficie del pianeta.

Un inedito del 1960 è questo film di Edgar G. Ulmer Intitolato Beyond the Time Barrier, interpretato da Robert Clarke che fu anche l’interprete anche di “ The Man from Planet X “ sempre di Ulmer.

Un pilota militare (Robert Clarke), mentre collauda un prototipo, supera la barriera del tempo per trovarsi nel 2024, un mondo in agonia dove una terribile pestilenza nucleare iniziata nel 1971, ha reso sterili gli abitanti ed i superstiti sono comunque esseri malati e soggetti a mutazioni. L’uomo ritorna nel 1960 e, mentre invecchia precocemente a causa dello sbalzo temporale, riesce comunque ad avvertire gli uomini del pericolo atomico.

Ed è del 1960 una delle migliori avventure sui viaggi nel tempo. Tratto dal romanzo di Herbert George Wells e portato sullo schermo dalla fiabesca regia di George Pal ecco: L’Uomo che visse nel Futuro (The Time Machine). Siamo agli inizi del novecento e George (Rod Taylor), è riuscito ad inventare una macchina che lo porta a spasso per le epoche. Il suo viaggio nel futuro lo porta attraverso due guerre ed una terza, quella definitiva, la guerra mondiale nucleare che ha decimato l'umanità. Dopo aver raggiunto l'anno 802.701 egli si trova in una società dove gli apatici Eloi vivono in superficie senza interessi e desiderio di conoscenza, ma passando il loro tempo tra giochi e pranzi, mentre, nel sottosuolo, i Morlock, vivono per cibarsi delle creature della superficie, sarà lo scienziato a convincere gli Eloi a combattere per la propria libertà.

I Three Stooges erano un mediocre terzetto comico d’epoca, capaci però di far divertire il pubblico americano, notoriamente di bocca buona. In Italia li conosciamo per questo Tre oriundi contro Ercole (The Three Stooges Meet Hercules) di Edward Bernds (1961) dove una macchina del tempo spedisce nella Grecia antica i Tre Oriundi.

Nel 1962 torniamo in Italia per la commediola di Mario Mattoli intitolata Maciste contro Ercole nella valle dei Guai dove tre impresari teatrali, usufruendo di una macchina del tempo, finiscono all’epoca di Maciste.

Nel 1964 assistiamo ad un enigmatico Viaggiatori del Tempo (The Time Travelers) di Ib Melchior.

In un laboratorio viene creato un varco temporale che porta degli scienziati nell’anno 2017. L’umanità è divisa in due fazioni: in superficie vivono dei barbari retrocessi allo stadio primitivo per la solita guerra atomica mentre, nel sottosuolo, i terrestri stanno costruendo un razzo per andarsene su Alpha Centauri. Poiché i trogloditi riescono ad entrare ed a distruggere tutto i nostri e i pronipoti entrano in un altro varco e si ritrovano nell’anno di partenza, nel 1964, ma in un flusso temporale diverso per cui tutto intorno a loro si muove con la massima lentezza. Di nuovo entrano in un altro varco dove il paesaggio sembra bello e lussureggiante, ma forse non è finito il loro vagare nel tempo…

L’attore Michael Rennie è consegnato alla storia del Cinema di Sf con il suo personaggio dell’alieno Klaatu in Ultimatum alla Terra, ma ha partecipato anche ad una versione spettacolare di Un Mondo Perduto ed alla serie TV Gli Invasori., nonché, nel 1966, è stato protagonista di un film di Frankin Andreon che, in italiano, aveva il chilometrico titolo di Cyborg: Anno 2087, metà uomo, metà macchina, programmato per uccidere (Cyborg 2087).

Il film, casomai la cosa non fosse chiara, parla appunto di un Cyborg (Michael Rennie) giunto da un lontano futuro per impedire ad uno scienziato (Eduard Franz) di presentare il giorno successivo la sua invenzione in quanto essa permetterà’ la nascita dei Cyborg ed il loro dominio sulla Terra. Dopo aver sconfitto altri due Cyborg provenienti dal futuro egli tornerà nel suo tempo e, poiché lo scienziato distruggerà la sua invenzione, egli cesserà di esistere in un domani ora reso diverso e vivibile.

Ancora nel 1966 abbiamo a che fare con i viaggi nel tempo grazie ad un film la cui vera matrice è un serial TV notissimo in Inghilterra e praticamente sconosciuto da noi. La serie si chiama Dr. Who ed ha imperversato per vari anni. Il film ci parla delle peripezie di questo viaggiatore del tempo: Il Dottor Who (Peter Cushing) il quale viaggia nel tempo con la sua macchina truccata da cabina telefonica.

Dopo aver casualmente preso a bordo, nel 1966, un poliziotto (Bernard Cribbins) si trova nel 2150 in una Terra dominata dai Daleks, macchine intelligenti, ma che verranno comunque sconfitte da Who e dai suoi amici. Il film s’intitola Daleks, il futuro tra un milione di anni (Daleks – Invasion Earth 2150 A.D.) per la regia di Gordon Flemyng.

L’altro film è dell’anno precedente, è inedito da noi e s’intitola: Dr. Who and the Daleks ancora di Gordon Flemyng ed ancora con Peter Cushing come protagonista. Il nostro scienziato viene spedito attraverso il tempo e lo spazio dalla sua macchina fino al pianeta Skaro, sul quale il popolo dei Thals sta combattendo contro i Daleks.

L’attore Jeffrey Hunter sarebbe stata la prima scelta di Roddenberry nel ruolo del Capitano Pike, dell’astronave Enterprise e girò anche un episodio chiamato Lo Zoo di Talos, poi, non essendo più disponibile per il proseguimento della serie, fu sostituito da William Shatner.

Pilot di una serie mai decollata, passò ad interpretare il ruolo di un agente segreto il quale possiede una cintura in grado di varcare le dimensioni temporali. In questo modo può combattere e vincere una battaglia contro un’organizzazione criminale chiamata Drago che vorrebbe sganciare una bomba nucleare su Los Angeles. Il film, ancora di Franklin Andreon ed ancora del 1966, s’intitolava Dimensione 5 (Dimension 5).

Nel 1967 abbiamo questo Viaggio al Centro del Tempo (Journey to the Center of Time) di D.L. Hewitt di cui abbiamo parlato nella introduzione al capitolo.

La saga del pianeta delle scimmie inizia proprio nel 1967 con i capostipite della serie, intitolato appunto Il Pianeta delle scimmie (The Planet of the Apes), di Franklin J. Schaffner, ed è indubbio che alla base delle cinque pellicole ci sono dei viaggi temporali. Già nel primo film abbiamo un’astronave che parte alla volta di un lungo viaggio verso un’altra stella. I quattro astronauti si pongono in ibernazione per poi risvegliarsi quando la nave spaziale penetra nell’atmosfera di un pianeta e precipita in uno specchio d’acqua. Tre dei quattro astronauti sopravvivono, la quarta, una donna, è morta precedentemente per una fuga d’aria nell’impianto. Inizia la faticosa esplorazione di quel mondo per scoprire che gli uomini che lo abitano sono all’età della pietra ed invece i dominatori sono le scimmie, esseri raziocinanti e parlanti.

I tre astronauti vengono catturati, ma uno solo di essi sopravvive, George Taylor (Charlton Heston), egli viene creduto una mutazione dal Ministro della Scienza e della Religione, Zaius (Maurice Evans) mentre Zira (Kim Hunter) e Cornelius (Roddy McDowell) fanno di tutto per salvarlo e lo portano con loro in un’area del pianeta detta Zona Proibita dove Taylor scopre i resti di una civiltà passata, scomparsa ed umana.

