LE
ROVINE SOMMERSE NEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE.
Come tutti sanno, il Triangolo delle
Bermude può essere considerato uno dei luoghi più misteriosi che esistono nel
globo terrestre, poiché in tale zona geografica sono concentrati numerosissimi
misteri certamente non ancora risolti e non facilmente risolvibili nemmeno in
futuro, nonostante che su di essi siano stati scritti innumerevoli libri ed un
numero non facilmente quantificabile di articoli. Prima di affrontare in questo
articolo il mistero delle rovine sommerse nelle acque del Triangolo delle
Bermude riteniamo opportuno fare un sintetico elenco dei numerosi misteri
collegabili al Triangolo delle Bermude: le misteriose luci apparse a Cristoforo
Colombo nel cielo mentre si trovava nelle vicinanze di El Salvador, le
misteriose sparizioni di navi, aerei e persino sommergibili, le inspiegabili
profezie e visioni di Edgar Cayce riguardanti Atlantide, le rovine sommerse
trovate nel Triangolo delle Bermude, il mistero di Atlantide, il mistero degli
Ufo, il mistero degli universi paralleli, l’anomalo comportamento della bussola
che in questa zona del globo terrestre indica con il suo ago il nord geografico
e non il nord magnetico, l’apparizione di navi fantasma che fecero si che
questo tratto di mare fosse soprannominato da molti marinai dei secoli scorsi
“il mare del Diavolo”.
In questo articolo in primo luogo ci
occuperemo del mistero delle rovine sommerse nel Triangolo delle Bermude per
poi cercare di dimostrare che potrebbe esistere un legame tra tale mistero ed
alcuni degli altri misteri collegabili a tale zona di mare che abbiamo elencato
in precedenza. Ci limiteremo a prendere in considerazione solamente i legami
che potrebbero esistere tra le rovine sommerse, gli Ufo e gli universi
paralleli.
Come abbiamo scritto in un nostro libro
intitolato “I miti della società contemporanea” l’eventuale risoluzione dei
numerosi misteri che riguardano il Triangolo delle Bermude non sarà mai
possibile se gli studiosi che indagano su di essi pretenderanno di affrontarli
uno alla volta isolatamente staccandoli dal contesto misterioso nel quale
ognuno di essi è inserito. In sintesi noi abbiamo affermato in tale libro che
la strada migliore per tentare di risolvere i misteri del triangolo delle
Bermude è cercare di collegare ognuno di tali
misteri con la maggior parte se non proprio con tutti gli altri eventi
misteriosi che sono accaduti e accadono ancora in tale zona geografica poiché
una lettura unificata, poliprospettica e diacronica di essi è a nostro avviso
la chiave di volta per svelare gli enigmi del Triangolo delle Bermude.
Dopo tali considerazioni di carattere
introduttivo cominceremo il nostro discorso sulle rovine sommerse ritrovate nel
Triangolo delle Bermude, rovine che la maggior parte degli autori collega al
perduto continente di Atlantide anche se in teoria tali rovine potrebbero anche
avere un’origine non atlantidea ma per fare un esempio appartenere ad una
civiltà del lontano passato che viveva su un’isola di piccole o medie
dimensioni sprofondata nelle acque dell’oceano o a causa di un terremoto o di
un maremoto oppure per altre ragioni che noi non siamo in grado di immaginare.
Cominceremo ora il nostro discorso
riguardante le rovine sommerse nel Triangolo delle Bermude. Per prima cosa
vogliamo mettere in evidenza che in quella parte dell’oceano Atlantico
occidentale denominata il Triangolo delle Bermude sono state individuate una
serie di singolari strutture architettoniche che si trovano su una parte dei
bassi fondali conosciuti con il nome di “ Banchi delle Bermude”. Già alla fine
della Seconda Guerra Mondiale alcune di queste strane rovine sommerse furono
avvistate da piloti che erano alla ricerca di navi e di aerei, misteriosamente
scomparsi in quella zona di mare.
