I “FANTASMI” DELL’AUTOPSIA ALIENA O “SANTILLI
FOOTAGE”
di:
Umberto Telarico
1-Immagine del corpo alieno tratto dal
filmato diffuso nel 1995
Secondo quanto riportato
in un articolo dal titolo “Alien autopsy
a volte ritornano” a firma del ricercatore inglese Philip Mantle,
pubblicato sulla rivista <X-Times> n° 61 di novembre 2013, recentemente i “sonni” del
ricercatore in questione sarebbero stati turbati dal ritorno in auge del
“famigerato” filmato dell’autopsia aliena (meglio noto come “Santilli footage”), dallo stesso
bollato -senza appello alcuno, al
pari di tutti gli altri ufologi “politically correct”- come un indiscutibile falso. A questo proposito, Mantle non manca di
citare il suo libro o meglio la “pietra tombale” dallo stesso calata sul caso in
questione dal titolo: <Roswell alien
autopsy> pubblicato alcuni anni orsono.
Questa volta i “fantasmi”
di Mantle si sono “materializzati” sotto le “spoglie
mortali” di un certo Mr. Kaleb residente a Benidorm, in Spagna. Questi -il 12 agosto 2013- lo avrebbe
contattato via mail dicendo di aver ricevuto, da un suo amico irlandese, alcuni
fotogrammi del filmato dell’alien autopsy
e che non aveva nulla in contrario ad inviarglieli senza alcun ritorno
economico, ossia gratis. Incuriosito dalla cosa, Mantle
gli chiese di visionare tali frame che ricevette scansionati per -via mail-
nella stessa giornata. A distanza di pochi giorni, con sua somma sorpresa, Mantle ricevette un pacchetto dalla Spagna (inviatogli da
Mr. Kaleb) con i frame originali, il permesso di
pubblicarli e l’indirizzo per contattare il suo amico nella Repubblica
d’Irlanda. Una volta contattato per lettera quest’ultimo, però, lo stesso
avrebbe dichiarato a Mantle -in modo categorico- di
essere stato <lui> a ricevere da Kaleb tali
fotogrammi e non il contrario; inoltre avrebbe indicato al ricercatore inglese
un video su You-Tube in cui egli parla di tali
fotogrammi e del fatto di averli ricevuti dal suo amico kaleb.
Infine, questi avrebbe chiesto -ed ottenuto- da Mantle
che il suo nome non fosse divulgato. Una volta che Mantle
ebbe comunicato a Mr. Kaleb la versione del suo amico
e l’esistenza del relativo filmato su You-Tube,
questi ribadì la genuinità dei frammenti di pellicola inviati e, dopo alcune
mail dal tono offensivo, comunicò che si sarebbe consigliato con il proprio
legale. A questo punto, Mr. Mantle gli avrebbe
suggerito di fare attenzione in quanto, in questo modo, avrebbe dovuto riferire
al suo avvocato di aver tentato una truffa e di voler intraprendere una azione
legale nei confronti della “vittima”. Mr. Mantle
avrebbe fatto girare la scansione dei frame tra alcuni suoi colleghi ancora
interessati alla questione dell’autopsia aliena. I fotogrammi in discussione misurano
9,5x3,5 cm. Ciò vuol dire che appartengono ad una pellicola formato 35 mm. mentre,
perfino il falso filmato ricostruito da Santilli, era
stato girato con una pellicola formato 16 mm. Inoltre, sempre sul pezzo di
pellicola inviato da Mr. Kaleb, lungo la foratura
presente su uno dei lati, vi è la traccia di una colonna sonora stereo il che
prova, senza dubbio, trattarsi di una pellicola di generazione moderna. Philip Mantle termina il proprio articolo sulla rivista <X-Times> ribadendo l’origine fraudolenta del filmato
dell’autopsia aliena o Santilli footage
del 1995, non che quella dei frame ricevuti da Mr. Kaleb.
2/1)-A sx.
la scansione dei frame come riprodotti su <X-Times>
- 2/2)-A dx. un ingrandimento ad alta risoluzione dei
due frame centrali della serie
Per quanto riguarda i
frame in questione, non disponendo degli originali, non siamo in grado di
confermare o smentire quanto affermato da Mantle al
riguardo. Possiamo solo avanzare l’ipotesi che, qualora l’autopsia aliena fosse
genuina, tale evento eccezionale potrebbe essere stato ripreso con due diverse
telecamere, una da 16mm. e un’altra da 35 mm. Le dichiarazioni dell’amico
irlandese di Kaleb, con cui il primo avrebbe
sconfessato il secondo, potrebbero essere state originate dal fatto che -il
primo- temendo di essere coinvolto in una questione che avrebbe potuto
arrecargli un danno d’immagine sia in ambito privato che professionale, cosa
questa confermata dalla sua richiesta di anonimato, potrebbe aver mentito a Mr.
Mantle. Sempre a questo proposito, se Mr. Kaleb avesse intenzionalmente mentito sulla provenienza dei
frame, sarebbe stato un vero stupido a fornire poi le generalità e l’indirizzo
del suo amico irlandese ben sapendo che questi, una volta contattato, avrebbe
negato tale suo diretto coinvolgimento. Per quanto riguarda il filmato su You-Tube, che dovrebbe confermare il racconto dell’amico di
Kaleb, perche Mr. Mantle
non ne ha fornito il link nelk suo articolo? Noi non
siamo stati in grado di rintracciarlo. Infine, Mr. Mantle
afferma di essere stato fatto oggetto di un “tentativo di truffa” da parte di
Mr. Kaleb. In realtà, però, non si prefigura alcun
reato nei confronti di Mr. Kaleb in quanto, l’invio
dei frame relativi alla presunta autopsia aliena, non sono stati inviati in
cambio di denaro o altro bene materiale ma in forma assolutamente gratuita.