Taylor si allontana con una compagna, Nova (Linda Harrison) incontro al suo destino e, in effetti scopre di essere ricaduto su una Terra del futuro distrutta dalle radiazioni e da una fatale guerra atomica.

Il seguito è del 1969 e s’intitola L’altra faccia del Pianeta delle Scimmie (Beneath the Planet of the Apes), con la regia di Ted Post. In questo sequel Taylor (Charlton Heston) ha raggiunto con Nova (Linda Harrison) la Zona Proibita quando, misteriosamente, scompare. La ragazza torna indietro ed incontra Brent (James Franciscus), un altro astronauta che ha percorso la stessa rotta di Taylor. Inseguiti dalle scimmie i due si rifugiano nella Zona Proibita ed incontrano degli esseri deformi e dotati di poteri telepatici che adorano come un dio una bomba atomica ancora innescata.

Le scimmie attaccano il loro rifugio e nella battaglia che ne segue Nova e Brent rimangono uccisi e Taylor mortalmente ferito, ma l’astronauta ha ancora la forza di far esplodere la bomba distruggendo ogni cosa.

I produttori, una volta assaggiato qualcosa che rende si comportano come delle iene e spolpano il prodotto fino all’osso. Ecco quindi che, nel 1971, arriva il terzo episodio della serie. S’intitola Fuga dal Pianeta delle Scimmie (Escape from the Planet of the Apes), di Don Taylor.

Ora scopriamo che l’astronave di Taylor, data per dispersa ed in realtà affondata nella Terra del futuro, torna indietro nel tempo prima che il nostro mondo esploda per la guerra intrapresa tra i telepati e le scimmie. A bordo della nave ci sono tre scimmie: Zira (Kim Hunter), Cornelius (Roddy McDowell) e Milo (Sal Mineo).

Dopo la morte accidentale di Milo i due sono accolti bene dalla società umana fino a che gli uomini non vengono a sapere che le scimmie vengono da un futuro dove la scimmia domina l’uomo schiavo e che, a causa di una guerra il mondo sarò distrutto. Zira è incinta e bisogna impedirle di partorire. I due si rifugiano su una nave abbandonata, ma vengono braccati ed uccisi, assieme al piccolo, per fortuna hanno fatto in tempo a consegnare il loro vero piccolo al proprietario di uno zoo, Armando, (Ricardo Montalban) che lo alleverà come fosse suo figlio.

Non è ancora finita: passa solo un anno e quindi siamo nel 1972 ed ecco arrivare 1999: Conquista della Terra (Conquest of the Planet of the Apes) , di J. Lee Thompson. Quarto episodio della saga che ci racconta come dopo che un epidemia che ha portato alla morte la totalità dei gatti e dei cani del mondo, gli esseri umani comincino ad abituarsi ad avere come compagni le scimmie. I quadrumani guidati dalla scimmia intelligente e parlante Cesare (Roddy McDowell) si rivoltano ed iniziano la loro marcia per il dominio del mondo.

L’ultimo episodio della serie, in attesa di un remake del primo film è del 1973. S’intitola Anno 2670: Ultimo Atto (Battle for the Planet of the Apes), ancora di J. Lee Thompson: Dopo aver preso il dominio della Terra e per evitare un futuro catastrofico, il capo delle scimmie, Cesare (Roddy McDowall), cerca la pacifica convivenza con gli esseri umani. Vi riuscirà, ma non senza spargimento di sangue e sacrifici. Ricordiamo solo che a tutto questo seguirà un serial TV e dei Cartoons.

Torniamo ora indietro nel 1968, visto che lo possiamo fare senza conseguenze spazio-temporali e parliamo di Je t'aime, Je t'aime di Alain Resnais.

L’amore non ha confini e lo dimostra un uomo che accetta di sottoporsi ad un esperimento entrando in una macchina del tempo che lo proietta nel suo passato. Lì incontra la donna che lo aveva lasciato e preferisce restare con lei.

Nel 1969 Luigi Cozzi gira Il Tunnel sotto il Mondo, liberamente tratto da un romanzo di Frederick Pohl, dove

un uomo si trova rinchiuso in una sorta di prigione temporale e ripete per tutta la giornata le stesse cose.

Non esiste il presente e non esiste più il futuro. Il tutto è controllato per i media dalle agenzie pubblicitarie e gli esseri umani sono solo automi integrati nel sistema.

Ricordiamo il già più volte citato Mattatoio 5 (Slaughterhouse Five) di George Roy Hill (1971) dove un soldato ha il potere di viaggiare nel tempo ed è un soggetto di studio da parte di esseri alieni che lo trattano come cavia. Tutto potrebbe essere solo un sogno, il risultato di quattro anni di prigionia in un orribile campo di concentramento…o forse no.

Andiamo ora nel 1973: non possiamo far passare sotto silenzio la simpatica commedia diretta ed interpretata da Woody Allen Il Dormiglione (Sleeper) dove un uomo (Woody Allen) viene svegliato da un sonno criogenico e si trova, guarito, molto avanti nel futuro quando è normale nelle famiglie avere un robot come servitore. L’anno è il 2173 e lui ha dormito circa duecento anni, nel frattempo il mondo è diviso in due grandi blocchi e in quello dove lui si trova c’è un perfido tiranno alla guida. Grazie ad una serie di equivoci e non certo per merito del suo coraggio, sarà in ogni modo merito suo se il dittatore verrà sconfitto.

Commedia casereccia questo E così divennero i 3 Supermen del West di Italo Martinenghi, in realtà il sesto episodio delle avventure dei Tre Fantastici Superman dove i nostri eroi, con l’ausilio di una macchina del tempo, giungono ai tempi del mitico Far West e si fanno rubare la macchina da dei banditi, ma la recuperano e ripartono per la loro epoca.

Inedito del 1974 è questo The Flying Sorcerer di Harry Booth, pellicola inglese che narra la storia di un ragazzo che fa un viaggio a ritroso nel tempo e quando ritorna nella nostra epoca egli si è portato dietro, dal Medio Evo, un drago gigantesco.

Altro inedito dello stesso anno è questo Hu-Man di Jerome Laperrousaz, con Terence Stamp e Jeanne Moreau. Film francese che narra la storia di un giovane attore, cui non importa più nulla della vita. Egli accetta di fare da cavia per un esperimento su un viaggio nel tempo preparato da una misteriosa organizzazione. Dopo aver compiuto altri viaggi e dopo che tutte le sue sensazioni sono state registrate egli decide di togliere i contatti, ma viene spedito in un futuro lontanissimo dove però apprende come muovere il tempo a suo piacere e ritorna indietro.

Pilot di una serie mai nata è questo Pianeta Terra (Planet Earth) di Marc Daniels (1974). Fu un secondo tentativo di serial (l’altro fu Genesis II), e parla di un uomo che, rimasto in ibernazione, si risveglia in un futuro dove gli uomini sono trattati come schiavi, anche nella versione precedente, e cioè il già citato Genesis II (Genesis II – 1973) di John Llewellyn Moxey si parla di un uomo rimasto in sospensione criogenica a causa di un terremoto che seppellisce il suo laboratorio e che si risveglia secoli dopo in un mondo ostile.

Altra serie TV, arrivata pure da noi è questa Land of Lost: parla di una famiglia che si ritrova nel passato, o in un’altra dimensione, in mezzo ai dinosauri ed a rettili intelligenti e feroci.

 Non bisogna mai cercare di modificare il passato, le conseguenze sono imprevedibili. E’ quello che capita ad uno scienziato maldestro il quale porta nei nostri tempi Ivan il terribile causando dei problemi temporali.

Questo è ciò che accade nell’inedito del 1976 Ivan Vassilievic Meniaet Professiu, un film russo dovuto alla regia di Leonid Gaidai.