Come abbiamo messo in evidenza in un
nostro articolo intitolato “Il mistero del Triangolo delle Bermude” in questa
zona del globo terrestre sono scomparse numerose navi ed aerei e nonostante
siano state effettuate lunghe ed approfondite ricerche per ritrovarli tali
aerei e navi non sono stati mai ritrovati. Dopo tale breve digressione torniamo
ad occuparci delle enigmatiche strutture architettoniche sommerse localizzate
nei “Bermuda Banks” (Banchi delle Bermude). Esse sono state ignorate per molti
secoli anche se qualche pescatore subacqueo aveva notato tali strane strutture
sui “Bermuda Banks”.
La più sorprendente ed interessante di
tali strutture architettoniche sommerse si trova a non più di mezzo chilometro
dalle spiagge di Bimini: essa è costituita da una serie di lunghe muraglie di
pietra. Vogliamo precisare che tali strutture sommerse viste dalla superficie
del mare non sembrano frutto dell’opera di esseri umani mentre viste dal cielo,
dagli aeroplani, le loro geometrie e i loro regolari profili architettonici
fanno pensare che siano opera della mano dell’uomo. Recentemente molti
archeologi e sommozzatori hanno studiato da vicino queste strutture sommerse e
un certo numero di essi ha affermato che tali strutture sono inconfutabilmente
opera dell’uomo e non strutture di origine naturale. Comunque dobbiamo anche
precisare che non tutti gli archeologi e sommozzatori che hanno studiato tali
strutture sommerse sono di questa idea anzi sostengono che si tratta di
strutture naturali sebbene non facilmente riscontrabili in altre zone del globo.
In ogni caso queste strutture danno l’idea a molti studiosi di essere delle
muraglie, delle strade o addirittura degli edifici sommersi. Il più famoso
archeologo che ha studiato queste strutture è il dottor Manson Valentine che ha
condotto studi su di esse per ben 25 anni. Valentine oltre che un valente
archeologo è anche un esperto paleontologo e geologo nonché un sommozzatore
dilettante. Valentine è convinto che queste strutture sommerse appartengono al
perduto continente di Atlantide ed in particolare la struttura trovata vicino
alle spiagge di Bimini è secondo lui una “strada da cerimonia” che quando
Atlantide era ancora al di sopra del livello delle acque dell’oceano conduceva
con tutta probabilità a qualche luogo particolarmente importante, probabilmente
un tempio atlantideo. Altri studiosi invece ritengono che non si tratti di una
strada ma di un muro o meglio di una muraglia.
Per onestà intellettuale vogliamo
precisare che le entusiastiche affermazioni di Valentine non sono condivise da
molti scienziati i quali esitano o addirittura rifiutano di considerare queste
strutture appartenenti al sommerso continente di Atlantide.
Un altro famoso scienziato che sostiene
l’origine atlantidea di tali strutture situate sui “Bermuda Banks” è lo storico
David Zink che ha guidato due spedizioni nel sito di Bimini studiando con molta
attenzione la muraglia oppure come pensano altri autori la strada di Bimini.
David Zink ci tiene molto a mettere in evidenza che le due pietre della
muraglia sono diverse dal tipo di ghiaia comune in quella zona ragion per cui
tali strutture non possono essere opere della natura ma sono state costruite
dagli uomini.
Molto conosciuti sono anche gli studi di
Hebert Sawiski presidente del museo della Scienza e dell’Archeologia di Fort
Lauderdale. Egli esplorò una zona poco conosciuta del Triangolo delle Bermude nella
quale trovò ampie pavimentazioni lastricate di pietre assieme a delle muraglie
e delle strade coperte anch’esse parzialmente da lastre di pietra. La muraglia
principale trovata da Sawinski proseguiva verso il mare aperto per circa 400
metri per poi scomparire improvvisamente in un abisso sottomarino di un
chilometro di profondità. Infine vogliamo chiudere il discorso riguardante le
strutture sommerse presenti nel Triangolo delle Bermude riportando una notizia
che tuttavia non deve essere presa come oro colato in quanto non è stata
adeguatamente verificata la sua attendibilità. Nel 1977 nel tratto di mare
costituito da un altipiano sottomarino compreso tra gli stretti della Florida e
i canali di Santaren alcuni pescatori e alcuni piloti hanno dichiarato di aver
avvistato una grande piramide ma le innumerevoli immersioni effettuate nella
zona dove dovrebbe trovarsi tale piramide non hanno individuato tale imponente
struttura sommersa. Vogliamo ora esprimere la nostra opinione riguardo
l’esistenza di Atlantide. In un nostro articolo intitolato “Il mistero di
Atlantide” abbiamo affermato a chiare lettere che l’esistenza di Atlantide è
senza dubbio possibile ma non può essere considerata almeno per il momento un
fatto certo, scientificamente dimostrato. Sempre in tale articolo sosteniamo
l’idea che sia sbagliata sia la convinzione degli scettici ad oltranza che
negano in maniera intransigente la possibilità che Atlantide sia veramente
esistita sia la convinzione di quanti considerano già oggi scientificamente
dimostrata e quindi certa l’esistenza di Atlantide.