Passando ora al filmato
dell’autopsia aliena diffuso nel 1995, per coloro che all’epoca non si
interessavano di ufologia e/o in conseguenza del lungo lasso di tempo trascorso
dal fatto non rammentano più gli eventi salienti di allora, ricordiamo che,
subito dopo la dichiarazione pubblica di Ray Santilli,
rilasciata il 4 aprile del 2006 nell’ambito dello show televisivo di <Sky One TV> intitolato <Eamon Ivestigates-Alien Autopsy>, Mantle fu il primo ricercatore -poi seguito da molti altri
preoccupati come lui di perdere credibilità per aver formulato pareri favorevoli
all’ipotesi di una genuinità del filmato e/o di non averlo subito “bollato”
come falso- che questa volta, a differenza di quanto avvenuto nel lontano 1995
quando Santilli divulgò il filmato dichiarandolo
autentico, decisamente convinti ora della ”genuinità” delle nuove affermazioni
di Ray Santilli e quelle del suo socio Gary Shoefield, senza alcuna preventiva quanto approfondita
analisi tecnica del filmato in questione volta a suffragare o meno, in qualche
modo, le ultime contraddittorie dichiarazione del documentarista inglese, a
schierarsi –ipso facto- al fianco di quest’ultimo circa la totale falsità del
filmato dello’autopsia aliena. Volendo sintetizzare al massimo il racconto di Santilli circa la realizzazione cinematografica della
presunta falsa autopsia aliena, questi dichiarò di essere stato contattato da
un ex cineoperatore militare americano che gli propose di acquistare un
filmato, risalente alla fine degli anni 40,
relativo all’autopsia di un corpo alieno. Dopo aver visionato tale
autentica pellicola relativa, effettivamente, alla autopsia o dissezione di un
corpo dalle caratteristiche diverse da quelle umane, furono necessari ben due
anni prima di giungere alla consegna del materiale filmato. Purtroppo, una
volta giunto a Londra e visionato di nuovo, il materiale si rivelò ossidato ed
inservibile per il 95% e di pessima qualità per il restante 5%. I due soci,
onde cercare di recuperare la somma di oltre 250 milioni di vecchie lire pagata
per l’acquisto della pellicola e, magari, anche guadagnarci un extra, decisero
allora di “ricostruirlo” sulla base di quanto Santilli
ricordava e dei pochi fotogrammi utili rimasti. Per realizzarlo, assoldarono lo
scultore inglese John Humphreys. Quest’ultimo racconta,
poi, di come abbia usato materia cerebrale di una pecora per il cervello e una
zampa di agnello per l’articolazione di una gamba; entrambi affermazioni
queste, al pari di molte altre ancora riguardo la realizzazione del presunto
falso, del tutto inconciliabili con le immagini del filmato e, pertanto,
incontestabilmente false come viene dimostrato nel nostro libro.
3)-Confronto tra il cervello di una
capra adulta (recuperato dall’Autore presso un macello di ovini)
e quello estratto dal cranio del
presunto alieno sottoposto a dissezione nel Santilli footage
L’articolo pubblicato
sulla rivista UFO in discussione verte, inoltre, sulla figura e dichiarazioni
di un certo Spyros Melaris
che subentrò successivamente -ossia nel novembre del 2007- nella questione
dichiarando a Philippe Mantle di essere stato lui, e
non invece John Humphreys, a realizzare il falso
manichino ed presunti frammenti quali la
trave a T con i caratteri di una scrittura
ed i pannelli di controllo dell’aeronave. A sostegno delle sue affermazioni,
Melaris mostrò a Mantle
tutta una serie di schizzi fatti a mano (peraltro di pessima qualità dal punto
di vista artistico) del manichino alieno da lui poi realizzato e foto di mezzi
militari USA degli anni 40-50.
4-Spyros Melaris
con ricostruzioni grafiche del crash di Roswell del
luglio 1947
5-6)-Due schizzi da Spyros Melaris dai quali, poi,
sarebbe stato realizzato
il “manichino alieno” utilizzato nel
filmato dell’Autopsia Aliena diffuso nel 1995
Qualche tempo dopo, Philip
Mantle (ex direttore delle indagini per
l’associazione di ricerca inglese “British UFO Research”) chiese al produttore televisivo americano Bob Kiviat alcune delucidazioni in merito ai suoi due contatti
con John Humphreys, il presunto realizzatore dei
manichini dell’alieno poi utilizzati per il filmato dell’autopsia. In sintesi,
in base alle dichiarazioni di quest’ultimo la dinamica degli eventi
differirebbe poco dalla versione dei fatti rilasciata da Melaris.
Humphreys, difatti, sarebbe stato ingaggiato e pagato
(per la realizzazione dei manichini) da Spyros Melaris che agiva per conto di Mr. Santilli.
Questi, per sommi capi, sono i fatti salienti -alquanto contorti e lacunosi- riguardo
la storia del filmato dell’autopsia aliena in questione.