Ritorna, nel 1977, Herbert George Wells e la sua macchina del tempo nel film di Nicholas Mayer L’Uomo venuto dall’impossibile (Time after Time).

Il buon Jack lo Squartatore, una mirabile interpretazione di David Warner, si affida alla macchina del tempo di Herbert George Wells per scaraventarsi nella nostra era e lo scrittore (Malcolm McDowell) e' costretto ad inseguirlo attraverso le epoche per fermare la sua follia omicida.

Mark Twain, il famoso scrittore autore, tra gli altri di Tom Sayer, ha scritto un romanzo dal titolo Un Americano alla Corte di Re Artù e da questo fu tratto un film del 1931 intitolato, appunto Un americano alla Corte di Re Artu (A Connecticut Yankee), per la regia di David Butler, il quale narrava appunto la storia di un uomo che sogna di andare indietro nel tempo per trovarsi in pieno Medio Evo e davanti a Re Artù, e gli mostrerà loro alcuni ritrovati moderni. Nel 1949 il tema verrà ripreso con il film, più una commedia musicale interpretata da Bing Crosby: Alla Corte di Re Artù (A Connecticut Yankee in King Arrthur’s Court), per la regia di Tay Garnett. La storia è più o meno la stessa, questa volta con l’ausilio del colore.

La Fantascienza viene in aiuto a Mark Twain, se pure ne aveva bisogno, nel 1979 con la pellicola Un astronauta alla Tavola Rotonda (The Spaceman and King Arthur o anche Unidentified Flying Oddball) di Russ Mayberry: Questa volta è un astronauta che finisce a ritroso nel tempo all’epoca di Re Artù, ma, in più, nella sua navicella spaziale c’è anche un androide e le complicazioni si accumulano.

Siamo ora nel 1980 ed affrontiamo un inedito a cui, in un festival, fu attribuito il titolo: C’è qualcosa nell’aria (Neco je ve vzduchu). Una pellicola cecoslovacca diretta da Ludvik Ra’za che parla di uno studente di fisica che costruisce una macchina del tempo per rintracciare il nonno, vero ideatore dell’avveniristica apparecchiatura.

Sempre nello stesso anno entriamo in possesso di uno strano orologio che ha il potere di fermare il tempo e le epoche e capita in mano ad un modesto individuo. Questo accade nel film L’Eredità, la Ragazza e l’Orologio d’oro (The girl, the gold watch and every thing), di William Wiard.

Sempre del 1980 è il dolcissimo Ovunque nel Tempo (Somewhere in Time) di Jeannot Szwarc e tratto da un romanzo di Richard Matheson, il quale fa un’apparizione nella pellicola.

Richard Collier (Christopher Reeve) è un famoso commediografo ora a corto d’idee. Per cercare di ritemprarsi si rifugia in un vecchio albergo e, visitandone il museo, scopre il ritratto di una donna bellissima, che fu una famosa attrice, e se ne innamora (Jane Symour). Riesce a tornare indietro nel tempo per incontrarla e, nonostante il loro rapporto sia continuamente disturbato dal manager della ragazza (Christopher Plummer) i due riescono a vivere un’intensa notte d’amore. Poi, per un banale incidente, il giovane ritorna nella sua epoca senza aver più la possibilità di tornare indietro e si lascia morire per potersi ricongiungere a lei.

Non sono sicure nemmeno le vie di mare. Ne sa qualcosa una portaerei del film Countdown Dimensione Zero (The Final Countdown) di Don Taylor (1980). Michael Douglas fu tra i produttori del film che coinvolgeva il padre Kirk nel ruolo del protagonista. Sono le vicende della portaerei americana Nimitz, la quale sta partecipando ad un’operazione militare di normale routine. E’ il 7 Dicembre 1980 quando una colossale tempesta magnetica la investe. Al ritorno del sereno il comandante e l’equipaggio si rendono conto di aver varcato una porta temporale e di essere stati trasportati, con tutta la nave, alla vigilia dell’attacco di Pearl Harbour. Il comandante decide di intervenire a favore ovviamente degli americani, ma un nuovo varco temporale si apre e riporta la nave al suo tempo…non tutti però.

Terry Gilliam, il futuro regista di Brazil e l’Esercito delle dodici Scimmie, gira, nel 1981, I Banditi del Tempo (Time Bandits) una favola fantastica alquanto affascinante e spettacolare che usava, tra le altre cose, pure un cast interessante composto da Sean Connery, Ralph Richardson e David Warner per raccontare la storia del giovane Kevin. Una notte, nella sua camera, l’armadio si apre e ne escono sei nani che possiedono un mappa che permette di sapere quali sono i passaggi temporali tra epoca ed epoca. Tra un viaggio e l’altro egli dovrà aiutare i suoi amici a combattere il male, ma, alla fine, non saprà mai se si è trattato di un sogno.

Che effetto farebbe a dei cow boys una moderna motocicletta? Per saperlo non vi resta che vedere Timerider – Una moto contro il muro del Tempo (Timerider) di William Dear del 1982.

Infatti, durante una gara motociclistica, un centauro (Fred Ward) si trova coinvolto in un esperimento temporale e si trova scaraventato in piena epopea del West. Un pistolero (Peter Coyote) vuole rubare la sua moto, ma una donna, sua antenata (Belinda Bauer), lo aiuta a tornare nella sua epoca.

La possibilità umana di poter scorgere eventi di un possibile futuro, ci viene offerta dal film La Zona Morta

(The Dead Zone – 1983) di David Cronenberg, pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King

A causa di un incidente un uomo (Christopher Walken) resta in coma per cinque anni e, quando si risveglia ha acquisito la facoltà di prevedere il futuro. Questo potere gli crea solo dei guai specialmente quando si rende conto che il futuro candidato alla presidenza degli Stati Uniti (Martin Sheen), sarà un pazzo che scatenerà la terza guerra mondiale. Nel tentativo di fermarlo egli si arma per sparargli, ma viene colpito a sua volta e mortalmente per cui il suo piano di ucciderlo fallisce, ma il candidato si è fatto scudo con un bambino ed è stato fotografato, quindi non sarà mai eletto, anzi si ucciderà. Questo legge il moribondo toccandogli la mano e muore felice.

Ottobre 1943. Per sperimentare un nuovo tipo d’occultamento radar uno scienziato sta compiendo esperimenti con una nave che viene investita da raggi misteriosi. La nave scompare e poi riappare mentre due marinai si trovano scaraventati nel futuro, nel 1986. Uno ritorna nel passato mentre l’altro (Michael Parè) riesce a contattare lo scienziato che compì l’esperimento e che, avendone compiuto un secondo, ha aperto un varco temporale. L’uomo attraversa il tunnel per andare nel passato a spegnere la macchina poi ritorna nel futuro dove ha trovato una donna che ama (Nancy Allen)

Questa è la trama del film di Stewart Raffill Philadelphia Experiment (Philadelphia Experiment - 1984)

Molti ufologi sono convinti che l’Esperimento Filadelfia abbia avuto veramente luogo. Devono passare nove anni prima che il film abbia un seguito. S’intitola, ovviamente, Philadelphia Experiment 2 (Philadelphia Experiment II - 1993), per la regia di Stephen Cornwell. Qui abbiamo uno scienziato nazista che trasferisce un moderno bombardiere nel 1943 per aiutare il Führer a vincere la guerra, per cui ci troviamo in un mondo schiavizzato dai nazisti. Sarà meglio rimettere a posto le cose…

Inizia la saga di Terminator (The Terminator) nel 1984 con l’omonimo film di James Cameron.

