CONOSCENZA PERDUTA


Stava lavorando la terra in un campo agricolo a qualche chilometro da casa quando un improvviso e lancinante dolore alla schiena bloccò sul posto Radames. Non riusciva quasi a muoversi e faticava a respirare tanto era forte e persistente il dolore e rendendosi conto che la situazione non tendeva a migliorare, decise di ritornare a casa. Raggiunta a stento la bicicletta che aveva appoggiato ad un salice ai bordi del campo, provò a salirci sopra ma non riuscendo a staccare i piedi dal suolo, si avviò usando la bicicletta come appoggio. Trascinandosi su due gambe quasi immobili, con il dolore che aumentava ad ogni passo e ormai allo stremo delle forze, raggiunse casa dopo un paio d’ore. Quando la moglie lo vide, preoccupata del suo affannoso avanzare, gli corse incontro e lasciando cadere la bicicletta a terra, lo aiutò ad entrare in casa e ad accomodarsi su una sedia. I suoi abiti erano intrisi di sudore, il viso di un bianco cadaverico e dalla bocca non riusciva a tirare fuori una parola. La moglie decise di andare a chiamare il medico in paese ma doveva ancora trovare il coraggio di lasciarlo lì, da solo e in quello stato. Nel mentre, sopraggiunse silenziosa e sorridente Maria, una vecchietta che conoscevano bene e che appoggiando i gomiti sul davanzale della cucina salutò Radames e la moglie.

Abitava col marito tra quattro mura fatiscenti di una casa situata poco lontano, arredata con pochi mobili logori e cadenti e le travi annerite dal tempo e dai fumi di un camino. Sotto lo stesso tetto, oltre all’anziana copia e alla miseria, trovavano rifugio anche alcune galline che allevavano per sopravvivere. Maria guardò il viso stravolto di Radames e si rese conto che qualche cosa di serio lo stava opprimendo mentre la moglie la informava sulla gravità della situazione. Senza aggiungere una parola, la vecchietta girò le spalle e si avviò verso casa. Intanto il dolore non dava tregua e si fece forte la decisione di andare in paese a chiamare il medico. Di lì a poco, la vecchietta tornò e affacciandosi alla finestra chiese a Radames se aveva ancora male. Alla domanda rispose la moglie informandola che la situazione rimaneva tale e che adesso doveva anche andare in bagno ma che non riusciva più nemmeno ad alzarsi. Alla risposta la vecchietta manifestò sorpresa e incredulità e per una volta, forse l’unica, il sorriso scomparve dal suo viso.
Borbottò qualche cosa e senza aggiungere altro si girò e tornò sui suoi passi. Qualche minuto dopo, la moglie stava per uscire ed andare dal medico quando Radames, con ritrovata voce e apparente sollievo, la bloccò sulla porta di casa. “ Fermati, aspetta un attimo…sta succedendo qualche cosa” le disse. Un improvviso e forte calore lo colpiva in mezzo alla schiena e pian piano si allargava fino a toccare ogni sua parte e al suo passaggio il dolore scompariva lasciando una sensazione di benessere. Ancora incredulo di tanta grazia provò a muovere timidamente le gambe ma senza più accusare alcun dolore, il sudore si era fermato e il respiro tornò regolare.
Non riusciva a capire che cosa stava succedendo ma quell’improvviso calore aveva portato via tutte le sue pene, ora si sentiva bene e come se nulla mai fosse accaduto. Ora poteva anche tentare di andare in bagno ma il terrore di ricadere nell’inferno dal quale era appena uscito lo fece desistere. Stava godendo di quel momento di ritrovato benessere quando la vecchietta tornò a farsi vedere e appoggiando ancora una volta i gomiti sul davanzale chiese: “E adesso? Ti è passato?”. Radames rispose di si e solo adesso che aveva ritrovato le forze, raccontò tutto il suo dramma. Aggiunse che qualche cosa di incomprensibile gli era successo, gli parlava di un calore forte e improvviso che gli aveva portato via il dolore. Il sorriso tornò sul viso della vecchietta che aggiunse: “Bene, adesso è tutto a posto, ora puoi muoverti e camminare, non avere paura, non ti succederà più”. Maria salutò, girò le spalle e se ne andò senza aggiungere altro.
Trovando un po’ di coraggio, Radames si alzo e cominciò a muovere timidamente i primi passi senza accusare più alcun dolore. Non diede peso e non pensò mai alle domande, al comportamento e all’interessamento della vecchietta se non dopo molti anni, quando leggendo un articolo su una rivista che parlava di un caso molto simile al suo, riportò alla mente quel terribile giorno e solo allora considerò il fatto che la sua guarigione fosse dovuta in qualche modo all’opera di quella gentile e anziana signora. Lo ha capito troppo tardi, troppo tardi ormai per poterla ringraziare. Da quel terribile e indimenticabile giorno, Radames non ha mai più avuto dolori alla schiena.


Oggi, tali pratiche sono state dimenticate e sono state sostituite da metodi più sbrigativi e remunerativi. La “conoscenza” di queste tecniche, a noi sconosciute e incomprensibili ma estremamente mirate ed efficaci, avevano la capacità di agire raggiungendo la persona interessata ovunque si trovasse. Se prendiamo in considerazione il caso, ci si rende conto che bastava avere questa “conoscenza” per risolvere certi problemi, senza l’intervento di medici o medicine, senza bisogno di ricorrere a massaggi o terapie. Maria era tornata da Radames solo per avere una conferma dell’effetto della sua “medicina”, non certo per chiedere compensi o riconoscenza. Che cosa sia andata a fare dentro le mura della sua vecchia casa non ci è dato a sapere ma sicuramente era ricorsa alla sua la “conoscenza” e attivando la forza necessaria per contrastare e combattere il male.


Quando è giunta la sua ora, quella straordinaria vecchietta se n’è andata portando con se non solo il suo dolce e immancabile sorriso ma anche la sua “conoscenza”. Due preziose qualità, introvabili tra i camici bianchi dei giorni nostri.


Dino Colognesi
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