Allo stato attuale delle conoscenze
scientifiche si potrebbe dire in maniera molto sintetica che esistono sia
argomenti in favore dell’esistenza di Atlantide sia argomenti in favore della
tesi opposta.
Come abbiamo scritto all’inizio
dell’articolo molti sono i misteri collegati al Triangolo delle Bermude ragion
per cui siamo convinti che possa essere importante al fine di risolvere il
mistero di Atlantide mettere in collegamento tale mistero con alcuni degli
altri misteri che abbiamo elencato nella parte iniziale del nostro articolo. Se
partiamo dall’ipotesi senza dubbio possibile e degna di essere presa in
considerazione che le rovine sommerse nelle acque del Triangolo delle Bermude
siano di origine atlantidea siamo convinti che potrebbe esistere un
collegamento tra la distruzione di Atlantide, il mistero degli Ufo e il mistero
degli universi paralleli. Nel caso invece tali rovine sommerse non appartenessero
ad Atlantide ma a qualche altra civiltà sommersa il legame con questi due
misteri che abbiamo ora citato sarebbe sempre possibile ma meno probabile dato
che la distruzione di un intero continente che secondo Platone era vasto come
l’Asia e la Libia messe insieme può più facilmente avere suscitato l’interesse
di una civiltà extraterrestre o avere avuto ripercussioni su universi paralleli
che non la distruzione di un’area geografica molto meno estesa di un
continente.
Nella seconda parte di tale articolo
cercheremo di dimostrare il possibile collegamento esistente tra la distruzione
di Atlantide e i due misteri sopra citati partendo dal presupposto che le
rovine sommerse appartengano al perduto continente. Tuttavia prima di cercare
di dimostrare tale collegamento tra tali misteri riteniamo opportuno dire
qualcosa a nostro avviso molto significativo anche sulle sparizioni di aerei e
navi avvenute nel Triangolo delle Bermude allo scopo di dimostrare che tali
sparizioni non si possono spiegare chiamando in causa eventi di carattere
naturale come le condizioni atmosferiche o gli errori compiuti dai piloti degli
aerei o dagli equipaggi delle navi oppure problemi di tipo meccanico come ad
esempio avarie ai motori. Dato che in questo articolo per ragioni di spazio non
prenderemo in considerazione il legame esistente tra la distruzione di
Atlantide, gli Ufo, gli universi paralleli e le sparizioni di aerei e navi
rimandiamo i lettori interessati a tale legame a due nostri articoli intitolati
“Alcune riflessioni sui rapimenti alieni” e “Il mistero del Triangolo delle
Bermude”.
In questo articolo preferiamo non fare
riferimento a casi specifici ma fare un ragionamento di carattere generale
riguardante tali sparizioni al fine di dimostrare che esse sono assolutamente
misteriose ed inspiegabili.
