Atterraggio alieno a Holloman
(Giacomo Casale)
La Base di Holloman oggi
Il presunto sbarco alieno alla base militare USA di Holloman
è stato reso noto per la prima volta da Robert Emenegger, documentarista
americano e membro del Partito Repubblicano.
Emenegger fu convocato nel 1972 dall'Aeronautica Militare statunitense
per produrre un documentario su UFO ed alieni. L'invito coinvolse anche
il suo amico e documentarista Allan Sandler.
Emenegger, pur conoscendo poco o nulla su tale argomento, accettò subito;
fu quindi invitato unitamente a Sandler in California, presso la base
militare di Norton, ove, in presenza di un ufficiale dell'AFOSI (Ufficio
Operazioni Speciali dell’Air Force) discusse il progetto con Paul Shortle,
direttore della Divisione Audiovisiva della Norton AFB, l'emittente radiofonica
dell'aeronautica.
Stemma dell’AFOSI
Emenegger rimase sbalordito dinnanzi a quello che gli
fu richiesto: l’Aereonautica avrebbe messo a sua disposizione il seguente
materiale:
- Fotografie e film di UFO, foto di esseri alieni e di autopsie di
Grigi.
- Un film in 16mm di un alieno in compagnia di un ufficiale dell’ aeronautica
militare. L’ alieno era scampato ad un incidente del 1949 ed era stato
tenuto in custodia a Los Alamos fino alla sua morte nel 1952.
- 800 piedi di pellicola circa un incontro tra tre alieni ed i militari
della base di Holloman durante uno sbarco avvenuto negli anni ’60.
- Fotografie di UFO prese da astronauti delle quali la NAS aveva negato
formalmente l'esistenza.
Ma veniamo alla famosa pellicola in 16 mm, girata nell'aeroporto
militare di Holloman, Nuovo Messico, il 25 aprile 1964.
Nel filmato si vedevano tre UFO atterrare e alcuni alieni scendere dalla
loro navetta per incontrarsi con il comandante della base, il colonnello
Emmanuel F. Bonvincin, e due ufficiali del Servizio Informazioni. Ad Emenegger
tutto ciò sembrava incredibile ed era disposto ad accettare qualsiasi
condizione pur di curare la produzione del progetto ed entrare in possesso
di quel sensazionale materiale.
Successivamente dovette recarsi varie volte a Washington D.C. per sottoporre
al Pentagono il copione. Infine, il colonnello Coleman diede il nullaosta
per la realizzazione del documentario.
Per motivi di sicurezza, Emenegger avrebbe dovuto prestare giuramento
di segretezza e, entro pochi mesi, gli sarebbe stato consegnato il materiale.
Sandler stava già iniziando le riprese nella base di Holloman (gli erano
anche stati mostrati gli edifici 383 e 1382 ed il luogo in cui era avvenuto
l'atterraggio) ma all'ultimo minuto fu convocato dal generale George Weinbrenner
della base di Wright Patterson, il quale gli comunicò che non gli sarebbe
stato consegnato né il video né le foto dell'atterraggio alieno.
La spiegazione fu che la nazione, già troppo scossa dall’affare dei MIG
25 e dallo scandalo Watergate, non avrebbe retto ad una simile rivelazione.
Fu quindi consigliato ad Emennegger di rielaborare il progetto facendone
uno special televisivo e di rappresentare graficamente la scena dell'atterraggio
alla base di Holloman presentandola come “qualcosa che potrebbe verificarsi
in futuro o che, forse, è già accaduta”.
E cosi il film entrò nel circuito televisivo nazionale col titolo: UFOs:
Past, Presence and Future ed in seguito fu messa in circolazione
una videocassetta con il titolo UFOs: it has begun.
