ASTRONAUTI ED ALIENI
(Giacomo Casale)
Houston
we have a
problem
(frase
pronunciata in occasione della missione Apollo XIII, a
seguito dellavaria che ne causò il fallimento)
Si
è spesso vociferato di incontri tra UFO ed
astronauti, presumibilmente avvenuti nel corso delle
varie missioni spaziali intraprese dal governo americano a
partire dagli inizi degli anni 60 del 20° secolo.
Recentemente è venuta a galla, grazie a Clark B. McClelland,
un operatore del programma Shuttle della NASA, una storia
a dir poco incredibile.
McClelland,
in un suo articolo del 2004, ha riportato una
conversazione avuta con il Col. Ellison Onizuka,
specialista di missione sullo Space Shuttle Challenger,
solo alcuni giorni prima che la navetta esplodesse il 28
gennaio 1986, causando la tragica morte di tutto
lequipaggio.
Secondo
McClelland, Onizuka gli chiese se il suo cognome avesse
un qualche collegamento con la base dellaereonautica
McClellan, a Sacramento in California. McClelland,
sorpreso dallinconsueta domanda, rispose
negativamente. A quel punto Onizuka riferì che,
approssimativamente otto o nove anni prima del suo
addestramento da astronauta, presso la suddetta base,
egli ed altri ingegneri di volo aerospaziale e piloti
dellUSAF furono condotti in una stanza ove fu
proiettato un filmato di esseri alieni morti. I corpi
degli esseri, giacenti su lastre di marmo, avevano
grandi teste e grandi occhi, tipici degli alieni della
razza dei Grigi.
Gi
ufficiali presenti alla proiezione furono colti
completamente alla sprovvista da quello spettacolo, e non
fu data loro alcuna possibilità di discutere ciò che
avevano visto
Col.
Ellison Onizuka
Onizuka
pensò che si trattasse di un qualche tipo di test
psicologico per testare la loro reazione complessiva.
Il
colonnello Onizuka iniziò il proprio servizio attivo
nellAereonautica nel 1970, e fu selezionato come
astronauta per la NASA nel 1978. Prestò servizio presso
la base di McClellan durante i primi anni 70 ed è
quindi probabile che lepisodio a cui egli fece
riferimento si sia verificato in quel periodo.
Leonard
Stringfield, ricercatore noto per i suoi studi in materia
di UFO crash
Come
al solito è difficile determinare quanto di cui sopra
corrisponda a verità, è però utile ricordare che verso
la fine degli anni 70 il ricercatore Leonard Stringfield
raccolse molte storie simili. Parecchi militari
riferirono di aver visto filmati mostranti esseri alieni
e la loro tecnologia. In particolare, uno specialista di
radar disse a Stringfield che nel 1953,
mentre era di stanza a Fort Monmouth, New Jersey, gli fu
mostrato il film di un UFO apparentemente precipitato nel
deserto.
Le
immagini contenevano anche una breve prospettiva
dellinterno del disco e corpi di alieni morti in
una tenda militare.
Il
filmato era pieno di graffi e di resa grafica piuttosto
scadente, segno che era stato proiettato molte volte.
Lufficiale presente alla proiezione disse ai
presenti di pensarci su e di non parlarne con
nessuno. Due settimane dopo, un ufficiale dei
servizi di intelligence della base disse
alloperatore radar di dimenticare il film che aveva
visto perché si trattava di una beffa !
Qualche
anno dopo un altro militare, anchegli operatore
radar, raccontò al testimone di aver visionato lo stesso
film e di aver ricevuto le medesime istruzioni.
Per
quale oscuro motivo il governo americano ha mostrato a
militari con precise credenziali (operatori radar,
astronauti) filmati su UFO ed alieni? Forse per
prepararli in qualche modo a possibili contatti con
intelligenze extraterrestri, considerate anche le
mansioni svolte? Non è infatti del tutto improbabile che
un astronauta, nel corso delle proprie missioni, possa in
qualche modo fare simili incontri. Sono del parere che
una mancata informazione sulla materia da parte della Nasa
abbia potuto causare i traumi di cui hanno sofferto gli
astronauti delle prime missioni spaziali. Bisogna infatti
ricordare che lequipaggio dellApollo XI
accusò strani disturbi al ritorno sulla Terra: Buzz Aldrin
soffrì per molto tempo di una grave forma di
depressione, mentre Neil Armstrong divenne insolitamente
misantropo e taciturno. Avevano visto qualcosa a cui non erano
stati adeguatamente preparati?