Per prima cosa vogliamo mettere in
evidenza che in questa zona geografica sono scomparsi nel nulla centinaia di
navi e di aerei con i loro equipaggi e i loro passeggeri senza lasciare la
benché minima traccia durante gli ultimi cinquanta anni. Tale fenomeno è stato
studiato in questi decenni più da vicino utilizzando i mezzi tecnologici e
scientifici disponibili oggi. Riteniamo opportuno mettere in evidenza che molta importanza
rivestono gli ultimi messaggi provenienti da navi e aerei scomparsi, le dichiarazioni dei testimoni che
hanno assistito alle sparizioni di navi e aerei e le testimonianze di persone
che si sono salvate in extremis dalla sparizione nel Triangolo delle Bermude. Tali
messaggi hanno fornito un quadro più chiaro di quello che può essere avvenuto
sia nelle sparizioni vere e proprie sia nei casi di scampato pericolo proprio
“in extremis”. Infatti certi dati sono comuni sia alle sparizioni sia ai
salvataggi “in extremis” e riguardano essenzialmente i seguenti fenomeni
misteriosi: bussole impazzite, perdita di potenza o blocco dei motori, avaria o
cattivo funzionamento delle apparecchiature di bordo, radar misteriosamente
fuori uso, strane e misteriose luci viste di notte in cielo e sott’acqua,
improvvisa ed inspiegabile comparsa di nebbia molto fitta su una piccola area
geografica o a livello del mare nel caso delle navi o sotto forma di nuvola nel
caso degli aerei. A volte centinaia di testimoni hanno visto sparire aeroplani
in queste misteriose nuvole senza fare più ritorno benché le condizioni
atmosferiche fossero ottime e non giustificassero in alcun modo la comparsa di
tali nuvole o di tale nebbia. Tutti questi fenomeni che abbiamo citato non
hanno niente a che vedere con improvvise burrasche e tempeste ma sembrano
invece essere influenzati da impulsi e forze misteriose. Secondo alcune
testimonianze molto significative ed attendibili queste forze misteriose in
alcuni casi hanno colpito addirittura le menti delle persone che si trovavano
nel Triangolo delle Bermude provocando in tali persone visioni terrificanti e
cambiamenti inspiegabili della loro personalità e del loro comportamento
abituale. In alcuni casi alcune di queste persone che hanno subito il
cambiamento di personalità hanno anche compiuto azioni violente e pericolose
contro se stesse e gli altri ed inoltre è capitato abbastanza spesso che nelle
loro case si verificassero fenomeni di “poltergeist” ed apparizioni di entità
soprannaturali. Queste testimonianze che abbiamo ora citato ci sembrano sufficienti
per dimostrare che le sparizioni di navi o aerei avvenute nel Triangolo delle Bermude
sono effettivamente misteriose e non dovute a cause naturali.
Dopo aver citato questi dati di fatto
molto significativi cercheremo per prima cosa di dimostrare il legame che
potrebbe esistere tra la distruzione di Atlantide e gli Ufo: in un secondo
momento cercheremo di dimostrare la possibile esistenza di un collegamento tra
la distruzione di Atlantide, gli Ufo e gli universi paralleli. Per quanto
riguarda il possibile collegamento tra la distruzione e l’inabissamento di
Atlantide e le frequenti segnalazioni di avvistamenti di Ufo nel Triangolo
delle Bermude (molto testimoni hanno dichiarato di aver visto gli Ufo
immergersi oppure emergere dalle acque del Triangolo delle Bermude. Tali
segnalazioni erano molto frequenti già a partire dagli anni ’50, cosicché
Morris Yessup, uno dei più brillanti ufologi degli anni ’50, per spiegare i
frequenti avvistamenti di Ufo in questa zona del globo ipotizzò la presenza di
una base aliena nei fondali di questo tratto di mare. Sono state formulate
varie teorie finalizzate appunto a collegare l’intensa attività degli Ufo in
questa zona del globo con Atlantide. Alcuni autori hanno ipotizzato che
astronavi aliene visitavano la Terra già prima della distruzione di Atlantide
che sarebbe avvenuta circa undicimila anni fa, ragion per cui l’apocalittico
cataclisma oppure la serie di apocalittici cataclismi che causarono
l’inabissamento di Atlantide non poteva non attirare l’attenzione e l’interesse
delle civiltà aliene che visitavano la Terra in quel periodo storico e che in
base a questa teoria continuerebbero a osservare la Terra anche oggi, se non
proprio tutte quelle civiltà che assistettero alla distruzione di Atlantide,
almeno qualcuna di esse. Secondo i sostenitori di tale teoria gli alieni
avrebbero deciso di costruire una base sottomarina nei fondali del Triangolo
delle Bermude qualche tempo dopo l’inabissamento di Atlantide proprio per
cercare di capire le ragioni che determinarono la distruzione di tale continente
e forse anche per rendersi conto se un tale evento catastrofico poteva avvenire
anche sui loro pianeti. In seguito gli alieni avrebbero mantenuto sino ai
giorni nostri tale base in questa zona di mare anche perché essa è situata in
un posto non facilmente individuabile dagli abitanti della Terra.