Nel futuro gli uomini e le macchine sono in guerra ed esse inviano sulla Terra del passato un Terminator (Arnold Schwarzenegger), un potente androide che ha il compito di uccidere la madre dell’uomo che sarà a capo della ribellione degli umani contro le macchine. Per sventare il piano delle macchine anche un uomo va nel passato (Michael Biehn) e non solo aiuta la ragazza (Linda Hamilton) a salvarsi ed a sconfiggere il robot, morendo lui stesso nella lotta, ma sarà anche il padre del futuro leader della resistenza umana.

Proseguirà nel 1991 con Terminator 2 Il Giorno del Giudizio (Terminator 2 - Judgement Day), sempre di James Cameron. Ora il futuro leader sta crescendo mentre sua madre (Linda Hamilton) dichiarata insana di mente per le sue funeste previsioni, se ne sta in manicomio. Un nuovo tipo di cyborg, fatto di metallo liquido, è di nuovo a caccia del ragazzo per ucciderlo, ma di nuovo i ribelli mandano in aiuto qualcuno, questa volta un cyborg (Arnold Schwargenegger) dello stesso aspetto e modello di quello che prima era un nemico. Di nuovo s’ingaggia una lotta mortale e nuovamente gli umani vincono distruggendo ogni traccia di chips che avrebbero dato il via a creazioni di macchine ultraperfette ed intelligenti. In questo modo, forse, il futuro è stato cambiato e le macchine non potranno mai prendere il sopravvento.

Si sta pensando a due altri episodi…:

Forse non lo sapevate ma, probabilmente i tedeschi avrebbero vinto la guerra. Tutto questo fu scoperto nel 1985 con il film Avventura nel Tempo (Biggles) di John Hough. Un agente pubblicitario viene contattato da un misterioso funzionario dei servizi segreti e si trova poi proiettato all’indietro nel tempo all’epoca della seconda guerra mondiale dove riesce a distruggere una pericolosissima arma tedesca ad ultrasuoni.

Per la cronaca il regista del film è lo stesso al quale dobbiamo Le Figlie di Dracula, Incubus e Dopo la Vita

Restiamo nello stesso anno per parlare de Il Demone delle Galassie Infernali (The Dungeonmaster), molto meno roboantemente conosciuto anche come Sfida oltre il Futuro per le molteplici regie di Rosemarie Turko, John Carl Buechler, Charles Band e David Allen. Tutto questo per raccontare semplicemente di

un ragazzo che cerca disperatamente la propria donna, la quale è stata rapita e portata attraverso le pieghe del tempo.

E’ sempre del 1985 il primo episodio della divertente antologia di Ritorno al futuro, tutti e tre firmati da Robert Zemeckis e tutti e tre interpretati da Michael J. Fox e Christopher Lloyd.

Il primo, come abbiamo detto, s’intitola Ritorno al Futuro (Back to the Future) e narra la storia del giovane Martin McFly (Michael J. Fox), il quale ritorna indietro nel tempo grazie ad una macchina, nel senso di vettura, in grado anche di viaggiare nel tempo, costruita da un estroso scienziato, Emmet Brown (Christopher Lloyd). Giunge in questo modo nel 1955 e conosce coloro che diventeranno suo padre e sua madre, oltre che ad un giovane Dottor Brown, il quale lo aiuta a tornare nel suo tempo, in un tempo migliore rispetto a quello dove viveva prima grazie ad alcune, piccole modifiche temporali fatte da Martin.

Il seguito è del 1989 e porta l’ovvio titolo Ritorno al Futuro Parte II (Back to the Future Part II).

Questa volta il viaggio di Martin e del Dottor Brown verte verso il futuro, e precisamente nel 2015, per evitare a suo figlio di accettare una proposta che lo coinvolgerebbe in una rapina. Una volta tornati nel loro presente si accorgono che non si tratta del tempo che loro conoscono, ma di un presente alternativo nel quale le cose sono molte diverse. Il suo amico- nemico Biff è diventato ricco grazie ad un almanacco dove sono segnati i risultati di tutte le lotterie a venire. Il padre di Martin è morto e sua madre vive ora proprio con Biff.

Non sarà per niente facile rimettere tutte le cose a posto, ma ci riusciranno…

Nel 1990 esce l’ultimo episodio: Ritorno al Futuro Parte III (Back to the Future Part III), girato contemporaneamente al secondo e che vede Martin McFly partire alla ricerca del suo amico scienziato, il quale è rimasto nel 1855, all’epoca del vecchio West e dove ha conosciuto l’amore in un’affascinante maestrina (Mary Steenburg). Martin torna nel presente, ma non così Doc che preferisce restare con la sua donna..beh, non proprio: una locomotiva-macchina del tempo, si materializza davanti a Martin ed a bordo c’è il buon vecchio Dottor Brown con la sua sposa e due figli…

Viaggi spaziali varcando le barriere temporali, questo è il tema di Navigator (Flight of the Navigator – 1986), per la regia di Randal Kleiser, eccone la trama: David Scott Freeman (Joey Cramer) ha dodici anni quando scompare misteriosamente mentre attraversa un bosco, per lui non sono passati che pochi istanti quando si ripresenta nella casa dei suoi genitori ma, in realtà, sono passati otto anni dalla sua sparizione e lui non è invecchiato nemmeno di un giorno.

Uno scienziato della NASA, il Professor Faraday (Howard Hesseman) ha intanto recuperato uno strano tipo di nave spaziale e, venuto a conoscenza del caso di David, chiede il permesso dei genitori per portarlo alla base NASA per due giorni allo scopo di compiere alcuni esami. Faraday ha in realtà intenzione di trattenere il ragazzo molto più a lungo quando si accorge che il cervello di David è pieno di informazioni planetarie, ma David fugge imbarcandosi sulla nave che è poi la stessa che lo ha rapito e riportato lì. La nave spaziale è quasi dotata di volontà propria ed acconsente di riaccompagnare il ragazzo a casa, ma quando vi arrivano trovano ad attenderli Faraday ed i soldati. Allora David fa tentare alla nave una manovra disperata tornando indietro nel tempo in modo che nessuno si accorga della sua scomparsa perché non è mai avvenuta.

Sempre dello stesso anno il film TV: Il Navigatore del Tempo (Time Flyer) di Mark Rosman, dove una macchina del tempo trasporta un ragazzo nel 1927 in modo che egli possa conoscere il nonno che fu un famoso pilota trasvolatore e grazie a lui egli potrà compiere la sua impresa.

Poco più che una commedia è questo Peggy Sue si è sposata (Peggy Sue got married - 1986) di Francis Ford Coppola, storia di una quarantenne delusa del tipo di vita che sta conducendo riesce a tornare indietro nel tempo. Vorrebbe cambiare il passato in modo da cambiare il futuro, ma non vi riesce. Quando si risveglia da quello che potrebbe essere stato un sogno si rende conto di quanto, in realtà, la vita le abbia donato.

I viaggi nel tempo hanno sempre costituito una parte molto interessante nella saga televisiva di Star Trek, l’equipaggio dell’Enterprise serie classica ha viaggiato nel tempo varie volte e sempre con risultati intriganti per la buona conduzione della storia. Non fa eccezione questo film del 1986 Rotta Verso la Terra

(Star Trek IV: The Voyage Home) per la regia di Leonard Nimoy: una sonda aliena penetra nel sistema solare lanciando dei segnali che disturbano le trasmissioni sulla Terra e causano tempeste ed uragani. Uno studio compiuto dal vulcaniano Spock (Leonard Nimoy) sui segnali emessi dalla sonda fanno ritenere che essa cerchi di comunicare con una particolare specie di balene estinte da tempo. Non resta quindi che andare nella Terra del passato, prendere un paio di balene e farle parlare con la sonda. Detto e fatto. Dopo una breve quanto misteriosa chiacchierata la sonda riprende le vie del cielo e la Terra è salva.