Lequipaggio
dellApollo XI: da sinistra Armstrong, Collins, Aldrin
Secondo Neil Armstrong (il primo uomo a metter piede
sulla Luna), gli alieni hanno una base sul nostro
satellite e ci dicono, in termini piuttosto decisi, di stare
alla larga dalla Luna. A quanto dicono i rapporti finora
noti, sia Neil Armstrong che Edwin Aldrin videro degli
UFO dopo il famoso atterraggio sulla Luna dall'Apollo 11
il 21 luglio 1969. Uno degli astronauti riferì di aver
visto una "luce" sopra e dentro un cratere
durante la ripresa televisiva, seguita da una richiesta
di maggiori informazioni da parte del controllo missione.
Ecco il dialogo che si sarebbe svolto fra Luna e Terra: NASA:
Che cosa c'è? Controllo missione chiama Apollo 11...
Apollo 11: Quei "cosi" sono enormi, mio
Dio ! Enormi! Oh, mio Dio, non ci credereste ! Vi dico
che stiamo vedendo altre ' navicelle qui fuori. Sono
ferme sul bordo del cratere ! Sono sulla luna e ci stanno
osservando!
Un professore, che ha
voluto rimanere anonimo, ha inviato alle organizzazioni ufologiche
il seguente resoconto di un dialogo da lui avuto con Neil
Armstrong durante un simposio della NASA: Professore: Che
cosa accadde veramente fuori dell'Apollo 11?
Armstrong: Una cosa incredibile, anche se noi abbiamo
sempre saputo di questa possibilità. Il fatto è che
loro (gli Alieni) ci hanno intimato di allontanarci! .
Professore: Che cosa vuole dire "intimato di
allontanarci" ?
Armstrong: Non posso entrare nei dettagli, posso
solamente dire che le loro astronavi sono di gran lunga
superiori alle nostre sia per dimensioni che per
tecnologia. Accipicchia se erano grandi!... e minacciose!
Professore: Ma la NASA ha ugualmente inviato sulla Luna
altre missioni dopo l'Apollo 11... .
Armstrong: Naturalmente: la NASA le aveva già annunciate
a quel tempo, e non poteva rischiare il panico sulla
Terra.
Secondo l'ufologo americano Vladimir Azhazha, "Neil Armstrong
disse al Controllo Missione che due enormi oggetti
sconosciuti stavano osservando lui ed Aldrin dopo
l'atterraggio sulla Luna. Ma questo messaggio non è mai
stato ascoltato dal pubblico, perché la NASA lo ha
censurato."
Aleksandr Kasantesev afferma che Buzz Aldrin fece un film
a colori dell'UFO da dentro la navicella, e continuò a
filmare loro, Armstrong e lui stesso anche quando furono
fuori. Armstrong confermò che la storia era vera, ma
rifiutò di dare ulteriori dettagli, poi ammise che la
CIA voleva nascondere l'accaduto.
Occorre
inoltre aggiungere che da tempo circola su internet un
file audio che riporta la conversazione tra gli
astronauti ed il centro di controllo di Houston, captata
da diverse stazioni radio terrestri a frequenza
ultrarapida, prima che la NASA la sopprimesse nella
trasmissione televisiva che illustrò larrivo di
Apollo XI sulla Luna (nonostante la NASA affermi il
contrario, esisteva infatti una leggera differita tra le
reali comunicazioni Nasa-Apollo e quelle ritrasmesse al
mondo). Ecco il testo integrale: Astronauta 1: Ma
cos'è quello? Astronauta 2: Avete una
spiegazione? Houston: Non vi preoccupate,
attenetevi al programma! Astronauta 1: Mio Dio, ma
è incredibile, questo è fantastico, non lo potreste mai
immaginare! Houston: Sappiamo di questo, andate
dall'altra parte! Astronauta 1: Ma che diavolo è
quello? È incredibile ...... Dio ... ma cos'è? Allora,
me lo dite? Houston: Cambiate frequenza, usate
Tango, Tango! Astronauta 1: Allora è una forma di
vita, quella! Houston: Cambia frequenza.