Esiste anche una seconda ipotesi che
mette in collegamento la distruzione di Atlantide con la presenza, l’intensa
attività degli Ufo in tale zona del globo. Secondo tale ipotesi gli Ufo
sarebbero giunti sulla Terra moltissimo tempo dopo la distruzione di Atlantide ragion
per cui quando effettuarono le prime apparizioni sul nostro pianeta non
sapevano assolutamente niente né dell’esistenza di Atlantide né della sua
distruzione. Tuttavia esplorando il nostro pianeta ivi compresi gli abissi
oceanici si resero conto, disponendo di mezzi scientifici e tecnologici molto
superiori a quelli in nostro possesso oggi, che un intero continente era
scomparso nelle acque dell’oceano ragion per cui decisero di compiere delle
indagini sia per comprendere le cause che avevano determinato questo avvenimento
apocalittico sia per studiare la civiltà atlantidea utilizzando proprio quello
che era restato sul fondo dell’oceano della civiltà di Atlantide. Per dirla in
altro modo come i nostri archeologi tentano di comprendere il livello raggiunto
dalle civiltà del passato utilizzando ciò che resta di tale civiltà nei vari
siti archeologici oppure tentano di decifrare la lingua di quelle civiltà
scomparse che ci hanno lasciato dei documenti scritti, allo stesso modo gli
alieni avrebbero studiato con attenzione le rovine sommerse del continente di
Atlantide e magari hanno anche cercato di trovare qualche fonte scritta in
lingua atlantidea che desse loro informazioni sul popolo di Atlantide, sulla
sua religione, sui suoi usi e costumi, sul tipo di governo che esisteva ad
Atlantide e sulle conquiste scientifiche e tecnologiche effettuate dagli
Atlantidei. Per raggiungere tale scopo costruirono la base sottomarina che
ancora oggi esiste e giustifica il grande numero di avvistamenti ufologici che
avvengono nel Triangolo delle Bermude.
Esiste poi una terza ipotesi che mette
in collegamento i frequenti avvistamenti di Ufo che avvengono in tale zona di
mare con la distruzione di Atlantide. Discuteremo ampiamente questa ipotesi
quando ci occuperemo delle teorie che riguardano gli universi paralleli. Per
ora ci limitiamo a dire che secondo i sostenitori di tale ipotesi la
distruzione di un continente così esteso come era Atlantide dovette per forza
di cose essere conseguenza di eventi apocalittici così violenti da avere una
lunga serie di effetti collaterali molto clamorosi. Uno di tali effetti
collaterali sarebbe stata la formazione di una finestra extradimensionale o
addirittura di una finestra polidimensionale che sarebbe oggi utilizzata dagli
Ufo per raggiungere il nostro pianeta cosicché il gran numero di avvistamenti
di Ufo che avvengono in tale zona di mare sarebbe dovuto non alla presenza di
una base aliena nel Triangolo delle Bermude ma al fatto che in tale zona del
globo terrestre esiste uno dei varchi che danno la possibilità agli Ufo di
giungere sul nostro pianeta utilizzando la finestra extradimensionale o
polidimensionale creata dagli sconvolgimenti che determinarono la distruzione
di Atlantide.
