UFO in Val di Fassa

di Sebastiano Di Gennaro

 

Nell’ambito delle ricerche di stampo ufologico condotte dall’USAC in trent’anni dalla sua costituzione pochi sono stati i personaggi in esso iscritti che si sono contraddistinti per la serietà scientifica e l’attendibilità. Uno di questi è certamente il nostro collaboratore Franco Mari, esperto fotografo e ottimo astrofilo, di Ferrara.  Il 3 Settembre 2008 grande è stata la sorpresa nel ricevere una foto scattata dallo stesso in località Ciampedie di Val di Fassa, nel trentino. Lasciamo che sia lo stesso Mari a raccontare l’episodio: “Ero sdraiato su un lettino, all’aperto. Era il 10 Agosto di quest’anno e mi godevo un piccolo meritato riposo. Per passare il tempo fotografavo con la mia fotocamera digitale professionale uno degli aerei ad alta quota. Ero rivolto in direzione Nord-Ovest. Ciò avveniva tra le 12,00 e le 13,00. Il tempo era soleggiato ma con nuvole biancastre. Tornato a casa, quando ho visto la foto ho trovato una sorpresa inaspettata: chiaramente stampato nel cielo c’era un oggetto gigantesco a forma di sigaro. Non riuscivo a crederci. Sai quanto sia cauto e rigoroso in queste cose, ma ora ho una foto e se l’ho fatta io non ci sono dubbi: è autentica e c’è finalmente qualcosa d’interessante. Non ricordo di aver udito suoni. Ovviamente non essendomi accorto dell’oggetto sigariforme, non saprei dire come è scomparso. Posso solo supporre che la sua velocità non fosse sostenuta”.

Questa è la versione di Franco Mari. Deduco personalmente che la velocità dell’oggetto non doveva essere elevata perché, come si evince dalla foto, la scia di condensazione dell’aereo lascia trasparire la sagoma dell’oggetto sigariforme stesso. Se la sua velocità fosse stata elevata, il velivolo in questione avrebbe mostrato una certa sfocatura nella foto.

Ho mostrato la foto con i vari filtraggi, operati da me, a Roberto Doz, graduato militare, una vecchia nostra conoscenza, dirigente del gruppo “UFO e piloti”, chiedendogli informazioni circa eventuali intercettazioni dell’UFO da parte degli aerei che circolavano a quell’ora. Ecco la risposta:

“Il velivolo o meglio i velivoli che appaiono nella foto sono traffico civile commerciale e non militari. Le scie che si vedono sono di condensazione a 8.000-10.000 metri di quota e non chimiche. Le scie chimiche, seppure rarissime, sono

sganci di nebulizzatori a quote di 500 metri al massimo. Quelle che potrebbero facilitare la propagazione radar o inibire la stessa avvengono in aree strategiche di norma mai abitate. Gli incroci o quasi che si vedono sono sorvoli in tempi diversi di un punto di riporto obbligatorio. Non so se sia il Vor di Bolzano o un way point dalle carte IFR di quell’area. Il sigaro è strano in quanto è sopra la scia dell’oggetto, la quale appare abbastanza trasparente. Il gigantesco velivolo è molto definito. La sua lunghezza è di circa 700-800 metri”.

La risposta di Doz mi è arrivata il 7 Ottobre 2008. Le sue ultime parole nella sua e-mail: “Foto, se vera, molto interessante!”.

Io aggiungo che la foto è verissima e scevra da eventuali trucchi, conoscendo molto bene il suo autore. Anche i lettori potranno farsi un’idea nel controllare i vari filtraggi che ho eseguito su di essa, pur non avendo il negativo, perché la fotocamera con cui è stata scattata è digitale. Intanto Doz mi ha chiesto il permesso di mostrarla nelle sue conferenze al pubblico. Caro Doz, permesso accordato!
 

Foto 1 – Panoramica dell’UFO con le scie di condensazione

 

Foto 2 – Ingrandimento del sigaro volante. Come può notarsi, la scia

di condensazione lascia trasparire parte del corpo solido dell’UFO.

 

 

Foto 3 – Il filtraggio denota una colorazione dell’UFO che si distingue

dal resto del paesaggio circostante

 

Foto 4 – Altro filtraggio

 

Foto 5 – I contorni e la colorazione del corpo non lasciano intravedere

una possibile confusione con l’ambiente circostante