Nel 1987 gli assassini giungono anche dal futuro. E’ il caso della pellicola I Cacciatori del Tempo (Timestalkers), diretto da Michael Schultz e che si avvale della nervosa interpretazione di Klaus Kinski proprio per spiegarci che un killer è giunto dal futuro. La sua vittima predestinata è l’attuale Presidente degli Stati Uniti, ma una donna ed un vecchio professore di storia lo fermeranno.

Un cortometraggio giapponese datato 1987 e presentato in tempi recenti in TV è questo Avventure del ragazzo del palo elettrico (Tit. Usa:Adventures of Dencho Kozo) di Shinya Tsukamoto, già regista de L’Uomo d’acciaio (Tetsuo). In quarantacinque minuti viene narrata la storia di un ragazzo che viene proiettato in un futuro molto vicino a noi e che scopre che il mondo è dominato da forze malvagie le quali cercano subito di ucciderlo. Il ragazzo li combatte non solo per sopravvivere, ma anche per dare al mondo una speranza.

E’ del 1988 questo curioso film di Barry Peak: L’Australieno (As Time goes By). Dove un giovane incontra in pieno deserto australiano un extraterrestre viaggiatore del tempo il quale ha bisogno dell’aiuto del ragazzo per sistemare degli eventi storici.

Ancora del 1988 è Terminators 2 (The Time Guardian), di Brian Hannant film che sfrutta il titolo per ragioni commerciali, ma che ci trasporta invece nel 2030 ed una geologa (Carrie Fisher, la “Principessa Leila” di Guerre Stellari) cerca di salvare la sua città che viene trasportata attraverso il tempo.

Altro curioso film è questo inedito del 1988 intitolato Norman’s awesome experience (Tit. Alt.: A switch in Time) di Paul Donovan: uno scienziato, un fotografo ed una modella sono proiettati nel passato in mezzo agli antichi romani, grazie a loro il popolo si ribellerà alla tirannide romana.

Solo un anno dopo usciva una delle migliori serie televisive. Era intitotolata Quantum Leap, da noi In viaggio nel tempo e parlava di un uomo (Scott Bakula), il quale veniva sbalzato attraverso il tempo, ma sempre nell’ambito del suo periodo di vita, entrando nel corpo di persone bisognose d’aiuto. Compiuta la sua missione egli ripartiva per altre missioni, misteriosamente volute da qualcuno. In queste sue imprese è assistito da un suo amico visibile solo a lui (Dean Stockwell). Il pilot di questa straordinaria serie è uscito in videocassetta con il titolo Un Balzo nel Tempo (Quantum Leap) di David Hemmings, seguito da una seconda videocassetta, sempre per la regia di David Hemmiings, intitolata Viaggio nel Tempo (Quantum Leap) dove il nostro protagonista incontra il proprio padre entrando nel corpo di se stesso da piccolo.

Sempre del 1989 è questo film televisivo intitolato Bill and Ted’s excellent Adventure per la regia di Stephen Herek. Qui abbiamo un viaggiatore del tempo, la cui apparecchiatura è camuffata da cabina telefonica, che arriva davanti a due ragazzi che devono sostenere un difficile esame di storia. Il compito di Rufus, il viaggiatore del tempo, è proprio quello di far superare ai due ragazzi l’esame perché da questo dipende il futuro, per cui se li carica a bordo e fa conoscere loro i più famosi personaggi storici. L’esame sarà uno scherzo.

Un inedito del 1989 è questo Time Trackers di Howard R. Cohen e che ci trasporta nell’anno 2033 dove un gruppo di scienziati torna indietro nel tempo per fermare un collega, fuggito anche lui nel passato allo scopo di cambiare il futuro.

Oscuro, amletico, è questo Idaho Transfer (Idaho Transfer) di Peter Fonda che presenta anche il film, datato sempre 1989: un gruppo di giovani viene portato nel futuro, in un mondo arido ed apparentemente disabitato, il loro scopo è quello di ricreare la vita, ma le cose non vanno come si aspettano…

Nel 1990 Roger Corman ritorna alla regia con un film che cavalca sia l’orrore, sia la fantascienza e che s’intitola Frankenstein oltre le frontiere del tempo (Frankenstein Unbound) dove uno scienziato del futuro viene catapultato indietro nel tempo da un vortice e si trova così ai primi dell’Ottocento finendo proprio tra il Dottor Frankenstein e la sua creatura.

Divertente e simpatico è questo inedito cinematografico intitolato In corsa contro il Tempo (Running Against Time) di Bruce Seth Green, sempre del 1990. E’ la curiosa vicenda di Un professore di storia che riesce a convincere uno scienziato a lasciargli usare la macchina del tempo di sua invenzione per poter tornare nel 1963 e sventare così l’assassinio di Kennedy, ma ogni tentativo in questo senso provoca dei guai diversi e peggiori per cui adesso bisogna cercare di rimettere le cose a posto.

E, a proposito di inediti, prendete nota di questo film greco, sempre del 1990, intitolato Lovers beyond Time, di Dimitris Panayotatos e sentite la trama: una manager musicale si fa sopraffare dagli orgasmi che le procura il suo ex amante, e fin qui nulla di strano, il fatto è che questo sarebbe morto tre anni prima, in più questo usa una macchina del tempo per potersela fare…nel passato…

Altro inedito cinematografico, sequel di La Forza del Futuro (Future Force) è questo Future Force 2 (Future Zone - 1990), uscito in TV con il titolo Invasione dal Futuro per la regia di David A. Prior. Qui, per poter salvare il proprio figlio, un poliziotto deve mandarlo nel passato per evitare di essere ucciso nel futuro.

Volete sapere come è nato Godzilla?

Non c’è problema. Il tutto ci viene spiegato in Godzilla contro King Ghidora (Gojira Tai King Ghidora)

per la regia di Kazuki Omori (1991). Seguite bene: Un misterioso oggetto si materializza sulla città di Tokyo. Sembra un’astronave, ma è in realtà una macchina del tempo. Gli uomini che ne escono provengono dal 2204 ed il loro scopo è quello di salvare il Giappone perché, nel XXI Secolo Godzilla lo distruggerà. Pare che Godzilla sia stato generato, negli anni ’50 dagli esperimenti nucleari che gli americani hanno compiuto. Le radiazioni hanno investito un dinosauro sopravvissuto che si è mutato nel gigantesco mostro. I crononauti si recano quindi nel 1944, accompagnati anche da gente dei nostri tempi e catturano il dinosauro che ancora non si è trasformato e lo portano nel 1992. Godzilla è scomparso, non è mai esistito, purtroppo però è comparso King Ghidora che comincia la sua opera di distruzione. I crononauti sono soddisfatti di questo perché, nel futuro, il Giappone è diventato un paese potentissimo per cui se i Giapponesi non hanno Godzilla ed il loro territorio viene devastato nel XX secolo da King Ghidora, ecco che la potenza e la ricchezza giapponesi decadono.

Ma non tutte le ciambelle riescono col buco perché un sottomarino sovietico, avvistato nel profondo del mare il dinosauro addormentato gli manda contro un siluro a testata atomica. Detto e fatto: rieccoti Godzilla che rimette le cose a posto.

Ancora del 1991 è Millenium (Millenium) di Michael Anderson. Anche in questo caso i viaggi nel tempo sono pericolosi perché esiste sempre il pericolo che, cambiando il passato, si cambi anche il futuro. Il compito di Louise Baltimore (Cheryl Ladd) è quello di partire dal terzo millennio per andare nel 1989 allo scopo di correggere un errore da lei stessa provocato.