Emennegger scrisse anche un libro sull’evento. Ecco come descrive la scena
da lui vista nel filmato originale: “Gli uomini di guarnigione alla
torre di controllo localizzano sul radar tre oggetti volanti; cercano
subito di mettersi in contatto radio con loro, ma invano. Parte una squadra
di caccia da intercettazione con l'ordine, 'venuto da molto in alto',
di limitarsi a scortare il volo degli UFO. Per pura coincidenza, a bordo
di un elicottero di servizio, è in volo di ordinaria routine anche la
squadra dei cineoperatori della base militare, che hanno così l'opportunità
di filmare gli UFO in fase di atterraggio sul campo di Holloman. Uno degli
oggetti comincia a scendere, mentre gli altri due rimangono in volo sospeso
sulla base. Una seconda squadra di cineoperatori, in una diversa postazione
riescono a filmare la discesa del disco sul campo. Dopodiché, il comandante
della base e due ufficiali del Servizio Informazioni dell'Aeronautica
s'inoltrano nel campo, mentre sullo scafo alieno si apre una porta scorrevole…”.
Ricostruzione dell’atterraggio di Holloman
tratta dal video UFOs: Past, Presence and Future
La descrizione fatta da Emennegger degli extraterrestri
è la seguente: “due esseri simili all'uomo, vestiti con una tuta aderente,
alti circa un metro e sessanta, pelle grigio-azzurrina, grandi occhi distanziati
dal taglio orientale, testa a “pera” che si allunga dietro, vistoso naso
a uncino. In testa avevano copricapi ornati da vari giri di larghe fasce
(o nastri), portavano orecchini, e in mano un bastone simile ad uno scettro.
Il comandante e i due agenti si fecero avanti per salutare gli stranieri.
Poi li condussero in un edificio contrassegnato con il numero 383che sorge
in fondo al Viale di Marte”.
Lo sbarco degli alieni
Il 14 ottobre 1988, nello special televisivo della CBS
UFO-cover up:Live, il direttore della Direzione Audiovisiva della
Base Aeronautica Militare di Norton, Paul Shartle, spiegò ai telespettatori
di aver visionato personalmente la pellicola e di essere sicuro che non
si trattava di una scena fittizia girata a scopo di esercitazione, bensì
di un documento autentico.
A sinistra, disegno degli alieni eseguito da Emmenenger; a destra
bassorilievo di Kalchu, Irak (IX secolo a.v.), raffigura un Annunaki con
elmo e scettro. L’Ufologo tedesco Michael Esemann ritiene di riscontrare
una inquietante similitudine tra le due immagini.
Ulteriori conferme sembrano venire da un documento governativo
fatto pervenire all'ufologo William L. Moore, nel quale si afferma che
l'incontro sarebbe avvenuto il 25 aprile 1964 ed esso fu il coronamento
di un progetto del governo degli Stati Uniti teso ad entrare in contatto
con i piloti dei dischi volanti. Il documento dice testualmente: “Il
progetto Sigma, che risale al 1954, faceva parte inizialmente del Progetto
Gleem… Il suo compito era quello di entrare in contatto con gli extraterrestri.
Il programma ebbe successo quando, nel 1959, gli Stati Uniti riuscirono
a stabilire una primitiva comunicazione con gli extraterrestri. Il 25
aprile 1964 un ufficiale dei Servizi d'Informazione dell'Astronautica
Militare s'incontrò con due extraterrestri in un posto stabilito nel deserto
del Nuovo Messico. Il contatto durò quasi due ore e durante l'incontro
l'ufficiale dell'Aeronautica poté scambiare con gli extraterrestri informazioni
di fondamentale importanza. Il progetto viene tuttora portato avanti,
sempre in una base militare aeronautica del Nuovo Messico".
Nel 1983, durante una sua visita alla base militare di Kirtland, alla
giornalista Linda Moulton Howe fu mostrato (dal tristemente noto Richard
Doty) un documento analogo (anch'esso datato 25 aprile 1964), che parimenti
confermerebbe l'autenticità di quanto avvenne alla base di Holloman.