Nel marzo del 1996, dopo
una lunga ed approfondita analisi relativa alle caratteristiche anatomiche ed
antropometriche della presunta creatura aliena oggetto della dissezione, non
che quelle biologiche dedotte in base alle caratteristiche degli organi interni
prelevati nell’ambito di detta procedura autoptica, l’Autore realizzò uno
studio preliminare nel quale si evidenziava la coerenza dell’aspetto
morfologico della presunta creatura aliena rispetto alle conoscenze ed ai
parametri antropologici fino ad allora noti, dal titolo <Analisi sulla
credibilità biologica non che sulla coerenza di alcuni aspetti clinico-anatomici propri della presunta creatura aliena
ripresa nel Roswell footage>.
Successivamente, questo primo studio è stato rielaborato insieme al ricercatore
Walter Radica con il titolo <Studio critico sulla coerenza biologica di una
presunta creatura aliena> e pubblicato, sull’allora rivista del CUN
<Dossier Alieni> n° 6 di aprile-maggio 1997-da
pag. 18 a 33, con il più sintetico titolo <Non umano ma vivente>. In
questo stesso periodo, altri tre componenti l’allora sede CUN di Napoli, e cioè
Adriano Forgione (attuale Direttore della rivista
<Fenix>), Gerardo Pellino
(Dottore in giurisprudenza) e Cristoforo Barbato (noto per i suoi successivi studi
sul <Secretum Omega> ossia il coinvolgimento
del Vaticano nella questione aliena), contribuirono a tale studio con articoli
indipendenti riguardo -il primo- la conformazione cranica, -il secondo- l’aspetto del
celebro dell’essere ripreso nel filmato in questione, ed -il terzo- l’ergonomia
dei pannelli di controllo. Infine, nel giugno del 2008, l’Autore ha pubblicato
in proprio uno studio sul filmato in discussione, dal titolo <Dissezione di
un alieno-Una frode….o la prova di un tragico
contatto umano/alieno?>, incentrato -questa volta- non sulle ormai stantie
quanto sterili discussioni circa la genuinità o meno delle dichiarazioni di Santilli -ed a vario titolo- di suoi emuli come Spyros Melaris, lo svolgimento
più o meno corretto della tecnica di dissezione usata (discutibile in quanto
ignota la vera specializzazione dell’operatore e la sua esperienza in campo
chirurgico), la coerenza del design degli arredi (come il cavo a molla del
telefono a muro non ancora diffuso in
ambito civile ma presente in alcune strutture governative come quelle militari)
rispetto al periodo storico del filmato, ma sull’aspetto oggettivo della
“compatibilità biologica” -o meno- del presunto essere alieno ripreso nel
filmato in questione. Valutazione, questa, effettuata in base ai parametri ed
alle conoscenze scientifiche note non che di quelle di studi di frontiera e per
questo meno conosciuti. Inoltre, nel testo in oggetto viene trattato, insieme
ad altri aspetti della questione, anche quello ergonomico e tecnico-comparativo
dei reperti tecnologici -quali i pannelli di controllo e la trave a T-
correlati con il filmato dell’autopsia in questione.
7-8)-Copertina
e retro del libro sull’autopsia pubblicato dall’Autore nel 2008
Ora, dato che -almeno una
parte- delle nostre analisi e stata diffusa in rete, al pari della notizia
relativa alla pubblicazione -da parte dell’Autore- del libro <Dissezione di
un alieno>, è molto indicativo il fatto che, almeno finora, nessun
ricercatore nostrano e non -compreso Philip Mantle- ha
avuto le p….e (chiedo scusa) il “coraggio” -ma più
probabilmente la capacità- di sollevare fondate quanto documentate critiche,
obiezioni o quant’altro nei confronti dello studio in questione e relative
conclusioni a favore della genuinità del filmato in discussione.
Per dare alla maggior
parte dei lettori di <X-Times> un’idea dei
contenuti della nostra ricerca sul filmato dell’autopsia aliena in questione,
riportiamo -di seguito- l’introduzione e l’indice dei numerosi
aspetti/argomenti trattati nel volume in oggetto:
Introduzione
Sin dall’inizio della
storia, il filmato della presunta “Autopsia Aliena” diffuso nel
I ricercatori, sia da una
parte che dall’altra della <barricata>, hanno versato fiumi d’inchiostro
e dato vita ad accesi dibattiti anche in ambito televisivo. Alla fine, una
volta spentisi i <riflettori> dei mass-media, si era raggiunta una sorta
di <tregua>; come già accaduto in altre innumerevoli occasioni, nessuna
delle due parti era riuscita ad avere il sopravvento sull’altra. Poi, ai primi
di aprile del 2006, ecco la dirompente <confessione> di Mr. Ray Santilli e soci; questi nell’ambito del programma
televisivo inglese “Eamonn Investigates”,
andato in onda il 4 aprile 2006 sulla rete Sky One,
affermarono di essere stati loro gli <autori> della messa in scena
cinematografica dell’Autopsia Aliena diffusa 10 anni prima. A
<corroborare> il loro racconto il lancio –in contemporanea- di un nuovo
film, questa volta però a colori,
dall’esplicito titolo “Alien Autopsy-una
storia vera”. Sempre stando alle affermazioni di Mr. Santilli,
questa volta la “dissezione Anatomica” viene effettuata su di un altro
manichino in <tutto e per tutto> identico a quello che sarebbe stato
usato nel filmato diffuso dieci anni prima, realizzato sempre dallo scultore
inglese Mr. John Humphreys.