I viaggi nel tempo potrebbero costituire un affare colossale. Lo si ipotizza con ragione in Timescape (Timescape – 1991) di  David N. Twohy dove il turismo del futuro è quello di tornare nel passato per assistere da spettatori alle catastrofi più spettacolari, così come fanno quei visitatori che si presentano nell’albergo gestito da un uomo, vedovo (Jeff Daniels), e dalla sua bambina. Gli ospiti sono lì per assistere alla caduta di una meteora…lui scopre il tutto e vuole cambiare il proprio passato…

Interessante debutto cinematografico del cantante Mick Jagger in questo Freejack. In fuga nel futuro (Freejack) di Geoff Murphy.

Alex Furlong (Emilio Estevez) è un pilota di macchine da corsa con una grande carriera davanti a lui.  Durante una corsa e sotto gli occhi della sua fidanzata Julie Redlund (Renè Russo) e del suo manager,

Brad Carter (David Johansen) la sua macchina vola fuori di pista e si schianta contro un’arcata.

Alex si trova di colpo nel 2009 e scopre in seguito di essere un Freejack e cioè un corpo prelevato dal passato dove era morto e preso per essere messo a disposizione di qualcuno che, per ragioni di malattia, è costretto a sostituire il suo. Prima che la memoria gli venga cancellata Alex riesce a fuggire, cerca la sua fidanzata che ora lavora per un potente uomo d’affari:  Ian McCandless (Anthony Hopkins), segretamente innamorato di lei ed è stato proprio lui a chiedere al suo factotum Vacendak (Mick Jagger) di cercare e prendere dal passato proprio quel corpo. Lui è malato e vuole sostituire il suo corpo con quello dell’uomo che la donna ha tanto amato. Con l’aiuto stesso di Vacendak , Alex supera la trappola di Ian e prende il suo posto nel grande complesso dove ora tutti credono sia il vecchio e spietato manager che occupa il corpo del giovane.

Nel 1992 abbiamo il curioso Lorenzo va in letargo di Vincenzo De Carolis di Prossedi: un giovane eredita una casa al mare dentro la quale c’è una macchina che lo può mettere in animazione sospesa per il tempo da lui desiderato. Lorenzo quindi decide di passare gli inverni dormendo e di vivere le primavere e le estati. Dopo dieci anni s’innamora di una ragazza  e torna alla normalità.

Il terzo episodio delle avventure del detective Jack Deth s’intitola da noi Il Potere della Mente (Trancers III) di C. Courtney Joyner (1992). Ed è l’unico dove, pur di combattere i terribili Trancers, Cyborg assassini,  il nostro detective viene rapito e portato nella Los Angeles del 2083, un mondo semidistrutto e dominato dai Trancers i quali costringono gli umani ad una vita di paura e di terrore. Jack deve ora tornare indietro nel tempo, nel 2010, per eliminare lo scienziato che ha creato i Trancers. A tutt’oggi sarebbero ben cinque episodi realizzati, sempre con lo stesso personaggio.

Andiamo adesso nel 1993 con Apex (A.P.E.X) di Philip J Roth dove il tempo viene usato per riparare gli errori compiuti nel passato e che si sono ripercossi nel futuro, altro esempio, quindi, della possibilità umana di manipolarlo. Siamo nell'anno 2073. Durante un esperimento, uno scienziato si ritrova proiettato indietro nel tempo di cento anni e deve combattere contro un robot assassino. Fugge e torna nella sua epoca dove trova solo morte e distruzione e capisce così che deve tornare nuovamente indietro nel tempo per combattere il robot responsabile del disastro.

Non conosciamo la sorte della serie ma questo pilot Passaggi in un’altra dimensione (Doorways) è l’unica cosa arrivata fino a noi per la regia di Peter Werner (1993): Una ragazza giunge sulla Terra passando da un’apertura tridimensionale e si materializza in mezzo alla strada. Fugge via spaventata perché è inseguita da nemici provenienti pure loro da un’altra dimensione ed è aiutata nella fuga da Tom, un ragazzo che ha incontrato appena arrivata. I due fuggono attraverso i varchi temporali.

Sempre del 1993 è il Serial TV Time Trax, approdato brevemente anche da noi, il suo pilot è uscito in videocassetta, s’intitola, ovviamente Time Trax (Time Trax) di Lewis Teague e ci trasporta tutti nel 2193 dove i criminali avranno modo di viaggiare nel tempo e venire ad infestare la nostra epoca, ecco perchè un agente dà loro la caccia attraverso i secoli per fermarli.

I viaggi nel tempo possono essere utili per la salvezza dell’umanità. Ne è la prova il film Timerunner – I Dominatori della Terra (Time Runner) di Michael Mazo. Il suo inizio è ambientato nel 2022 e per sgominare gli extraterrestri che stanno dominando la Terra, basta semplicemente tornare indietro nel tempo, ai nostri giorni, quando l'invasione ha avuto inizio.

Waxwork II Scomparsi nel Tempo (Waxwork II : Lost in Time) di Anthony Hickox è ancora del 1993.

Cercando le prove per un omicidio due ragazzi si trovano invece a bordo di una macchina del tempo che li porta ad incontrare Godzilla, Jack lo Squartatore e poi degli alieni ed il mondo di Edgar Allan Poe. Trovate le prove lei torna sulla Terra nostrana per scagionarsi, lui prosegue i suoi viaggi e poi passerà a prenderla quando tutto sarà finito.

Anche il cinema d’animazione non disdegna i viaggi temporali. Prova ne sia questo inedito intitolato

We’re back ! A Dinosaur’s story di Dick Zondag, Ralph Zondag, Phil Nibbelink e Simon Wells (1993) dove uno scienziato del futuro viaggia a ritroso con la sua macchina del tempo fino alle epoche preistoriche. L’uomo si porta dietro un particolare tipo di cibo, un cereale da lui mutato che ha il potere di far diventare intelligenti i rettili preistorici. Nel presente quindi troviamo una perfetta convivenza tra le due specie.

Animazione sospesa a scopo punitivo nel film di Marco Brambilla Demolition Man (Demolition Man -1993). John Spartan (Sylvester Stallone) è un poliziotto dai metodi piuttosto spicci, mentre Simon Phoenix (Wesley Snipes) è un criminale senza scrupoli. Nel cercare di fermarlo Spartan provoca la morte degli ostaggi in mano al criminale e, per questo motivo, è posto in stasi criogenica per settant’anni.

Dopo trentasei anni viene però riportato in vita e si trova così in un mondo futuro nella città di San Angeles (San Francisco e Los Angeles si sono fuse in un unico megalitico centro) e le ragioni del suo richiamo sono dovute al fatto che qualcuno ha riportato in vita anche Phoenix in un mondo in cui non si è più abituati alla violenza e il massimo dei reati è quello di dire parolacce multate da apposite macchinette automatiche. Spartan riesce a compiere la sua missione ed a fare in modo che questo nuovo asettico mondo diventi più vivo ed umano.

Film televisivo, datato 1993, è questo Visioni dal Delitto (Visions of Murder) di Michael Ray Rhodes.

Si tratta della storia di una psichiatra che si trova ad avere visioni del futuro e, in questo modo, essa "vede" la morte di un suo paziente. Gli amici credono che, a forza di curare dei malati mentali, la dottoressa sia impazzita a sua volta e quando, grazie al suo aiuto, la polizia arriva a scoprire un cadavere, viene pure sospettata di essere un'assassina.

Nel 1994 bisognerà evitare che la scoperta dei viaggi nel tempo dilaghi e dovrà quindi essere istituita un’apposita vigilanza temporale per evitare gli abusi. E’ quello che succede in Timecop- Indagine dal Futuro (Timecop) di Peter Hyams. Anche se il viaggio nel tempo è stato reso attuabile, proprio per questo ci sono persone che ne approfittano per potersi arricchire, senza tener conto che le modifiche effettuate nel passato possono cambiare il presente.  C’è un’organizzazione preposta a questi controlli e ne fa parte anche Max (Jean-Claude Van Damme), il quale deve impedire ad un Senatore (Ron Silver) di arricchirsi e di puntare alla Casa Bianca usando proprio questo sistema.