Infine è stata formulata una quarta
teoria che mette in correlazione la distruzione di Atlantide e l’intensa
attività degli Ufo riscontrata nel Triangolo delle Bermude ovvero la cosiddetta
ipotesi atlantidea dell’origine degli Ufo. Secondo i sostenitori di tale teoria
gli abitanti di Atlantide si sarebbero resi conto con notevole anticipo
utilizzando le loro sofisticatissime conoscenze scientifiche che il loro
continente era destinato inevitabilmente ad inabissarsi nelle acque dell’oceano
Atlantico, cosicché avrebbero avuto il tempo di costruire una citta sottomarina
di notevole grandezza nella quale un
certo numero di loro sarebbe riuscito a trasferirsi prima della distruzione di
Atlantide. Secondo i sostenitori dell’ipotesi atlantidea dell’origine degli Ufo
essi non sarebbero delle navicelle spaziali provenienti da altri pianeti ma
sarebbero oggetti volanti costruiti dagli abitanti di Atlantide che sarebbero
riusciti a trasferire anche un certo numero di Ufo nella città sottomarina da
essi costruita prima della sommersione di Atlantide. Nel nostro articolo
intitolato “Ipotesi sull’origine degli Ufo” abbiamo esposto tale ipotesi ma
abbiamo detto in maniera molto chiara che la consideriamo una teoria assolutamente
fantascientifica e priva di credibilità sia perché una città sottomarina di
così grandi dimensioni non sarebbe potuta sfuggire all’attenzione degli uomini
della Terra proprio perché sarebbe per forza di cose molto più grande di un’ipotetica
base aliena sia perché tale ipotesi è invalidata dal fatto che gli Ufo sono
stati avvistati nei tempi moderni a partire dalla fine degli anni ‘40 mentre se
essi fossero stati di origine atlantidea tali avvistamenti sarebbero stati
segnalati con frequenza in tutte le epoche della storia umana dal momento che i
primi Ufo risalirebbero addirittura a prima della distruzione di Atlantide.
Prenderemo ora in considerazione i
possibili legami esistenti tra la distruzione di Atlantide, i frequenti
avvistamenti di Ufo, il Triangolo delle Bermude e l’esistenza degli universi
paralleli considerata reale o quanto meno probabile da molti fisici quantistici
e da molti matematici.
Come abbiamo già detto in precedenza
alcuni autori sostengono che la distruzione di Atlantide avendo causato
sconvolgimenti apocalittici nel nostro paese avrebbe tra l’altro determinato la
formazione di una finestra extradimensionale o addirittura di una finestra
polidimensionale nel Triangolo delle Bermude cosicché gli Ufo utilizzerebbero
tale finestra sia per entrare nel nostro universo qualora provengano da
universi paralleli, sia per entrare negli universi paralleli qualora provengano
da pianeti situati nel nostro universo. Secondo tale ipotesi quindi esisterebbe
un legame molto forte tra la distruzione di Atlantide e la possibilità degli
Ufo di spostarsi nei vari universi paralleli, dando per scontata l’esistenza di
tali universi paralleli. A questo punto riteniamo opportuno dire qualcosa di
più sulle finestre extradimensionali e polidimensionali e sulla teoria dell’overdrive
(secondo molti fisici quantistici tale teoria creerebbe uno stretto legame tra
i fenomeni Ufo e l’esistenza degli universi paralleli), nonché sulla teoria che
ipotizza l’esistenza di una interdipendenza totale o parziale tra alcuni
universi paralleli.
Per quanto riguarda le finestre
extradimensionali e le finestre polidimensionali dobbiamo per prima cosa
chiarire la differenza esistente tra questi due tipi di finestre: le prime
metterebbero in contatto un universo parallelo con un altro universo parallelo
mentre le seconde metterebbero in contatto un universo con due o più universi
paralleli. Secondo la maggioranza degli autori esisterebbero tre tipi di
meccanismi di formazione di tali finestre. Alcune di queste finestre che
collegano i vari universi paralleli vengono definite finestre “strutturali”
perché sono esistite “ab initio”, ovvero sono esistite fin dalla nascita dei
vari universi e hanno lo scopo di creare quei legami definiti “strutturali” tra
i vari universi paralleli (in fisica quantistica si definiscono “strutturali”
quei legami tra gli universi paralleli che esistono “ab origine” in quanto
hanno la funzione di garantire il mantenimento degli equilibri che permettono
l’esistenza stessa del cosiddetto “iperuniverso”. Col termine iperuniverso s’intende
l’insieme degli n universi paralleli compresi i vari tipi di legami e di
interdipendenze esistenti tra loro che formerebbero un superuniverso intorno al
quale i fisici quantistici non sono in grado di dire nulla in quanto tale
iperuniverso sarebbe tenuto insieme e costituito da forze assolutamente
sconosciute il cui equilibrio sarebbe mantenuto anche dai legami “strutturali”
creati proprio dalle finestre extradimensionali e polidimensionali che esistono
“ab origine” e che per tale motivo sono definite “strutturali”).
