Un inconsueto contatto telefonico
di Dino Colognesi.
Aveva trascorso la serata a
chiacchierare con il marito e una copia di amici, seduta comodamente nel
giardino di casa. Alle 23 circa, dopo un’altra giornata calda e afosa di un’estate
che ancora non dava tregua, la signora Carla decise che era giunta l’ora di
andarsene a letto. Salutò i presenti e si ritirò nella sua stanza. Appena
coricata, il telefono di casa iniziò a squillare. Sorpresa per l’ora insolita
si alzò e andò a rispondere e alla cornetta, dopo qualche istante di silenzio,
udì chiaramente le voci del marito e dei due amici che stavano parlando.
Dapprima sorpresa e confusa cercò una spiegazione ma poi pensò ad uno scherzo
di uno degli amici. Per avere una conferma appoggiò delicatamente la cornetta
sul mobile e si avviò silenziosamente verso il balcone che dava sul giardino di
casa.
Sempre
attenta a non fare rumore, socchiuse le imposte e sbirciò fuori e vide il
gruppetto che continuava tranquillamente a chiacchierare e che nessuno dei tre
aveva in mano un cellulare. A questo punto si affacciò e dal balcone informò i
tre di quanto stava accadendo ma loro la presero come una stupida e banale
trovata.
All’insistenza
della signora decisero di assecondarla e di verificare quanto stava sostenendo
e mentre uno degli amici restava in giardino ad esibirsi in un forzato monologo,
il marito e l’amica si avviarono al piano superiore. Il telefono era situato in
una stanza che non dava direttamente sul giardino ma dalla parte opposta della
casa e in nessun modo la voce della persona che era rimasta di sotto poteva
essere udita in quella stanza mentre, alla cornetta del telefono, la sua voce
giungeva chiara e inconfondibile, come se si trovasse realmente dall’altro capo
del filo. Il marito, sorpreso come la moglie di quanto stava accadendo, decise
di togliere la spina dell’apparecchio dalla presa murale ma nonostante ciò, la
voce continuava ad arrivare senza interrompersi.
Numerosi furono i tentativi di
chiudere la comunicazione, sia azionando sul pulsante del telefono, sia
disinserendo la spina fino quando, dopo un ennesimo tentativo, la linea tornò
libera, con enorme soddisfazione di tutti. Quello che è certo, e che nessuno
dei tre aveva un cellulare a portata di mano.
Qualche sera prima, le due copie si
trovavano sedute sempre nello stesso giardino di casa quando un bagliore
improvviso illuminò il cielo interrompendo i loro discorsi mentre un grosso
globo luminoso di colore arancione passava lentamente sopra le loro teste.
Il fatto è accaduto il 30 luglio
2003, in via Pozzetto a Villanova del Ghebbo, Rovigo.
Dino Colognesi. |