Cinque miliardi di persone periranno a causa di un Virus mortale nel 1997…I Sopravvissuti abbandoneranno la superficie del pianeta…Ancora una volta gli animali domineranno il mondo

Previsione biblica che si avvera con esattezza, almeno nel film. I sopravvissuti usano come cavie per viaggiare nel tempo dei detenuti ed uno di loro scoprirà la causa della fine quasi totale della vita sulla Terra, tornando indietro nel tempo incontrerà anche se stesso e la propria fine.

L’Esercito delle Dodici Scimmie (Twelve Monkeys - 1995) è dovuto, ancora una volta, alla sicura mano di Terry Gilliam e s’ispira al cortometraggio La Jetee di Chris Marker.

Trasmesso solo dalla nostra TV è questo Viaggio nel Tempo (Drifting School) di Junichi Mimura (1995) :

un satellite militare russo esplode nello spazio ed i suoi frammenti stanno per cadere sulla città di Los Angeles. Per evitare il pericolo i militari americani cercano di distruggerne i residui usando un raggio laser, ma questo genera un anomalo e misterioso raggio d’energia che colpisce una scuola scaraventando degli studenti nel futuro. Assieme a loro, come se non bastassero gli altri problemi, finisce anche un pericoloso criminale il quale, ferito da un ridicolissimo mostro, sta per diventare mostro lui stesso. A tutto questo aggiungete che i nostri eroi si trovano in un futuro dove l'uomo si è estinto e che un ragazzino è in contatto mentale con la madre rimasta nel presente ed avrete una pallida idea di questo improbabile film.

Nel 1996 Carlo Vanzina porta sullo schermo una commedia fantastica dal titolo A Spasso nel Tempo: A causa di un guasto ad un meccanismo due turisti italiani in visita agli Universal Studios, vengono veramente scagliati attraverso il tempo ed in varie epoche. Dean Jones, che sosteneva il ruolo di un inventore, fu scritturato per assicurarsi il mercato americano.

Il film ha avuto un seguito nell’anno successivo con A Spasso nel Tempo l’avventura continua dove Dean Jones non fu scritturato per il sequel del film diretto sempre da Vanzina, non solo per una questione di prezzo, ma anche perchè non era interessato a girare il seguito di un film che lui considerava demenziale.

In ogni modo anche qui continuano i balzi nel tempo dei due sfortunati viaggiatori e dello sfortunato pubblico che li vede.

Restiamo nel 1996 perché ritorna Il Doctor Who (Doctor Who) dell’ormai noto Serial TV in un film di Geoffrey Sax. Per cui ecco nuovamente il famoso scienziato che compie le sue missioni attraverso il tempo e lo spazio. Questa volta la storia comincia a Chinatown dove un bambino sta per essere ucciso in uno scontro a fuoco ma le pallottole colpiscono, invece, uno strano individuo che sta uscendo da una cabina telefonica. Portato in ospedale si fa tutto il possibile per salvarlo ma ogni sforzo è inutile. Lo strano uomo possiede due cuori ed il suo corpo scompare; la dottoressa Holloway si trova al centro di un fitto mistero quando incontra un altro individuo d’aspetto totalmente diverso che dice di essere il morto con i due cuori. Nello stesso momento, da un'altra parte della città, di San Francisco un altro viaggiatore del tempo conosciuto con il nome de Il Maestro grande nemico del Dottor Who, sta per morire e per avere una speranza di sopravvivenza deve impossessarsi del nuovo corpo di Who che si è appena rigenerato. Se ciò non avverrà la Terra sarà distrutta il 31 Dicembre 1999.

Altro film con uscita solo in VHS è questo La Stirpe del Futuro (Yesterday's Target) di Barry Samson (1996). Il film è la curiosa storia di tre viaggiatori temporali, dotati di poteri paranormali, che vengono spediti nel tempo per evitare la nascita di una nuova stirpe di bambini che sono stati manipolati geneticamente. Una volta giunti nell'epoca prefissata i tre che hanno il potere di muovere gli oggetti, di vedere il futuro e di provocare incendi, si trovano inseguiti da uno strano individuo che vuole eliminarli.

Un nuovo viaggio dell’Enterprise, in questo 1997, questa volta tocca alla Next Generation nel film di Jonathan Frakes Star Trek Primo Contatto (Star Trek - The First Contact) arretrare nel tempo e, in questo caso in quello che per noi è ancora futuro. I Borg attaccano la Federazione. Il loro è un piano diabolico. Tornano indietro nel tempo con il preciso scopo di impedire il primo volo a curvatura il quale ha permesso ai terrestri di contattare uomini d’altri mondi, di creare la Federazione e quindi un’organizzazione che vorrebbe vivere lontana da guerre ed ostilità.

L’Enterprise vola anche lei nel passato per impedire questo crimine temporale.

L’avevamo detto: Non toccate il passato (Retroactive) di Louis Morneau, del 1997. Ne sa qualcosa una psichiatra, impiegata presso il Dipartimento di polizia che, a causa di un incidente d'auto sulla highway messicana, è costretta a chiedere un passaggio. Percorsi pochi chilometri la donna si accorge di avere a che fare con un delinquente che sta compiendo i suoi loschi traffici assieme alla passiva collaborazione della sua compagna e alla complicità del gestore di una stazione di servizio. Scampata al massacro che l'uomo ha causato, la psichiatra si rifugia in un isolato laboratorio di ricerca dove uno scienziato ha compiuto con successo degli esperimenti su una macchina del tempo. Per cercare di rimediare la donna torna indietro nel passato più volte per fermare l'assassino ma ogni volta, inspiegabilmente, la situazione sembra peggiorare; un ultimo tentativo infine sortisce, almeno in parte, l'effetto desiderato.

Altro inedito visto solo in tv è questo Sfida contro il Tempo (Time Underfire) di Scott Levy, sempre del 1997. Abbiamo un sottomarino nucleare americano che si trova alle prese con uno strappo del tessuto temporale e l'equipaggio .decide di superare il varco nel tempo, si trova nel futuro e scompare. La corte marziale inizia un'inchiesta per scoprire cosa può essere accaduto ed ordina al Comandante Deakins di ripercorrere il viaggio. L'uomo si ritrova così in un futuro dittatoriale e poliziesco contro il quale alcuni ribelli stanno organizzando una resistenza e Deakins si schiera al loro fianco scoprendo che il capo della Resistenza è suo nipote.

Grande cast per il grosso pubblico è quello che ci viene offerto, ancora nel 1997 da Sfera (Sphere), tratto da un romanzo di Michael Chricton e diretto per il cinema da Barry Levinson

Una nave spaziale viene trovata nelle profondità marine. Essa giace lì da quasi trecento anni. Un gruppo esplorativo composto da scienziati e psicologi, si reca in una base sommersa e da lì alla nave spaziale.

La scoperta è sconvolgente: il velivolo è di fabbricazione terrestre e proviene dal futuro, ha subìto un evento straordinario ed ha viaggiato nel tempo, entrando forse in un buco nero. Dentro la nave c’è una sfera perfetta che ha il potere, come scopriranno gli esploratori, di materializzare i loro incubi. I tre superstiti (Dustin Hoffman, Sharon Stone e Samuel L. Jackson) riescono a raggiungere la superficie mentre la sfera s’innalza nel cielo e scompare, si autoipnotizzano con i loro nuovi poteri, sia per dimenticare di averli, sia per mantenere il segreto.