9)-Copertina del DVD <Alien Autopsy> -
10)-Il corpo dell’alieno dalle
evidenti caratteristiche di un manichino quali:
la rigidità corporea, la lucidità
della “pelle”,
l’assenza di macchie e tumefazioni
tipiche di un cadavere traumatizzato
presenti, invece, nel filmato
diffuso nel 1995, ecc.
Presso che Immediata, da
parte di alcuni ufologi noti e meno noti, come Philippe Mentle
ed altri -anche nostrani-, la corsa a <pararsi il sedere> dalla
conseguente perdita di credibilità per aver pubblicamente espresso, in passato,
un’opinione di tutt’altra natura e cioè a favore della genuinità del filmato in
questione; vedi, un caso per tutti, il libro “Beyond Roswell”, scritto nel 1997 da P. Mantle e Michael Hesemann. Ecco,
quindi, la rincorsa per costruirsi una <nuova verginità ufologica>
strombazzando -ai quattro venti <mediatici>- il proprio personale
disappunto per essersi lasciati “infinocchiare” da una bufala del genere, e il
proprio <ravvedimento> a favore della ormai <accertata> origine
fraudolenta dell’Alien Autopsy
Footage, diffuso nel 1995. Proprio come accaduto nel
più noto caso di Galileo Galilei che, uscendo dalla sala dei padri inquisitori
avrebbe pronunciato la fatidica frase “…Eppur si
muove” –ma molto probabilmente si è trattato solo di un escamotage messo in
atto dai suoi estimatori per salvare la faccia al padre del “pensiero
scientifico moderno”, a cui si rifà l’establishment scientifico ufficiale o di
stato, in conseguenza del suo ormai radicato atteggiamento di sudditanza (per
viltà intellettuale e/o mero interesse economico/carrieristico)
-tutt’ora in auge- nei confronti del sistema di potere
politico e religioso dei rispettivi paesi.
In tutta questa storia,
ciò che ci ha indotto a realizzare il nostro libro sull’Autopsia aliena, non
che articoli come questo, è stato proprio il <voltafaccia> degli ufologi
più <accreditati> senza che, prima, si fossero presi la briga di svolgere
uno straccio di controanalisi onde verificare le nuove affermazioni di Mr. Santilli. Un atteggiamento questo che, a nostro avviso,
denota il disprezzo di costoro nei confronti del più elementare senso critico,
dell’intelligenza e del libero pensiero di tutti gli altri ricercatori e
dell’opinione pubblica in generale.
Secondo la nostra opinione
di ricercatori ufologi con un’esperienza di oltre 40 anni di attività nel
campo, qualora non ci fossero altre innumerevoli prove a sostegno e il filmato
dell’Autopsia Aliena in discussione fosse autentico, quest’ultimo potrebbe
essere considerato un documento determinante, sotto il profilo probatorio,
della esistenza ed interferenza di intelligenze alieni nell’ambito planetario
terrestre. Ma, tenendo conto del fatto che, dopo oltre 60 anni di ricerche in
campo ufologico e dei fenomeni correlati, è ormai già certa -al di la di ogni ragionevole dubbio-
l’esistenza di una significativa componente aliena del fenomeno, anche ammesso
per ipotesi che il filmato dell’Autopsia fosse un falso -il che in base ai
risultati della nostra analisi non è-, non sarebbe certamente questo fatto -da
solo- a <smantellare> l’edificio probatorio a favore di una componente
aliena del fenomeno UFOs costruito, tassello dopo
tassello, in oltre mezzo secolo di indagini sul campo, studi e ricerche a tavolino, dai tanti ricercatori
e scienziati sparsi in tutto il mondo.
Coloro i quali negano tale
realtà lo fanno per malafede, per ignoranza dei fatti, o perché hanno il sacro
<terrore> di dover ammettere che l’uomo -non solo- non è al centro
dell’Universo ma, molto probabilmente, si trova anche ad un gradino molto basso
della scala evolutiva cosmica.
Tornando alla nostra
analisi tecnica, questa è finora l’unica del genere. Essa è nata con l’obiettivo di analizzare, nel modo più
dettagliato possibile, le diverse caratteristiche strutturali organiche -esterne
ed interne- della presunta creatura aliena, per poter poi comparare il
risultato di tali osservazioni con tutto quello che ci era noto a livello di
biologia, fisiologia ed antropologia, non escludendo i risultati di studi e
tesi di frontiera. Se la presunta EBE allo studio fosse stata effettivamente il
parto della fantasia di un artista quale Mr. John Humphreys
e/o Mr. Spyros Melaris, non avrebbe dovuto presentare tutta una serie
di coerenze a livello biologico, fisiologico ed antropologico come, invece, è
stato constato. Vedi, ad esempio, i pupazzi realizzati da professionisti -più o
meno noti- di effetti speciali cinematografici tra i quali citiamo quello del
film “Incontri Ravvicinati del 3° Tipo” (anno 78) diretto da Steven Spielberg,
quello di “ET l’Extraterrestre” (anno 1982) diretto sempre da Steven Spielberg,
gli esseri luminosi e di forma umana della trilogia di “Cocoon”
(anno 1985) diretto da Daniel Petrie, quello di tipo insettoide del film “Predator”
(anno 1987) diretto da John McTiernan, le creature
acquatiche del film “Abyss” (anno 1989) diretto da
James Cameron, quello della serie di film “Alien“
(anno 1979) diretto da Ridley Scott,
quello del film “Independence Day”
(anno 1996) diretto da Roland Emmerich, quelli di “Mars Attack” (anno 1996) diretto da Tim Burton, ecc.