Houston: Usa Bravo Tango, Bravo Tango, scegli Jezebel,
Jezebel! Astronauta: ......sì! ..... ma tutto
questo è incredibile! Houston: Passa su Bravo
Tango, Bravo Tango! A questo punto la comunicazione viene
interrotta.
Maurice Chatelain,
noto esperto di comunicazioni del Centro Spaziale di
Houston, recentemente scomparso, ha scritto in un diario
che in alcuni casi astronavi terrestri hanno sfiorato
degli UFO ."Gli astronauti - scrive Chatelain -
hanno visto cose delle quali non possono parlare con
nessuno fuori dalla NASA".E ancora: "Tutti i
voli Apollo o Gemini furono seguiti a distanza, qualche
volta... molto ravvicinata, da veicoli spaziali di
origine extraterrestre. Ogni volta che ciò è accaduto
gli astronauti ne hanno informato la missione di
controllo, che ha imposto loro l'assoluto silenzio".
Scrive
il console Alberto Perego: "L'aviazione
extraterrestre ha sempre seguito, controllato ed
osservato da vicino, tutti i nostri esperimenti spaziali.
Risulta che siano stati osservati e seguiti in orbita, lo
Sputnik I (3-10-1957), lo Sputnik II (3-11-1957), lo Juno
II (1-11-1959), l'Echo I (2-08-1960), il Polaris
(10-01-1961), il Minutemann (18-03-1963). Avevano già
visto dischi, i cosmonauti Gagarin, Titov, Mac Divitt, Cooper,
Iegorov, Leonov, White, Borman, Lowell, Tereskova ed
altri."
Insegna del programma Apollo
Facciamo
ora una rapida rassegna delle varie missioni spaziali:
MERCURY
MA-6 Friendship 7 - 26/02/1962
John
Glenn, durante il volo orbitale sopra l'Australia,
comunica a Houston di vedere migliaia di particelle
luminose che lo scortano per 6.000 chilometri. Al rientro
nell'atmosfera sarà seguito da un globo luminoso che
l'astronauta esclude trattarsi di una meteora: per le sue
dichiarazioni Glenn sarà allontanato dai voli. (fonte:Francesco
Ogliari già Presidente del Museo Nazionale della Scienza
e della Tecnica).
MERCURY MA-7 Aurora 7 - 24/05/1962
Le particelle luminose che scortano l'astronave Mercury vengono
scorte sopra l'Australia da Scott Carpenter, velocissime,
in formazione. Carpenter esclama: "Dunque esistono!
Ditelo a Glenn che aveva ragione!". In fase di
recupero, per un errore di calcolo, Scott Carpenter resta
in acqua un'ora. Quando lo ritrovano asserisce di essere
stato aiutato da un alone arancione, poi verde, attorno
alla capsula. Il calore esterno non penetrò mai in
cabina, anche se la temperatura era elevatissima. (Francesco
Ogliari).
VOSTOK 4 - 12/08/1962
L'astronauta russo Pavel Popovic, durante le 45
rivoluzioni attorno alla Terra: "Vedo le famose
particelle luminose". (Francesco Ogliari).
MERCURY MA-8 Sigma 7 - 3/10/1962
Walter Schirra, su Mercury Sigma 7: "Scott (Carpenter),
le vedo anch'io le tue particelle luminose, mi
scortano!" (Francesco Ogliari).
MERCURY MA-9 Faith 7 - 15/05/1963
Gordon Cooper: "Durante il volo scorsi un'enorme
palla luminosa che mi veniva addosso: era un disco
volante verde con fascia rossa".
La comunicazione di Carpenter a terra viene tagliata
dalla NASA e l'astronauta ha il divieto di fare ulteriori
dichiarazioni in tal senso ai giornalisti. ("Tribuna
Illustrata" n. 28 - 9/07/1967) (Francesco Ogliari).
VOSTOK - 18/03/1965
Viene collocato in orbita il satellite artificiale russo
"Vostok", pilotato da Berezev e Leonov. Il
primo cosmonauta ad uscire dalla capsula e a farsi
trascinare in volo nello spazio cosmico fu Leonov. Si
saprà poi che egli aveva visto "un misterioso
oggetto rotondo". (Alberto Perego).
GEMINI 1 - 8/04/1965
Viene lancia la "Gemini 1", con due piloti a
bordo. Fu un pieno successo, ma si apprese in seguito, da
fonti riservate, che la "Gemini" era ancora
nella sua prima orbita quando era stata avvicinata da
quattro dischi che le si erano affiancati: dua ai lati,
uno di sopra e uno dietro. (Alberto Perego).