A proposito di altre dimensioni, le quali ci circonderebbero nei loro infiniti piani di altrettanto infinite probabilità, segnaliamo, sempre nel 1998, questo film televisivo dal titolo Identità Rubata (Nightmare Street) per la regia di Colin Bucksley nel quale una giovane donna si trova proiettata in un'altra dimensione e tutte le persone che conosce hanno nomi e lavori diversi. Sua figlia è scomparsa e lei deve tornare alla sua realtà per ritrovarla. L'aiuta in quest'impresa un giovane medico innamorato di lei e che, una volta tornata nella sua dimensione, incontrerà nuovamente.

Film televisivo del 1999 è questo Due passi nel tempo (Time at the Top) di Jim Kaufman e che è la storia di una ragazza la quale trova una misteriosa chiave che, inserita nell'ascensore condominiale, permette di viaggiare a ritroso nel tempo. Si trova così nel 1881 ad aiutare una sua antenata a tirarsi fuori dai guai Il suo desiderio è quello di restare in quel tempo lontano perciò, dopo essere andata avanti ed indietro negli anni torna nel 1881 con suo padre.

Ed anche Sfida nel Tempo (The Time Shifters) di Mario Azzopardi è un film TV del 1999 e ci narra di un

giornalista (Casper Van Dien), desideroso di fare carriera. Egli scopre che tutti i grandi disastri del ventesimo secolo sono accaduti alla presenza dello stesso individuo. Poco dopo, mentre sta per prendere un volo, è convinto di aver visto lo stesso uomo tra i passeggeri del suo aereo e così è. Frugando tra i documenti del misterioso sconosciuto, il reporter scopre che si tratta di un viaggiatore del tempo che vuole assistere in diretta ai maggiori disastri del secolo. Dopo aver evitato che l'aereo sul quale sta volando subisca una collisione con un altro veicolo, il giornalista si trova inseguito da due strani individui appartenenti ad un’agenzia temporale illegale. Essi vogliono impedire che lui compia altri salvataggi cambiando così irrimediabilmente la linea del tempo e distruggendo in questo modo tutta l'organizzazione...

E in ultimo, ma non certo ultimo, un serial dotato di una certa forza ed intelligenza sui viaggi nel tempo. S’intitola “Seven Days”. A tutt’oggi 44 episodi di circa un’ora l’uno: Sfruttando segreti scoperti a Roswell, un gruppo di ricerca ha trovato il modo di tornare indietro nel tempo per un massimo di sette giorni. Un ex agente della CIA viene reclutato come viaggiatore del tempo allo scopo di modificare gli eventi.

“Esistono tanti universi quante possono essere le pagine di un grande volume e di questo volume noi occupiamo una pagina sola.”

Così scrive Herbert George Wells e poi Frederick Brown nel suo libro What Mad Universe ed aggiunge:

“La dimensione non è che un attributo di un universo, valido soltanto in quel particolare universo. Da qualunque altra prospettiva l’universo non è che un punto, un punto senza dimensioni. C’è un’infinità di punti sulla capocchia di uno spillo, quanti in un universo infinito, oppure in un’infinità d’universi infiniti. E un infinito elevato ad una potenza infinita è ancora soltanto infinito. Abbiamo quindi un numero infinito d’universi coesistenti e tutti gli universi concepibili esistono…”

E se così fosse il viaggio attraverso le dimensioni de “I Viaggiatori”, un serial TV del quale è uscito in videocassetta il pilot intitolato Viaggio nell’Ignoto (Sliders) per la regia di Andy Tennant (1995) e che vede i protagonisti passare da una dimensione all’altra alla disperata ricerca del loro mondo, potrebbe essere infinito, almeno fino a che durerà l’udience…

Negli universi paralleli, come capita ai nostri Viaggiatori del Serial TV, è facile trovare degli esempi di storia alternativa ed anche la letteratura fantascientifica ha trovato modo di sbizzarrirsi tra viaggi nel tempo e dimensioni parallele e, a proposito di queste ultime parliamo de La Notte della Svastica di Katharine Burdekin, Editori Riuniti, Roma 1993 il quale parte dal presupposto, peraltro più volte sfruttato nella letteratura di SF, che i Nazisti abbiano vinto la guerra. La nota curiosa è che la scrittrice compose il romanzo nel 1937, prima della seconda guerra mondiale e mentre Adolf Hitler era vivo e fiorente.

720 anni dopo la morte di Hitler ogni traccia degli ebrei sul pianeta è scomparsa e la storia è stata manipolata in modo da cancellare ogni e qualsivoglia intervento femminile nella storia stessa per cui le donne sono tenute senza alcuna considerazione, solamente un libro è rimasto a raccontare la verità…

Assurdo Universo di Frederick Brown è edito da Mondadori dove il direttore di una rivista di fantascienza è improvvisamente scagliato in un universo parallelo dove trova reali molte cose che erano narrate nella sua rivista. La Svastica sul Sole di Philip K.Dick, Ed.Fanucci- Roma parte dal presupposto, ancora una volta, che i tedeschi avessero vinto la guerra mondiale e. assieme ai giapponesi si dividono il territorio statunitense.

Ancora Dick con Le Tre stimmate di Palmer Hendrick Ed. Nord 1984 dove tutti i mondi del sistema solare sono stati colonizzati da persone che hanno lottato duramente contro gli ambienti ostili e sono stati portati via brutalmente dal loro, le lotte per la sopravvivenza sono continue e stressanti, ma, un giorno Palmer Hendrick, partito dieci anni prima da Urano alla volta di Proxima Centaury ritorna offrendo ai terrestri un nuovo tipo di droga in grado di dare l’immortalità. Ma colui che è tornato è veramente Palmer Hendrick?

Ubik, edito da Fanucci nel 1969 ci parla di un uomo che viene scaraventato da un flusso temporale nell’America degli anni ’30, egli è in compagnia di una donna, Pat, in grado di regolare il fluire del tempo.

Norman Spinrad scrive Il Signore della Svastica edito da Longanesi nel 1976, ma il vero autore del libro sarebbe Adolf Hitler, il quale non è diventato il dittatore che la storia conosce, ma se ne è andato negli Stati Uniti per dedicarsi prima alle illustrazioni per riviste di fantascienza e poi a scrivere romanzi diventando un autore di grosso calibro vincitore di un premio Hugo.

Una vasta raccolta di racconti aventi come tema le dimensioni parallele e le varianti storiche è contenuta nel libro I Mondi del Possibile della Ed. Nord, del 1993.

Passando, invece, ai viaggi nel tempo e dopo aver almeno citato il grande classico La Macchina del Tempo di Herbert George Wells parliamo di Clifford D.Simak e del suo: Oltre l’Invisibile, edito da Mondadori nel 1978: siamo in un imprecisato domani ed il protagonista della nostra storia, Asher Sutton, è tornato da Aldebaran dopo un pauroso incidente nello spazio nel quale lui è l’unico sopravvissuto, ma, all’interno del suo corpo, c’è un’entità aliena che è in contatto con lui e quindi Asher si trova implicato in una storia che lo coinvolge direttamente e lo trascina nello spazio e nel tempo, verso un libro che lui nemmeno ricorda di aver scritto mentre le barriere temporali stanno per scomparire….

Ancora di Mondadori e La Fine dell’Eternità di Isaac Asimov. Gli Eterni sono una sorta di setta che ha la capacità di manipolare sia il passato che il futuro, sono piccole, minutissime manipolazioni che, con il tempo, diventano gigantesche. Uno di questi Eterni comincia a porsi dei quesiti non necessari…

Timescape di Gregory Benford Ed. Nord 1989 ci porta a comunicare attraverso il tempo. Così fanno degli scienziati che riescono in questo modo ad entrare in contatto con un professore di fisica nell’anno 1962 e ad avvisarlo che, nel futuro, la Terra sta per essere distrutta da un diabolico Plancton, intervenendo nel passato si potrà salvare il futuro.