Esisterebbe poi un secondo tipo di
finestre che non erano presenti “ab origine” ma si sono formate in un secondo
momento in seguito ad eventi che si sono verificati nei singoli universi
paralleli. Riguardo i meccanismi e le cause che potrebbero determinare la
creazione di queste finestre che non esistevano “ab origine” non esistono
certezze in quanto sappiamo ancora troppo poco sugli universi paralleli e sui
fattori che mantengono oppure sconvolgono gli equilibri esistenti tra gli n universi
paralleli. Comunque dal momento che, secondo la teoria delle stringhe le uniche
particelle che sono in grado di spostarsi da un universo parallelo ad un altro
sono i gravitoni, con tutta probabilità le finestre che non esistevano “ab
initio” si formano quando si verificano eventi cataclismatici che causano
alterazioni, anomalie e perturbazioni gravitazionali nei vari universi,
cosicché la formazione di queste altre finestre extradimensionali e polidimensionali
servirebbe ad eliminare e compensare tali anomalie gravitazionali create dal
cataclisma avvenuto in un dato universo. Anche la distruzione di Atlantide, come
abbiamo detto in precedenza, essendo stata causata da eventi apocalittici che
hanno determinato anomalie gravitazionali ha con tutta probabilità causato la
creazione di una finestra nel Triangolo delle Bermude.
Il terzo tipo di finestre
extradimensionali e di finestre polidimensionali sarebbe invece creato dagli
Ufo allo scopo di muoversi più facilmente negli n universi paralleli. Tale teoria
parte dal presupposto che gli Ufo utilizzino nei loro spostamenti l’energia
gravitazionale in quanto come abbiamo detto prima solamente i gravitoni sono in
grado di trasferirsi da un universo parallelo ad un altro. Gli Ufo
utilizzerebbero l’energia gravitazionale presente nei loro motori non solo per
i loro spostamenti ma anche per creare nuove finestre tra i vari universi
paralleli utilizzando in qualche modo i gravitoni come grimaldelli in grado di
aprire varchi tra i vari universi paralleli. Proprio le finestre
extradimensionali e polidimensionali di tutti e tre i tipi ora citati sono alla
base della teoria quantistica dell’”overdrive” che cerca di spiegare in che
modo gli Ufo possano viaggiare in pochissimo tempo tra pianeti distanti
migliaia di anni luce e come possano entrare ed uscire con facilità da un
universo parallelo all’altro. Per spiegare che cosa si intende per teoria
dell’overdrive ci serviremo di una metafora molto semplice: immaginiamo che un
individuo inserisca un CD in un lettore e abbia intenzione di ascoltare la
canzone che nel CD occupi il nono posto. L’individuo in questione per ascoltare
tale canzone non è assolutamente obbligato ad ascoltare le otto canzoni che
precedono la nona canzone ma, premendo un tasto, può passare direttamente dalla
canzone n. 1 a quella che occupa la nona posizione nel CD risparmiando quindi
tutto il tempo che servirebbe per ascoltare le otto canzoni che la precedono.
Allo stesso modo gli Ufo per raggiungere un pianeta che dista per fare un
esempio diecimila anni luce dal loro pianeta non devono compiere un viaggio di
diecimila anni luce ma utilizzando le finestre extradimensionali o
polidimensionali escono dal loro universo di appartenenza e rientrano in tale
universo parallelo utilizzando una finestra extradimensionale già esistente
oppure creata ex novo dai loro motori che utilizzano l’energia gravitazionale
proprio in vicinanza del pianeta che devono raggiungere senza aver compiuto un
viaggio di diecimila anni luce che avrebbe richiesto per essere compiuto almeno
diecimila anni, se essi non avessero utilizzato la teoria dell’overdrive.