11)-Da sinistra, l’ET del film
“Incontri ravvicinati del 3° tipo”-
12)-ET del film “ET
l’Extraterrestre”-
13)-ET del film “la guerra dei
mondi”
14-15)-Le creature aliene acquatiche
del film “Abyss”
16-17)-A sinistra, il pupazzo della
serie di film “Alien”.
A destra quello creato per il film “Independence day”
18)-Gli esseri macrocefali e di
piccola statura del film “Mars Attack”
19-20)-Le creature luminose e di
forma umana di “Cocoon”
21-22)-L’essere con caratteristiche insettoidi del film “Predator”
23)-Un fotogramma tratto dal film “Alien Autopsy” usato da Mr. Santilli per “dimostrare”
la falsificazione del filmato -dallo stesso
inizialmente dichiarato autentico- diffuso nel 1995
Inoltre, qualora il nostro
presunto “esperto di effetti speciali” e “realizzatore” del manichino
dell’alieno –usato nel filmato dell’autopsia diffusa nel 1995-, per realizzare
le fattezze di quest’ultimo avesse, effettivamente, preso spunto da uno o più
descrizioni / ricostruzioni di presunte entità animate aliene -fatte dai
relativi testimoni di <incontri ravvicinati del terzo tipo>, riportate da
riviste e libri sull’argomento pubblicati fino ad allora, le caratteristiche
della “creatura” avrebbero dovuto essere molto più simili a quelle delle
immagini e/o identikit maggiormente in circolazione fino al 1994. Nella
stragrande maggioranza dei casi, difatti, le entità animate aliene -biologiche
e non- fino ad allora note potevano, in linea di massima, essere ricondotte alle
seguenti tipologie:
1-Esseri umanoidi
macrocefali, con grandi occhi neri a mandorla o muniti di grandi pupille, di
bassa statura, piuttosto esili., a volte dotati di arti superiori
contraddistinti da tre o quattro lunghe dita, meglio conosciuti con il termine
di “grigi”;
2-Creature umanoidi più o
meno alte rispetto alla media umana, di colore verde o marrone, ricoperti da
scaglie, con arti lunghi e muniti mani e piedi palmati e/o artigliati, del tipo
così detto “rettiliano” o “insettoide;
3-Giganti umanoidi alti
tre o quattro metri, indossanti tute di volo ed a volte muniti di caschi, come
ad esempio il tipo descritto dal metronotte genovese Fortunato Zanfretta nel 1978;
4-Entità con fattezze
antropomorfe ma con caratteristiche robotiche e/o androidi, di varia statura e
caratteristiche somatiche;
5-Esseri umanoidi
indossanti combinazioni di volo complete di casco che impedisce, ai testimoni,
l’osservazione delle loro fattezze fisiche;
6-Creature umanoidi di
piccola statura descritte, dagli occasionali testimoni, come simili ai nani e/o
agli gnomi presenti nel folclore e nelle tradizioni di molti paesi.
Riportiamo, di seguito, le
presunte immagini e ricostruzioni grafiche di entità aliene maggiormente note e
diffuse attraverso i mass-media (come documentari, riviste e libri dedicati
all’argomento degli OVNI) fino alla metà degli anni 90 del secolo scorso.
24)-Da
sinistra: Una ricostruzione del tipo di alieno più segnalato nel mondo, diffusa
nel 1970;
25)-la foto di una presunta ebe dai tratti orientali associata al crash di Roswell del 1947;
26)-una ricostruzione di una delle
creature descritte da un’intera famiglia di coltivatori in USA nel 1955
27)-Il
così detto “omino d’alluminio”, per una sorta di pellicola argentea
che aderiva perfettamente al suo
corpo minuto, catturato
da due agenti dell’FBI sul
territorio degli Stati Uniti, negli anni 50
28)-Da sinistra: l’entità animata
–alta circa 3 mt.- osservata a Flatwood-USA-
nel 1952 –
29)-la ricostruzione (realizzata dal
noto illustratore delle copertine del diffusissimo
settimanale popolare <la Domenica
del Corriere> Walter Molino)
delle piccole creature osservate da
una contadina a Cennina (FI) nel 1954
30)-Da sinistra: Le creature
macrocefale e di bassa statura osservate a Valensole
(Francia) nel 1965 –
31)-la ricostruzione del volto di
una delle e.b.e. descritte dai coniugi Betty e Barney Hill nel 1961 in USA –
32)-la ricostruzione di una delle
entità di tipo androide descritte da due pescatori USA nel 1973
Da sinistra: 33)-Esseri dalle
fattezze molto simili a quelle umane, a volte con lunghi capelli biodi e con
occhi azzurri,
descritte dal contattista
americano George Adamski negli anni 50 e dallo
svizzero Billy Meyer negli anni 80 –
34)-Essere dalle fattezze umane e
dalle caratteristiche somatiche “orientali”
(fonte <l’Aviazione di Altri
Pianeti Opera tra Noi> del Console d’Italia Perego Dr. Albero, edito nel
1963 dalle Edizioni CISAER-Roma -
35)-il gigante monocolo, alto più di
tre metri, osservato a Belo Horizonte (Brasile) nel 1963
Da
sinistra: 36)-il gigante dagli occhi luminosi e dalle fattezze rettiliane incontrato ,più volte,
dal metronotte genovese Fortunato Zanfretta tra il 1978 ed il 1979 –
37)-il gigante, abbigliato con una
combinazione di volo e casco, fotografato alle spalle di una bambina a Carlysle (UK) nel 1964 –
38)-il gigante “senza testa” alto
circa tre metri osservato da molti testimoni a Voronez
(Russia) nel 1980
Da sinistra: 39)-l’essere
di bassa statura (tra 120 e 130 cm.) osservato da un coltivatore diretto di
Avellino (in Campania) nel 1984 –
40)-l’essere
con caratteristiche robotiche, alto all’incirca mt.