GEMINI 4 - 3/06/1965
A bordo della Gemini 4, Mc Divitt avvista sopra le Hawaii
un oggetto misterioso con sporgenze simili a braccia. Lo
fotografa. Rivede altri due oggetti simili sopra le
Canarie: alla NASA un portavoce ufficiale riferisce alla United
Press: "Un attento esame delle immagini scattate
dall'oggetto non mostra nulla che somigli a un
satellite". Mc Divitt dichiara che l'oggetto visto e
gli altri due hanno forma di disco luminescente. (Francesco
Ogliari).
Mac Divitt ammise di aver visto "tre" oggetti
misteriosi attorno alla Gemini 4. Il primo oggetto, visto
sulle Hawaii, venne descritto come un apparecchio con tre
lunghe antenne. Si disse che poteva trattarsi di un
vecchio "Pegasus", vagante nello spazio. Ma che
cosa erano gli altri "due" oggetti visti sulle
Antille? Furono pubblicate fotografie di "un
oggetto" visto da Mac Divitt e si disse che
"assomigliava ad una piccola cometa"! (Alberto Perego).
GEMINI 7 - 4/12/1965
Frank Borman e James Lovell avvistano un oggetto non
identificato durante il loro volo.
Borman affermò di aver visto l'oggetto ad una certa
distanza dalla capsula. Da terra gli fu risposto che
quello che aveva visto era lo stadio finale del loro
razzo propulsore Titan. Borman replicò che il razzo
propulsore era al suo posto e che lui stava vedendo
qualcosa di completamente diverso.
GEMINI 8 - 16/03/1966
Veniva posta in orbita un' "Agena" e dopo
un'ora e quaranta minuti la Gemini 8. I piloti Scott e Armstrong
riuscivano ad agganciarsi all'Agena a 300 Km d'altezza.
Pochi minuti dopo Armstrong comunicava alla Base che la
Gemini 8 si era messa a vibrare paurosamente e a ruotare
su se stessa insieme all'Agena.
La Base dette immediatamente ordine di rientrare. Occorse
però più di mezz'ora perché la Gemini riuscisse a
staccarsi dall'Agena. I razzi di stabilizzazione,
improvvisamente, ripresero a funzionare da soli. Armstrong
dichiarò ai giornalisti che anche la Gemini 8 aveva
incontrato le famose "lucciole spaziali", già
segnalate da Glenn e da Carpenter in precedenti voli
orbitali. (Alberto Perego).
GEMINI 9 - 3/06/1966
Cernan riuscì a rimanere fuori della capsula per un'ora
e trenta minuti (invece di due ore e trenta minuti come
programmato), perché il suo casco cominciò a
surriscaldarsi a 297 Km d'altezza, durante la 31esima
orbita, all'inizio del terzo giorno di volo. La Gemini 9 ricevette
allora l'ordine di rinunciare all'inseguimento dell'ATDA
(satellite che avrebbe dovuto essere inseguito e poi
agganciato dalla Gemini 9) e di rientrare.
Riuscì inspiegabile che l'ATDA, dopo aver compiuto 20
orbite attorno alla Terra, era stato improvvisamente
circondato da cinque oggetti volanti, quattro dei quali
non avevano potuto essere identificati. (Alberto Perego).
GEMINI 10 - 18/7/1966
Young e Collins fotografano "dischi volanti". Collins
rilascerà un'allucinante intervista trasmessa da Gianni Bisach
per "Prima Pagina", della RAI TV italiana,
sulla sua esperienza. (Francesco Ogliari).
GEMINI 11 - 13/09/1966
Conrad e Gordon videro passare un "oggetto
misterioso" ruotante su se stesso, poco distante dalla
Gemini e riuscirono a fotografarlo. (Alberto Perego).
APOLLO 7 - 11/10/1968
Schirra, Eisele e Cunningham fotografano casualmente due
oggetti sconosciuti sui monti del Pakistan.
APOLLO 8 - 21-27/12/1968
Durante la missione di Borman, Lovell e Anders vengono
avvistati Ufo a forma di dischi mentre la capsula
orbitava intorno alla Luna. Gli astronauti dicono:
"Siamo stati informati che Santa Claus esiste".