La Howe venne a sapere che gli extraterrestri sostengono di essere i creatori
dell'uomo e di aver ininterrottamente guidato la sua evoluzione mediante
sempre nuove manipolazioni genetiche.
Dai documenti risulterebbe inoltre un accordo stipulato tra gli extraterrestri
ed il governo degli Stati Uniti. In base all’accordo, gli extraterrestri
offrivano la loro avanzata tecnologia in cambio di basi nelle quali poter
effettuare i loro esperimenti genetici sul bestiame e sugli esseri umani.
Contemporaneamente gli alieni, in cooperazione con i vari governi terrestri,
rivelerebbero per gradi all'umanità la loro esistenza e presenza sul nostro
pianeta.
L’ultima conferma in ordine di tempo del suddetto evento è venuta dal
defunto rivelatore statunitense William Cooper, il quale sosteneva di
aver visionato nel 1972, quando era ancora in servizio presso la Marina
Militare statunitense, due rapporti che provavano il contatto del governo
USA con esseri alieni: il Progetto Grudge/Blue Book Rapporto n. 13 ed
il Rapporto Majority; nel primo di tali rapporti erano presenti anche
delle foto alieni, alcune delle quali rappresentavano proprio gli esseri
sbarcati ad Holloman.
In una intervista concessa alla giornalista Linda Howe
il 20 febbraio1989 Cooper affermava: “Holloman è reale. Gli ET sono
sbarcati. Essi furono in contatto con noi per diversi giorni e soggiornarono
negli edifici della base. Dissero che vi erano altri alieni che visitavano
la Terra ma non sapevano né chi fossero né da dove provenissero”.
La descrizione degli alieni (con tanto di schizzo esplicativo) fatta da
Cooper alla Howe è la seguente: “5 piedi di altezza, pelle bluastra, nastri
attorno alla testa con appendici che terminavano dietro le orecchie che
sono in realtà dispostivi di traduzione dell’inglese e di altre lingue.
Un qualche tipo di “schermatura” sugli occhi. Quest’ultimi hanno pupille
verticali, come i gatti. Il naso è aquilino, molto pronunciato; la bocca
è una semplice fessura ed il mento è sfuggente. Il viso è piatto ed inespressivo.
La testa non è grande, in proporzione, quanto quella dei “piccoli Grigi”,
ma è più grande di quella degli umani e nella parte posteriore è molto
pronunciata come quella di alcune antiche immagini dei faraoni egiziani.”
A sinistra Schizzo degli alieni di Holloman eseguito da William Cooper.
A destra, disegno eseguito da Giacomo Casale.
L’ufologo tedesco Michael Hesemann, nel suo saggio “Il
mistero dei cerchi nel grano”, dopo aver riportato l’episodio di Holloman,
avanza alcune interessanti osservazioni: “quando lo vidi per la prima
volta (il disegno di Emmenger raffigurante gli alieni nasuti-n.d.a.) mi
fece un effetto di deja vù: da qualche parte dovevo aver visto quella
fisionomia. Poi mi ricordai: a Berlino, nella sezione dell’Asia Anteriore
del museo di Pergamo su un bassorilievo antico di 2800 anni, proveniente
da Kalchu, città del regno assiro di Assurnasirpal II (883-859 a.c.) corrispondente
all’attuale Irak settentrionale. Vi si vede un genio - com’era denominato
nel catalogo del museo - in realtà un Annunaki, cioè di “quelli che vengono
sulla Terra dal Cielo” per creare gli uomini a loro immagine e somiglianza.
Lo stesso volto dal naso aquilino (sul bassorilievo guarnito però anche
con una lunga barba), lo stesso scettro, lo stesso orecchino, lo stesso
“elmo anche se, forse perché persona di rango inferiore, qui ornato con
soli tre giri di nastro. Gli egizi raffiguravano questi dei - che chiamavano
neteru, cioè guardiani - con una pelle grigio-azzurrina e ne allungavano
la parte posteriore del capo, una caratteristica che - condizionata artificialmente
o geneticamente - ritroviamo nelle famiglie dei faraoni (come pure il
naso aquilino, indice di nobiltà) che si ritenevano diretti discendenti
degli dei.”