2,50, osservato da sette testimoni a Sturno
(Avellino) nel 1977 –
41)-L’entità di media statura,
completamente scafandrata, simile al pupazzo usato
dall’industria Michelain
per pubblicizzare i suoi pneumatici,
osservata in Francia nel 1966
Da sinistra: 42-43)-Due delle
diverse tipologie di e.b.e. note come “grigi” –
A destra: 44)-Uno degli esseri di
piccola statura, con grandi occhi rossi e pigmentazione marrone, catturati dai
militari a Varghina (Brasile) nel giugno del 1996
Da
sinistra: 45)-Le creature umanoidi dalla fisiognomia non umana, native del pianeta Iarga,
incontrate dal contattista Denarde
negli anni 60 –
46-47)-Le ricostruzioni grafiche
delle fattezze di due tipologie di esseri “rettiliani”,
in genere più alti della media umana, privi di peluria corporea,
con una pelle a scaglie di colore verde o
marrone
Anche i presunti resti
dell’aeronave aliena, raccolti dai militari USA sul luogo del crash e mostrati
nel filmato dell’autopsia, quali la <trave a T> recante caratteri di una
forma di scrittura e le così dette <tastiere di controllo>, sono stati
-sempre da noi- fatti oggetto di una analoga (anche se ovviamente di tipo
diverso) analisi tecno-comparativa con prodotti tecnologici avanzati umani dalle
caratteristiche estremamente similari e, pertanto, fortemente indiziati di
essere stati realizzati grazie a programmi di retro-ingegneria. Ebbene, anche
questa volta, le numerose prove indiziarie raccolte erano decisamente a favore
della genuinità di detti reperti il che, di conseguenza, smontava le
affermazioni secondo cui, invece, sarebbero stati un parto esclusivo della
“fantasia” di Mr. Humphreys e/o Mr. Melaris.
48)-Una delle travi a –T- con impresso,
a rilievo, una serie di caratteri di un
qualche tipo di scrittura
49)-Le così dette “plance di
controllo” con alloggiamenti, muniti di diversi sensori, per mani dotate di sei
dita
Tanto
per accennare ai presunti resti dell’aeronave, mostrati nel filmato in
questione alla fine della dissezione, e relativi aspetti tecnologici
assolutamente improbabili in termini esplicativi di “pura fantasia”, basta
pensare alle così dette “plance di controllo” ed alle relative corrispondenze con
applicazioni tecnologiche d’avanguardia umane -postume- da noi trovate ed
illustrate.
50)-Ricostruzione ideale su una
possibile collocazione / posizione delle plance di controllo all’interno
dell’aeronave
ed uso da parte dei singoli
componenti dell’equipaggio alieno
Che le “plance di
controllo”, mostrate alla fine del filmato dell’autopsia aliena, non possono
essere state realizzate dalla “fervida immaginazione” di un John Humphreys o di uno Spyros Melaris qualunque, è confermato dalla messa in vendita sul
mercato -successivamente rispetto alla diffusione del Santilli
footage- di prodotti tecnologici del tutto similari
realizzati, come altri del genere, grazie ad un processo di retro-ingegneria
allogena. Un’importante azienda informatica (guarda caso) USA, la <Data-Hand System> di Scottsdale,
ha progettato e immesso sul mercato una nuova e rivoluzionaria tastiera per
computer; l’utilizzazione di quest’ultima non
richiede più alcun spostamento rapido degli arti superiori e delle dita
ma solo la pressione di queste ultime su di un supporto ergonomico. Le mani,
difatti, vengono alloggiate in due apposite “guide” del tutto analoghe alle
tastiere per mani a sei dita mostrate in coda al filmato dell’autopsia aliena.
In questo modo ciascun dito può agevolmente controllare cinque tasti posti sul
fondo delle guide anatomiche. Un’ulteriore analogia con le “plance aliene” è
quella che, le tastiere prodotte dalla Data-Hand
System dispongono di una serie di altri comandi appena sopra l’alloggiamento
delle dita, proprio come per i “settori ad arco” delle presunte tastiere
aliene. Secondo la società informatica in questione, tali tastiere ergonomiche
garantiscono una diminuzione dello stress da lavoro del 96% rispetto a quelle
tradizionali, proprio grazie alla loro semplicità d’uso ed al minimo impegno
muscolare.