(Maurice Chatelain).
APOLLO 9 - 3/03/1969
Mc Divitt, Scott e Schweickart realizzano il
congiungimento col modulo lunare. Nella notte il sonno
degli astronauti è stato turbato da misteriose
trasmissioni radio per quattro volte consecutive. ("Corriere
della Sera" - 5/03/1969) (Francesco Ogliari).
APOLLO 10 - 18-26/5/1969
Avvistati due Ufo seguire la capsula durante orbita
lunare e volo di ritorno. (Maurice Chatelain).
APOLLO 11 - 20/7/1969 (allunaggio)
Poco prima che Neil Armstrong mettesse piede sulla Luna,
due UFO gli passarono sulla testa e il suo compagno Buzz Aldrin
scattò molte istantanee che li ritraevano. (Maurice Chatelain).
Buzz Aldrin,
in occasione del venticinquesimo anniversario dello
sbarco sulla Luna, ha dichiarato, alla presenza di Neil Armstrong,
nel corso di una cerimonia celebrativa in Italia:
"...un UFO era con noi... Poco dopo aver lasciato il
campo gravitazionale della Terra diretti alla Luna, tutti
e tre, Neil Armstrong, Mike Collins ed io, vedemmo
apparire sull'oblò un oggetto luminoso che ci seguiva a
distanza... Ne informammo Houston, la base. Pensammo che
fosse l'ultimo stadio del Saturno 5, il missile che ci
aveva lanciato, ma i conti non tornavano. Non poteva
essere neppure la sonda robot lanciata dai sovietici per
batterci almeno simbolicamente nella corsa alla Luna,
perché era più avanti di noi. Che cos'era? Non lo so,
non lo scoprimmo mai. L'oggetto ci accompagnò per molte
ore e poi scomparve..." ("La Stampa" -
24/07/1994) (Roberto Pinotti).
APOLLO 12 - 14-24/11/1969
Poche ore dopo la partenza, i tre cosmonauti , Gordon, Conrad
e Bean, comunicano alla Base di Houston di essere
inseguiti da un oggetto volante non identificabile. La
Base di Houston replicò: "Andate pure a dormire
tranquilli! Domani vi diremo di che cosa si tratta".
Il giorno dopo venne ufficialmente spiegato che l'oggetto
misterioso era un "riflesso" (!?) di uno degli
stadi esauriti del "Saturno" che, invece di
immettersi in orbita solare, aveva proseguito nella
stessa direzione dell'Apollo!!! L'opinione pubblica
mondiale aveva intuito che cosa poteva effettivamente
essere quell'oggetto luminoso che, a 40 chilomentri di
distanza dall'Apollo 12, era apparso alla televisione di
proporzioni enormi. (Alberto Perego).
APOLLO 13 20/04/1970
La missione fu interrotta a causa di una grave perdita
da uno dei serbatoi dellossigeno del modulo di
comando. Chatelain si spinse al punto di dichiarare che
il fallimento dellApollo XIII fu dovuto ad un UFO
che proteggeva qualche base lunare creata dagli
extraterrestri poiché a bordo aveva una piccola
struttura nucleare destinata ad essere piazzata sulla
luna per rilevazioni sismiche. Sia come sia, la NASA non
ha ancora comunicato ufficialmente i risultati
dellindagine sullavaria.
APOLLO 14 - 31/01-9/02/1971
Shepard
avvista le luci misteriose che scortano l'astronave.
Subito dopo comunica il suo messaggio di pace al mondo e
l'invito a far sì che le scoperte scientifiche siano
messe a punto solo per opera di pace. Contemporaneamente
cade per la seconda volta il misterioso buio su New York,
Filadelfia, Albany, Providence, Ottawa, Toronto e altre
città restano bloccate da cause che restano ancora
sconosciute. (Francesco Ogliari).
Come
abbiamo visto, la Nasa ha spesso occultato al grande
pubblico fenomeni che non poteva facilmente spiegare:
quanti altri misteri aspettano ancora di essere rivelati?
Fonti:
·
http://keyholepublishing.com
·
http://ufoonline.altervista.org/missioni.htm
·
http://www.mednat.org/misteri/ufo_astronauti.htm
·
Roberto Pinotti: Strutture artificiali extraterrestri
ed. Olimpia
·
Francesco Ogliari: il libro dellastronautica
(Milano 1972)
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