In due nostri libri intitolati “I
credenti degli Ufo” e “Riflessioni sociologiche sul mistero degli Ufo” abbiamo
espresso la nostra ferma convinzione che la teoria dell’overdrive ed anche
altre teorie della fisica quantistica (la teoria delle finestre extradimensionali
e polidimensionali, la teoria delle stringhe, la teoria della interdipendenza
totale o parziale degli universi paralleli, la teoria del campo unificato, la
teoria della materia oscura, la teoria dell’energia oscura, la teoria del
teletrasporto quantico, la teoria dell’iperuniverso) possano dare una mano in
futuro all’ufologia al fine di farla uscire fuori dal labirinto nel quale si
trova rinchiusa: tale labirinto può essere paragonato al mitico labirinto di
Creta costruito da Minosse dal quale Teseo riuscì ad uscire solo grazie al filo
di Arianna. In effetti la fenomenologia ufologica negli ultimi decenni è
diventata sempre più labirintica e contraddittoria.
Una delle teorie della fisica
quantistica più interessante per l’ufologia è a nostro avviso la teoria della
interdipendenza tra gli universi paralleli che parte dal presupposto che gli
eventi più importanti che avvengono in un dato universo fanno sentire la loro
influenza anche negli universi paralleli che hanno contatti più stretti con
l’universo in questione. L’interdipendenza viene definita totale se riguarda
tutti gli eventi più importanti che accadono in tali universi mentre viene
definita parziale se riguarda solamente alcuni di tali eventi. In due nostri
articoli intitolati “Alcune riflessioni sulla teoria del superspettro di John
Keel” e “Il vampirismo alla luce delle teorie di Jacques Vallée” abbiamo
esposto le principali teorie di Jacques Vallée il quale è convinto che gli
abitanti dell’universo parallelo di Magonia da tempo immemorabile fanno in modo
che sul nostro pianeta gli eventi storici prendano una piega che risulti
compatibile con i loro obiettivi che secondo l’ufologo franco-americano non è
facile comprendere poiché per riuscire a capire quali sono gli obiettivi che
gli abitanti dell’universo parallelo di Magonia vogliono raggiungere
manipolando il corso degli eventi storici dovremmo avere informazioni che non
abbiamo su di loro. Ma se noi partiamo dal presupposto che esiste
un’interdipendenza totale o parziale tra il nostro universo e quello di Magonia
possiamo immaginare a nostro avviso quali sono i motivi che spingono gli abitanti
dell’universo parallelo di Magonia a manipolare sin dalla notte dei tempi il
corso degli eventi storici che si verificano sul nostro pianeta. Essi vogliono
che si verifichino quegli eventi storici che hanno un effetto positivo sul loro
universo e vogliono evitare che si verifichino sul nostro pianeta avvenimenti
storici che avrebbero conseguenze negative sul loro universo dal momento che
essi sanno che esiste un’interdipendenza
tra il nostro universo ed il loro. Come si vede dall’esempio che abbiamo fatto
la teoria dell’interdipendenza degli universi paralleli potrebbe spiegare, se
fosse vera, molti comportamenti delle entità che si nascondono dietro il
fenomeno Ufo ed inoltre tale teoria potrebbe anche spiegare gli eventi storici
e i mutamenti della percezione sociale della realtà che gli storici, i filosofi
della storia ed i sociologi non riescono a spiegare in maniera convincente.
Giovanni Pellegrino
Riferimenti bibliografici
G. Pellegrino, I miti della società
contemporanea, New Grafic Service, Salerno, 2004
G. Pellegrino, Il mistero di Atlantide,
centrostudilaruna.it
G. Pellegrino, Il mistero del Triangolo
delle Bermude, nexusedizioni.it
G. Pellegrino, I credenti degli Ufo,
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G. Pellegrino, Riflessioni sociologiche
sul mistero degli Ufo, Progetto Immagine, Torino, 2007
G. Pellegrino, Ipotesi sull’origine
degli Ufo, centrostudilaruna.it
G. Pellegrino, Alcune riflessioni sulla
teoria del superspettro di John Keel, nexusedizioni.it
G. Pellegrino, Il vampirismo alla luce
delle teorie di Jacques Vallée, nexusedizion.it
G. Pellegrino,
Alcune riflessioni sui rapimenti alieni, nexusedizioni.it