Esistono, comunque, altri
ritrovati tecnologici, meno simili dal punto di vista strutturale, ma comunque
analoghi -dal punto di vista del loro impiego- alle così dette “plance di
controllo” aliene. Presupponendo, in base ai resti mostrati, che queste ultime fossero
collegate -molto probabilmente- in serie ad un unico sistema cibernetico
centrale, uno stesso tipo di configurazione la ritroviamo impiegata sui sistemi
aviotrasportati di tipo AWACS (Airborne Warning and Control System). Su
tali sistemi AWACS, difatti, sono montate nove “plance o console” multiuso
denominate SDC (Situation Display Console). Ogni singola console fornisce
numerosi dati e varie direttive per il personale di bordo e non, consentendo
così a ciascun operatore di lavorare su dati differenti. Tali console sono
alloggiate su di una plancia di controllo principale e, tramite connessione
interfacciale, sono collegate ad un elaboratore centrale; in tal modo viene
realizzato un sistema operativo omogeneo ed interattivo. L’elaboratore
centrale, difatti, consente la gestione globale della enorme mole di dati
generati –in input/output- dalle singole unità SDC. Ora, tenuto conto del loro
numero e conformazione esteriore, le plance aliene in questione potrebbero -in
linea di massima- funzionare in base allo stessa dinamica delle unità SDC sopra
descritte.
51)-Tastiera per PC realizzata dalla
<Data-Hand System> -
52)-Console multiuso SDC. Di tale
tipo di console esiste anche una versione con tastiera estraibile
Indice
dei vari aspetti / argomenti trattati dall’Autore nel suo libro:
Prefazione
Introduzione
Cap. 1° - La storia ed i suoi sviluppi dal 1995 al 2006
Cap. 2° - Le obiezioni degli scettici – Troppo “umano”
per essere “alieno” - Se anche un dinosauro avesse vinto alla lotteria
dell’evoluzione
Cap. 3° - Aspetti anatomici generali della presunta EBE
Cap. 4° - Ipotesi sulla natura del soggetto sotto
autopsia in esame
Cap. 5° - La “verità” di Mr. Santilli:
Un manichino con inserti di animali
Cap. 6° - Realizzazione della gamba ferita del pupazzo
alieno ed annesso “make-up estetico”, secondo le dichiarazioni di Spyros Melaris
Cap. 7° - Anche secondo alcuni anatomopatologi la E.B.E. del filmato diffuso nel 1995 non sarebbe un
manichino
Cap. 8° - Incongruenze antropometriche tra la EBE del
filmato diffuso nel 1995 ed il “manichino” realizzato da Mr. Humphreys per il film <Autopsia Comica>
Cap. 9° - Analisi delle diverse strutture anatomiche
della EBE
Cap. 10° - Analisi comparativo-deduttiva sulle
caratteristiche morfologiche del cranio della EBE
Cap. 11 – Analisi comparativo-deduttiva sulle
caratteristiche morfologiche del cervello della EBE
Cap. 12 – Analisi comparativo-deduttiva di altre
caratteristiche morfologiche della EBE quali il naso, la bocca, apparato
sessuale esterno, ombelico atrofico e peluria corporea;
Cap. 13° - Analisi di alcune ferite presenti sul corpo
della EBE: Ferita alla gamba destra, ferita al polso e sotto-ascellare al
bracco destra, ferita al cranio;
Cap. 14° - Analisi comparativo-deduttiva sulla
conformazione morfologica esterna e di alcuni organi interni della presunta
EBE: Conformazione del collo, il “cristallo” ubicato nel torace, l’asportazione
di un organo addominale di grosse dimensioni, l’utero o organo similare;
Cap..
15° - Esadattilia: Nei miti, nell’arte e nella casistica medica attuale;
Cap. 16° - Le parti mancanti del filmato dell’autopsia
aliena;
Cap. 17° - Due diverse autopsie aliene o un solo
manichino ripreso in tempi diversi? – Costi e sprechi di una improbabile messa
in scena – l’ipotesi delle EBE gemelle;
Cap. 18° - Ulteriori
considerazioni ed analisi di altri aspetti della EBE oggetto del filmato dell’autopsia
diffuso nel 1995, aventi una qualche correlazione –indiretta- con il tema della
“compatibilità biologica” vera e propria: Analisi ed aspetti anatomici delle
plance di controllo e retro ingegneria aliena – ritrovati tecnologici ed
applicativi – rapporti testimoniali poco noti facenti riferimento ad EBE simili
a quella oggetto del filmato dell’autopsia aliena diffusa nel 1995;
Cap. 19° - Conclusioni -Ray Santilli uno sciocco credulone, un abile truffatore o una
pedina manovrata da qualche settore dell’intelligence e/o qualche livello di
potere occulto? – Ebe e coerenza biologica: solo
frutto della “fervida immaginazione” un artista di effetti speciali associata
ad una lunga serie di fortunose coincidenze? – Una valutazione di massima della
presente ricerca – Strategia della confusione e del discredito: l’occulta regia
e le finalità di quest’ultima – Gli ufo, la presenza aliena e il potere
costituito – Ufo, alieni e sistema di potere mondiale – Relitti di aeronavi
aliene, accordi tra visitatori e
governo-ombra e le ricadute
tecnologiche di derivazione esogena – Altri possibili motivi di discredito nei
confronti dell’autopsia aliena: l’occultamento di un assassinio – L’autopsia
aliena ed il crash di Roswell del 1947.