Gli alieni di Holloman ci avevano già visitato in un remoto passato condizionando
la nostra evoluzione? Forse.
Stando ad alcune voci, quanto descritto sopra non fu l’unico né il primo
tentativo del governo USA di avviare un progetto per la diffusione controllata
al pubblico dell’esistenza di forme di vita extraterrestre.
Ward Kimball, uno degli animatori storici della Walt Disney (sì, proprio
quella di Topolino) in occasione di un simposio del MUFON (Mutual UFO
Network) tenutosi nel luglio 1979, ebbe a fare delle dichiarazioni a dir
poco sconcertanti.
Kimball apparteneva al novero dei “nove fidati anziani “ collaboratori
di Disney ed era dotato di un’ eccezionale creatività artistica, essendo
il regista di capolavori del cinema di animazione quali “Pinocchio,"
"Fantasia" e "Peter Pan."
Quello che pochi sanno invece, è che Kimball era anche un appassionato
di Ufologia in possesso di una grande raccolta di libri e riviste sugli
UFO.
Negli anni ’50 lavorò alla produzione di tre documentari aventi come tema
lo spazio con la consulenza tecnica del Dott. Werhner Von Braun, il genio
della missilistica, a cui si devono i primi progressi del programma spaziale
USA.
Premesso ciò, torniamo alle dichiarazioni di Kimball fatte al suddetto
Simposio.
Dinnanzi ad un pubblico sbalordito, Kimball raccontò del suo interesse
per gli UFO e di come il governo americano avesse contattato Walt Disney
per la realizzazione di un documentario avente lo scopo di acclimatare
la popolazione americana alla realtà extraterrestre!
Nel 1955/56 l’USAF avvicinò il famoso produttore americano e gli chiese
di cooperare nel suddetto progetto offrendogli autentici filmati di UFO
da inserire nel film.
Non erano inusuali i rapporti tra l’USAF e Disney, dopo tutto la Commissione
Robertson già nel 1953 si era servita dei disegni umoristici della famosa
casa di produzione per ridicolizzare gli avvistamenti di dischi volanti
spogliandoli di quell’aura di mistero che avevano assunto agli occhi del
pubblico americano fin dal 1947.
Il creatore di “Topolino” aveva inoltre cooperato con il governo per la
produzione di documentari di guerra durante il 2° conflitto mondiale.
Secondo un documento FBI del 16 dicembre 1954, Disney era un informatore
del Bureau. Ecco il testo del documento: ”attesa la particolare posizione
del sig. Disney nell’industria cinematografica, si pensa che la sua collaborazione
può essere preziosa per questo Ufficio…”
Terminate le riunioni preliminari con USAF, Disney cominciò a lavorare
alla realizzazione del documentario. Chiese quindi ai suoi collaboratori
di preparare degli schizzi sull’aspetto degli alieni e restò in attesa
della pellicola promessa dall’USAF.
Come al solito, all’ultimo minuto l’Aereonautica fece marcia indietro
informando Disney che il progetto era revocato.
Kimball sostiene che nel frattempo gli artisti della Walt Disney avevano
realizzato gran parte del filmato di animazione sulle creature aliene,
da cui fu poi tratto un cortometraggio.
Il breve documentario non fu mai mostrato in pubblico, ma Kimball al simposio
del 1979 ne mostrò un segmento di 15/20 minuti.
Fonti:
- Il mistero dei cerchi nel grano – Michael Hesemann ed. Mediterranee
- Disney, UFOs And Disclosure - Grant Cameron
- Il contatto è già avvenuto? Voci di incontri e collaborazioni tra
il governo USA e gli alieni- Antonio Manera
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