Questa nostra ennesima “alzata
di scudi”, relativa ad una politica indubbiamente omissiva dimostrata del ricercatore
Philip Mantle
(come del resto hanno fatto finora molti altri ufologi al pari di lui) nel trattare in modo superficiale e fazioso la
questione dell’Alien Autopsy
Footage, anche se alcuni tra quelli che non ci
conoscono o i maldisposti nei nostri confronti possono pensare, non è motivata
da alcun astio personale e/o spirito di rivalsa professionale nel confronti di
costoro. Allo stesso modo di come la frammentazione del sindacato dei
lavoratori (inizialmente unitario in Italia), in diverse corporazioni legate e
dipendenti a filo doppio ai diversi partiti politici, non che la corruzione di
coloro che venivano delegati a formarne i quadri, ha determinato - a lungo andare-
il logoramento di tali organismi rappresentativi con conseguenze quali la
perdita di ogni reale potere contrattuale da parte dei lavoratori nei confronti
del proprio datore di lavoro (stato o imprenditore che fosse) e la progressiva
eliminazione dei diritti acquisiti in decenni di lotte (vedi contratti co.co., contratti a tempo determinato, la legge Biagi, le
recenti modifiche all’art.18 dello statuto dei lavoratori, ecc.), così la
frammentazione della ricerca ufologica (in Italia e nel resto del mondo) in una
miriade di organismi in costante lotta tra loro, il dilagare degli
individualismi per affermarsi come “leader” - e conservare il più a lungo
possibile tale posizione - all’interno di una data organizzazione,
l’aspettativa di una qualche forma di “riconoscimento istituzionale” (da
ottenersi in cambio di un atteggiamento pubblico più “soft” e “comprensivo” nei
confronti del potere di stato), la componente di un certo profitto economico,
ecc., ci hanno portato a dimenticare i principali e veri obiettivi di questa
nostra ricerca e cioè:
A-
Lo studio inerente le caratteristiche delle forme di vita evolute presenti nel
nostro ambito planetario ed interagenti con gli esseri umani;
B-
Il contatto con razze e civiltà alieni pacifiche e non aggressive finalizzato,
quest’ultimo, ad un radicale sovvertimento del pensiero e dell’etica umani,
indispensabile se si vuole salvare il genere umano dalla propria
autodistruzione;
C-
La realizzazione di un contatto palese e diffuso tra noi e tali visitatori
alieni a prescindere dalla contrarietà dei governi e di ogni altro organismo/struttura
politica, religiosa, istituzionale nazionale e/o sovrannazionale, il che vuol
dire che i popoli devono ribellarsi e lottare per la propria libertà,
sopravvivenza ed un futuro degno di questo nome.
La conseguenza di un tale
errato comportamento –da parte di noi ufologi- ha portato -nel tempo- ad una
sempre più organica, estesa e perniciosa azione di cover-up e controllo
dell’intera questione da parte dell’establishment governativo nazionale e
sovrannazionale in generale. La totale mancanza di un programma di ricerca
unitario non che di reciproco sostegno e collaborazione -sia dei singoli ricercatori che di
organizzazioni come il CUN per quanto riguarda l’Italia-,
assecondando -più o meno consciamente- il vecchio ma sempre valido principio
del “dividi et impera” (sfruttato da tempo
immemorabile e sempre con buoni risultati da coloro i quali ci comandano), ha
di fatto lasciato nelle mani dei governi delle superpotenze nucleari ed alla
“cupola” del Nuovo ordine Mondiale (composto da coloro i quali rappresentano il
potere economico-finanziario, quello industrial-militare
e quello religioso internazionale), ogni iniziativa finalizzata al contatto con
i visitatori e discrezione nello scegliere quali di questi ultimi ritenere
“amici” e quali, invece, no.
53)-Ufo: I Padroni Del Mondo-Contenuti
del documentario
54)-Copertina del DVD <I padroni
del mondo>
Abbiamo, in definitiva,
perso su tutti i fronti; abbiamo fatto una serie di autogol e regalato così la
“partita” all’avversario, ossia ai rappresentanti del potere di stato ed a
quelli del NWO. Ciascuno di noi, anche se in diversa misura e per ragioni
diverse, è -se non complice- quantomeno corresponsabile delle gravi quanto
inevitabili conseguenze che, tale stato di cose, avrà -a breve e medio termine
di tempo- sull’intero genere umano.
Come afferma una saggia ed antica massima di vita: Chi
è causa del suo male …. alla fine…pianga se stesso.
In conclusione, tornando
agli “spettri o fantasmi” dell’autopsia aliena che, di tanto in tanto, tornano
a “tormentare” i sonni tranquilli di
Philip Mantle, non dobbiamo dimenticare che se uno “spirito”
non trova la pace e tormenta i vivi, in genere è perchè
–in vita- ha subito un grave torto, una brutale violenza, per la quale cerca
ancora giustizia e/o la punizione di colui o coloro che si sono resi
responsabili di tale azione. Ovviamente questa è solo una metafora sarcastica
per sottolineare, ancora una volta, come la superficialità e la parzialità di
molti ufologi nel bollare come un “indiscutibile falso” il filmato
dell’autopsia aliena, alla stregua di un cadavere sepolto -ogni qual volta
viene scoperto- sempre troppo frettolosamente in buche a fior di terra, ogni
tanto “qualcuno” vi inciampa contro riportando di nuovo alla luce lo scomodo
“cadavere”.
Ad maiora semper.